Il ritorno alla presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump non è stato commentato ufficialmente dalla Santa Sede, ed è normale. Le congratulazioni per un nuovo mandato arrivano ufficialmente solo al momento dell’insediamento, anche se, quando fu eletto Joe Biden nel 2020, Papa Francesco non perse tempo a fare una telefonata di congratulazioni all’allora presidente eletto, una circostanza del tutto irrituale.
Che la Chiesa in Gran Bretagna sia profondamente inglese non è una grande sorpresa.
Una comunicazione del Presidente della Conferenza Episcopale Americana dopo i risultati delle presidenziali americane
Mercoledì 20 novembre le Chiese della Germania (e non solo) si illumineranno di rosso per sensibilizzare sul troppo spesso dimenticato dramma dei cristiani nel mondo, discriminati, perseguitati e addirittura martirizzati a causa della loro fede. L’iniziativa promossa ogni anno dal 2015 dall’organizzazione di diritto pontificio Aid to the Church in Need International, viene amplificata e replicata in molti dei 23 paesi dove l’opera fondata nel 1947 è presente con uffici nazionali.
Mentre l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, era a Montreal per partecipare ad un incontro dei ministri degli Esteri sulla formula della pace in Ucraina con particolare attenzione al tema della restituzione dei prigionieri, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, era in Francia, dove, invitato dalla Conferenza Episcopale Francese, ha tenuto incontri pastorali e personali insieme a incontri di alto livello diplomatico.
I tristi numeri del rapporto 2022-24 di "Aiuto alla Chiesa che soffre"
Non c’è ancora la ratifica, e tutto potrebbe naufragare, come già successe nel 2002, quando l’accordo tra Repubblica Ceca e Santa Sede fu rigettato dal Parlamento di Praga. Ma tutto è cambiato in questi ventidue anni, nonostante la Repubblica Ceca resti un Paese fortemente secolarizzato, dove più del 70 per cento della popolazione si definisce senza alcun riferimento religioso, ma dove comunque si riesce a ripristinare una stele dedicata alla Vergine Maria nella piazza principale della città.
" La pace è una attitudine, non un accordo".
Nello scorso luglio tre giovani dell'Azione Cattolica Italiana della diocesi di Camerino hanno trascorso un periodo missionario nella Casa 'Providence home of Saint Joseph' di Davao, nelle Filippine
Il Messaggio mette in risalto il dialogo tra cristiani e indù
Un terzo delle diocesi di Cina sono vacanti, ma la priorità è quella di dare un coadiutore al vescovo di Pechino, che pure è lontano dall’età della pensione. Il prossimo 25 ottobre, così, Matteo Zhen Xuebin, 54 anni, sarà ordinato vescovo e nominato coadiutore – cioè con diritto di successione – dell’arcivescovo di Pechino Giuseppe Li Shan, che guida la comunità cattolica della capitale cinese dal 2007.
C’è anche un piano di pace di una serie di ex ministri israeliani e palestinesi sul tavolo di Papa Francesco. L’ex primo ministro israeliano Olmert, insieme a tre ex ministri degli Esteri palestinesi tra cui al Kidva, che è anche nipote del leader storico dell’OLP Yassir Arafat, hanno presentato al Papa quello che ritengono essere un possibile piano di pace per uscire dalla situazione in Terrasanta.
Con il concistoro del prossimo 8 dicembre, Papa Francesco include ben 20 cardinali elettori nel Collegio Cardinalizio. A fine anno, saranno dunque 140 i cardinali che potranno votare in conclave, e scenderanno a 127 nel corso del 2025.
È passata quasi inosservata la scelta di Papa Francesco di inviare il Cardinale John Tong Hon come suo inviato speciale al Congresso Eucaristico che si è tenuto a Kaohsiung, in Taiwan. Eppure, la scelta del Cardinale Tong, vescovo emerito di Hong Kong, era un segnale importante: il Papa inviava un cardinale di un territorio cinese a Taiwan, di fatto sottolineando, in maniera indiretta, che considerava Taipei e dintorni in tutta la sua sovranità.
La prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Seoul, di cui è stato rivelato recentemente il tema, includerà come tema anche quello della giustizia e della pace nella società coreana. Un tema che è alla base del lavoro della Catholic Priest Association for Justice, nata in un periodo in cui il movimento per la democrazia in Corea del Sud aveva raggiunto il punto di non ritorno.
"I ripetuti appelli di Papa Francesco per l'immediato rilascio degli ostaggi, anche dopo l' Angelus di ieri, sono di estrema importanza, così come la sua decisione di scegliere oggi, 7 ottobre 2024, ad un anno al giorno di quel massacro, come giorno di preghiera e digiuno per la pace".
È stato con una Messa presso la parrocchia “Holy Family”, che, per la sua posizione, è conosciuta come “la parrocchia delle Nazioni Unite”, che il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha celebrato i 60 anni della missione della Santa Sede a New York. Il cardinale ha concluso così una settimana densa di interventi all’Assemblea Generale e al Summit del Futuro, ma anche di incontri bilaterali a diversi livelli e di visite particolari, come la partecipazione alla cena offerta dalla Fondazione Centesimus Annus USA e la visita alla Fordham University di New York.
Più di 10.000.000 bambini in Sudan si sono trovati in una zona di guerra attiva e a meno di cinque chilometri di distanza da spari, bombardamenti e altre violenze mortali, dall’inizio del conflitto più di un anno fa, il 15 aprile 2023, un numero più alto di quello dei minori che vivono attualmente in Italia.
Il cardinale Alexandre do Nascimento, arcivescovo emerito di Luanda (Angola), è morto all’età di 99 anni: era nato a Malanje il 1° marzo 1925.
Una settimana alle Nazioni Unite, per il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. Una settimana durante la quale ha parlato al Summit of the Future (dove anche Papa Francesco sarebbe voluto, pare, andare), ha parlato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha celebrato una Messa alla Chiesa della Santa Famiglia, la cosiddetta “parrocchia delle Nazioni Unite”, e ha avuto vari incontri bilaterali, tra i quali uno, importantissimo, con il Vietnam. Perché il Vietnam è ad un solo passo dalle piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede, perché il Cardinale Parolin sarebbe dovuto andare quest’anno ma le dimissioni improvvise del presidente non ha creato le condizioni politiche favorevoli per il momento.