Potrebbe essere l’italiano Mario Mauro il prossimo inviato speciale dell’Unione Europea per la libertà religiosa. La nomina andrebbe a coprire una vacanza di circa sei mesi, e darebbe nuova linfa all’impegno dell’Unione Europea per la libertà religiosa.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di abolire la sentenza Roe v. Wade, con 6 voti a favore e 3 contrari, ponendo fine a mezzo secolo di aborto legalizzato a livello nazionale negli Stati Uniti. Hanno immediatamente espresso la loro contrarietà alla decisione sia il presidente degli Stati Uniti Biden, sia la presidente della Camera dei Rappresentanti Pelosi.
Lo scorso 15 giugno, la giunta militare del Myanmar ha dato alle fiamme la chiesa cattolica di San Matteo, a Dawnyakhu, nello stato di Karenni. Un attacco arrivato appena quattro giorni dopo l’appello dei vescovi del Myanmar per il rispetto dei diritti umani, culmine di una difficile situazione che portato Papa Francesco a fare un appello all’Angelus del 19 giugno.
È il conflitto in Ucraina ad essere ancora al centro degli sforzi della diplomazia del Papa. Un articolo di Ria Novosti riapre alla possibilità di una mediazione della Santa Sede, mentre l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, ha sottolineato che non si deve cadere nella tentazione di accettare compromessi sull’integrità territoriale ucraina.
Il massacro del 5 giugno di dozzine di cattolici nigeriani innocenti in una messa di Pentecoste a Owo, nello stato sud-occidentale di Ondo, è stata una tragedia assolutamente orribile.
Proprio mentre le condizioni di salute di Papa Francesco sono deteriorate al punto che il Papa ha dovuto rinunciare per ora al viaggio in Africa, arriva un altro invito per un viaggio che potrebbe essere interessante: quello in Indonesia, per il cosiddetto G20 delle religioni.
Il sacerdote nigeriano Christopher Itopa Onotu, della diocesi di Lokoja (Nigeria), è stato rapito poche ore prima della strage avvenuta lo scorso 5 giugno nella chiesa di San Francisco Saverio, nel vicino stato di Ondo.
La strage di Pentecoste ha portato, ieri sera sul tardi, ad un dibattito al Parlamento europeo sul tema della persecuzione dei cristiani in Nigeria. In mezzora di dibattito, a tarda serata, si sono viste tutte le contraddizioni dell’Europa. Ad alcuni che esprimevano ferma condanna delle violenze, c’erano quanti negavano ogni tipo di attacco di tipo religioso, attribuendo piuttosto il conflitto tra i pastori fulani (musulmani) contro i cristiani al cambiamento climatico, che li costringe a muoversi verso i terreni dei cristiani e che fa esacerbare un conflitto.
“La Pentecoste è la festa nella quale viene donato in modo sovrabbondante lo Spirito Santo, una solennità che ci porta a riflettere soprattutto su ciò che lo Spirito Santo opera nella vita della Chiesa e del singolo cristiano. Quando siamo sotto il dominio dello Spirito, allora e solo allora, apparteniamo a Cristo: Cristo è vivo in noi, possiamo sperare nella nostra personale risurrezione, siamo capaci di contrastare efficacemente l’istinto di egoismo, vinciamo la paura, prendiamo coscienza che siamo figli di Dio, eredi di Dio, coeredi di Cristo”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa Padre Francesco Patton durante le celebrazioni per la Pentecoste.
Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN) è profondamente scioccata dall'orribile attacco avvenuto nella chiesa cattolica di San Francesco Saverio, a Owo, nello Stato di Ondo, nel sud-ovest della Nigeria, durante le celebrazioni della domenica di Pentecoste, il 5 giugno, e che ha causato la morte di molte persone, compresi i bambini. I pensieri e le preghiere di ACN sono con le vittime, con i feriti, le loro famiglie e l'intera comunità cattolica di Ondo.
Compie 80 anni oggi ed esce dal novero dei porporati elettori in un futuro conclave il Cardinale Norberto Rivera Carrera, Arcivescovo metropolita emerito di Città del Messico.
Non c’è ancora una conferma ufficiale, ma un viaggio di Papa Francesco in Kazakhstan sembra sempre più probabile, anche considerando il fatto che gli officiali vaticani non stiano accettando impegni per le date del 12 – 13 settembre, quando il Papa dovrebbe essere lì. Nel corso di questa settimana, Kazakhstan e Santa Sede hanno festeggiato i 30 anni di relazioni diplomatiche con un bilaterale e una dichiarazione congiunta che lascia vari indizi.
La guerra in Ucraina non cessa di essere al centro dei pensieri della Santa Sede, e l’arcivescovo Gallagher non ha mancato di ricordarla anche nel suo discorso ad un evento della Georgetown University a Roma.
“Nel vedere in guerra russi e ucraini, due popoli che amo da quasi cinquant’anni e ai quali ho dedicato il mio sacerdozio, mi sento straziato.
No alla comunione, almeno finché non ripudierà pubblicamente il suo sostegno all’aborto. Il 20 maggio, l’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone ha annunciato che alla presidente della Camera USA Nancy Pelosi dovrebbe essere negato l’accesso alla comunione, almeno fin quando avesse continuato a sostenere l’aborto.
Sono passati quindici anni da quando Papa Benedetto XVI ha istituito il mondo Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, che si celebra il 24 maggio La festa di Maria Ausiliatrice, patrona del paese.
Tre giorni in Ucraina per l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, in un viaggio che è andato da Lviv a Kyiv, ed è terminato significativamente con l’incontro con il suo omologo Dmytro Kuleba. Un modo per ribadire l’impegno della Santa Sede per la risoluzione del conflitto, ma anche quello per alleviare la crisi umanitaria, e per portare la vicinanza del Papa alle vittime della guerra.
Papa Francesco sarà nella Repubblica Democratica del Congo dal 2 al 5 luglio prossimi. Mons. Timothée Bodika Mansiyai, vescovo di Kikwit, diocesi situata nella parte centro-occidentale del Paese africano, in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre racconta come i cattolici si stanno preparando alla visita del Pontefice.
Sarà a partire da mercoledì 18 maggio che l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, sarà in Ucraina, per un viaggio che avrebbe dovuto avere luogo Lunedì Santo e che invece è stato rinviato di più di un mese a causa del COVID del Segretario per i Rapporti con gli Stati. Il viaggio è l’ennesimo gesto della Santa Sede che dimostra l’attenzione che si ha per la situazione in Ucraina.
Circa il 50 per cento delle famiglie che avevano lasciato l’Iraq con l’invasione da parte dell’ISIS del sedicente Stato Islamico hanno fatto ritorno nel Paese, giustificando così un cauto ottimismo delle organizzazioni internazionali per il ritorno dei cristiani nel Paese del Golfo.