Il patriarca greco ortodosso di Alessandria, Teodoro II, ha partecipato ad una liturgia cattolica nella cattedrale di Alessandria di Egitto, celebrata dal Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.
Conclusa la visita a Kiev dell’inviato del Papa, il Cardinale Matteo Maria Zuppi. Il porporato era giunto ieri nella capitale ucraina.
Il 31 maggio, è stata presentata a Lviv l’edizione in lingua ucraina del libro di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk “Dimmi la verità”, scritto con il professor Paolo Asolan. La prefazione del libro è stata siglata dal Cardinale Pietro Parolin, che ha affrontato tutti temi di stringente attualità: non solo la realtà della guerra, ma, con uno sguardo più ampio, anche il tema del contributo che le Chiese orientali possono dare oggi alla teologia e alla religione, con delle note che sembrano anche rivolgersi al dibattito del Sinodo.
Nonostante la crisi e le violenze scoppiate dallo scorso aprile in Sudan, per il quale il Papa ha più volte invocato la pace, i Salesiani – Missioni Don Bosco non hanno abbandonato il Paese e continuano a garantire il loro impegno, nonostante i rischi, alla popolazione civile.
Non è basta la “Cristiada”, la mattanza di cristiani portata avanti all’inizio del secolo scorso dal governo massone e anticlericale, in un Messico dove, fino agli anni Ottanta del secolo scorso, pure vestirsi da prete era considerato reato. Oggi, c’è una nuova violenza anti-cattolica in Messico, che nell’ultima settimana si è concretizzata con l’assassinio di un sacerdote e il tentativo di omicidio di un vescovo.
Dopo l’arresto di un vescovo (Álvarez di Matagalpa) e di vari sacerdoti, la chiusura delle università cattoliche, il blocco di diversi media legati alla Chiesa cattolica, il regime di Daniel Ortega in Nicaragua colpisce la Chiesa bloccando l’accesso ai conti correnti di diverse diocesi e parrocchie, a partire dall’arcidiocesi di Managua. Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali della Chiesa nicaraguense riguardo la situazione, che rischia di condannare le diocesi alla “morte finanziaria”.
Per la prima volta, la Santa Sede ha un nunzio in Oman. La nomina del nunzio, che lega la nunziatura di Muscat a quella in Egitto, concretizza l’apertura delle relazioni diplomatiche con il sultanato, allargando così la rete diplomatica della Santa Sede. Ci si aspetta che il Vietnam si unisca presto almeno a quei Paesi che ospitano un rappresentante residente della Santa Sede, allargando ulteriormente la rete diplomatica pontificia, che ad oggi è seconda solo a quella degli Stati Uniti.
Papa Francesco ha accettato questa mattina la rinuncia presentata per raggiunti limiti dell'Arcivescovo di Buenos Aires, il Cardinale Mario Aurelio Poli che è stato immediato successore del Cardinale Bergoglio alla guida dell'Arcidiocesi della capitale argentina.
Ancora un sacerdote cattolico rapito in Nigeria. Ne ha dato notizia Aiuto alla Chiesa che soffre.
È considerato vicino al Patriarca Kirill, ma anche un diplomatico fedele alla linea del Cremlino. Ivan Soltanovky, nuovo ambasciatore russo presso la Santa Sede, viene dalla carriera diplomatica, e questo è un segno di come Mosca voglia avere un rapporto ben fondato con la Santa Sede.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia presentata per raggiunti limiti di età dal Cardinale Maurice Piat – che compirà 82 anni il prossimo 19 luglio – dall’ufficio di Vescovo di Port-Louis, nelle Isole Mauritius.
La visita che il presidente ucraino Volodomyr Zelensky fa a Papa Francesco nel pomeriggio del 13 maggio non può essere priva di significato. Zelensky ha preso una finestra libera dal suo viaggio a Berlino per essere a Roma per una serie di incontri istituzionali, e ha colto l’occasione per un incontro con il Santo Padre, il primo da quando c’è la guerra in Ucraina.
La Chiesa siriaco ortodossa conta circa 2 milioni di fedeli, ed ha collocazione a Damasco dal 1959. Ma, dalla guerra dei Sei Giorni del 1967, nonostante una buona parte dei suoi fedeli fossero proprio in Israele, nessun patriarca siriaco ortodosso aveva mai fatto visita a Gerusalemme. Fino a Ignazio Efrem II Karim, che ha compiuto il viaggio in Terrasanta lo scorso 4 maggio.
La visita dello Speaker della Camera dei Rappresentanti USA McCarthy a Papa Francesco è stata ampiamente messa sotto i riflettori. Il Papa e McCarthy hanno avuto un colloquio privato, senza comunicazioni da parte di nessuno dei due, e McCarthy aveva due dossier da discutere: quello del Mediterraneo e quello della Cina. Chissà se è stato affrontato anche il tema dell’accordo tra Cina e Santa Sede sulla nomina dei vescovi con il governo cinese, già criticato dall’amministrazione Trump. Si è parlato probabilmente anche del ruolo della Cina a livello internazionale.
I Padri Kunav Chochos e Raphael Ogigbah, sacerdoti cattolici rapiti il 1° maggio nel sud della Nigeria, sono stati liberati. Ne ha dato conferma Bright Edafe, ufficiale alle pubbliche relazioni del Comando della Polizia dello Stato nigeriano del Delta. Il sequestro era avvenuto ad Agbarha-Otor, nell’Area del Governo Locale di Ughelli Nord
Al termine di un breve processo elettorale, dopo aver votato una terna di candidati venuta fuori dal Capitolo dei Professi che si è riunito il 2 maggio, il Consiglio di Stato Compito dell’Ordine di Malta ha eletto Fra’ John Dunlap Gran Maestro. Era stato Luogotenente di Gran Maestro, personalmente nominato da Papa Francesco al culmine di una crisi istituzionale nel mezzo della quale un Gran Maestro, Fra’ Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, e il Luogotenente di Gran Maestro, Fra’ Marco Luzzago, erano morti. Il Papa aveva anche promulgato una nuova Costituzione e nominato un Consiglio provvisorio, quasi tutto confermato lo scorso 25 gennaio.
È stato riconosciuto che il concetto indù di Vasudhaiva Kutumbakam (il mondo intero è una sola famiglia
I sostenitori dei cristiani perseguitati in Nigeria stanno criticando un nuovo rapporto preparato dagli Stati Uniti.
C’è stato anche un bilaterale Ungheria – Santa Sede, a margine dell’incontro del Papa con la presidente Novak, che ha visto impegnati il Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, e il Primo Ministro ungherese Viktor Orban. Non ci sono stati comunicati su questo bilaterale, ma i rapporti tra Ungheria e Santa Sede sembrano piuttosto rafforzati dopo la visita in cui il Papa ha lanciato la necessità di riumanizzare l’Europa proprio dal Paese centro europeo.
Forse ci sarà anche lui, nell’incontro con i giovani che il Papa terrà questo pomeriggio alla Laszlo Papp Arena di Budapest. Di certo, il viaggio del vescovo Oliver Doeme in Ungheria era stato pianificato in anticipo, e la presenza del Papa è solo una fortunata circostanza. C’è la speranza che lui possa però portare al Papa la storia della visione che ebbe nel 2014, e che è stata cruciale secondo lui. Perché da due anni, la furia islamista non si è abbattuta con forza sulla diocesi di Maiduguri, dopo che in dieci anni gli attacchi continui alle chiese, i rapimenti, le sparatorie avevano portato allo sfollamento di 100 mila cattolici e alla uccisione di almeno un migliaio di loro.