Alcuni giorni fa il Presidente della Repubblica dell’Iraq Abdul Latif Rashid ha ritirato il decreto presidenziale emesso nel 2013 che di fatto riconosceva come capo della Chiesa Caldea il Cardinale Louis Raphael I Sako, Patriarca di Bagdad dei Caldei. Il decreto presidenziale era una sorta di ratifica della nomina pontificia del porporato – creato Cardinale da Papa Francesco nel concistoro del 28 giugno 2018 - a capo della Chiesa caldea in Iraq e nel mondo e per questo responsabile dei beni della Chiesa caldea.
Per la prima volta in 12 anni, un ministro degli Esteri di Israele fa visita presso la Santa Sede. Lo fa in occasione dei 30 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi, ma anche in una situazione che vede in Israele attacchi crescenti contro le comunità cristiane da parte di estremisti – attacchi sempre condannati da Israele.
Papa Francesco decide, “per il maggior bene della diocesi”, di sanare l’irregolarità canonica che si era creata a Shanghai, quando lo scorso aprile le autorità cinesi avevano trasferito il vescovo Shen Bin da Haimen senza coinvolgere la Santa Sede, in quello che era il secondo “schiaffo” in poco tempo dato da Pechino alla Santa Sede. Ma la nomina viene accompagnata da una intervista a Vatican News del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, che punta prima di tutto a notare che si tratta di una concessione, non certo della soluzione di un problema, e che anzi ci sono tre problemi che permangono nonostante l’accordo tra Cina e Santa Sede sulla nomina dei vescovi, e ribadisce l’intenzione di aprire un ufficio di collegamento in Cina per superare i problemi e entrare pienamente nello spirito dell’accordo.
Tra il 9 e il 13 luglio, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, sarà in viaggio, toccando due nazioni in conflitto tra loro: sarà prima in Azerbaijan e dopo in Armenia. I programmi sono ancora da definire, e quella che aspetta il cardinale Parolin sarà una quattro giorni complessa dal punto di vista diplomatico, ma anche umano.
Un centinaio di giovani delle parrocchie di San Mateo e San Rafael de la Guineueta dell'arcidiocesi di Barcellona percorreranno più di 1.200 chilometri in 40 giorni per raggiungere Lisbona, sede della XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù.
Una buona notizia arriva dalla gelida Siberia in Russia: un vescovo ha consacrato una chiesa cattolica dedicata a San Giuseppe, che ora ha anche un calice donato da San Giovanni Paolo II. A raccontare questa storia è ACI Prensa.
La diplomazia pontificia è una diplomazia del dialogo, che non usa il normale linguaggio diplomatico, che si basa su altri criteri e come tale deve essere compresa. La lezione su quello che è la diplomazia del Papa è stata data da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, in una lunga intervista ad un portale ucraino. Sebbene non abbia nascosto alcune criticità dell’operato della Santa Sede e del Papa sulla guerra in Ucraina, Beatitudine ha mostrato comprensione delle attività della Santa Sede, aprendo così uno spiraglio nell’opinione pubblica ucraina che sembra essersi indirizzata ad una sfiducia riguardo il Vaticano.
Le ultime notizie provenienti dal Sudan parlano di combattimenti a Khartoum, nella capitale, dove le Rapid Support Forces hanno annunciato di aver preso il controllo di una base della Central Reserve Police, l’ala della polizia piuttosto brutale che fiancheggia l’esercito regolare. Di fatto, da quando il 15 aprile è scoppiata il conflitto in Sudan, la situazione non solo non è migliorata, ma peggiora. Il personale diplomatico è stato evacuato, e anche il nunzio apostolico, l’arcivescovo
Mentre arriva la notizia che ci sarà un nuovo osservatore permanente a Ginevra, filtrano dettagli sulla missione che il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, farà in Russia. Avverrà la prossima settimana, non prevedrà un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, e sarà soprattutto una missione di tipo umanitario, per favorire uno scambio di prigionieri e la liberazione dei bambini ucraini. Sembra che Zuppi non incontrerà nemmeno il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (andrà un ufficiale di livello inferiore), mentre ci dovrebbe essere un incontro con il Patriarca di Mosca Kirill o al limite con il metropolita Antonij, capo delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Un piccolo passo avanti, perlomeno.
Riconciliazione e unità nazionale: il 25 giugno, 70 anni dopo la fine della Guerra di Corea che era cominciata in questo giorno nel 1950 e terminata nel 1953, i vescovi lanciano una giornata di preghiera con questi obiettivi. E, in fondo, la Chiesa è quella che meno di tutti si è rassegnata alla divisione della Corea, e a quello strano confine del 38esimo parallelo, tanto che l’arcivescovo di Seoul è da sempre anche amministratore di Pyongyang, la capitale del Nord, a testimonianza di una sollecitudine apostolica che non ha mai avuto fine.
Padre Marcellus Nwaohuocha, dei Missionari membro dei Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI) rapito il 17 giugno nell'arcidiocesi nigeriana di Jos, è stato liberato. In una dichiarazione condivisa con ACI Africa martedì 20 giugno, il superiore dell'OMI in Nigeria annuncia la liberazione del religioso dalla prigionia dopo essere stato torturato: "ha profonde ferite sulla testa".
Monsignor Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, ha visitato lo scorso 14 giugno la sede del Comitato Organizzatore Locale della Giornata Mondiale della Gioventù Lisbona 2023, in preparazione del più grande raduno di giovani di tutto il mondo con il Papa. A dare la notizia è il sito ufficiale della GMG di Lisbona che pubblica anche qualche foto di questo incontro.
Padre Marcellus Nwaohuocha, parroco della parrocchia di St. Paul a Bomo, è stato rapito lo scorso 17 giugno da uomini armati a Jos, in Nigeria. La notizia è stata diffusa dagli Oblati di Maria Immacolata (OMI), congregazione di cui il sacerdote faceva parte. Gli aggressori hanno fatto irruzione nella canonica e sparato alla sua guardia.
Dopo la missione di pace del Cardinale Matteo Zuppi in Ucraina, ora lo sguardo è tutto verso la possibile missione a Mosca. Probabilmente, la presenza del metropolita Antonij a Roma, per un viaggio programmato (ma tornerà a inizio luglio) servirà anche a stabilire i contatti con il Patriarcato di Mosca per un incontro del Cardinale con il Patriarca Kirill.
C’è anche il Cardinale Joseph Coutts, vescovo emerito di Karachi, alla grande celebrazione eucaristica che il 28 maggio ha dato il via ai festeggiamenti del Giubileo di Diamante della arcidiocesi di Karachi. Nell’omelia della celebrazione, l’arcivescovo Benny Mario Travas ha affermato: “Abbiamo sempre lavorato non per il nostro profitto, ma per lo sviluppo e il progresso dell’intero Paese. Non guardiamo fuori per condannare o sminuire gli altri, ma rinnoviamoci mettendo Gesù al centro.
Il Cardinale Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha celebrato nei giorni scorsi a Lumumbashi la Messa conclusiva del Congresso eucaristico nazionale della Repubblica Democratica del Congo, il Paese africano visitato lo scorso gennaio da Papa Francesco.
I riflettori diplomatici della settimana sono stati puntati sulla missione di pace del Cardinale Matteo Zuppi in Ucraina. Non è escluso che il presidente della Conferenza Episcopale Italiana possa andare anche a Mosca. Ad ogni modo, continua l’impegno della Santa Sede per la pace in Ucraina.
Il dato positivo è che anche la Conferenza Episcopale di Spagna ha un rapporto sugli abusi, e questo è un passo importante verso la consapevolezza non di un problema, perché già si conosceva, ma del fatto che forse si è sottovalutata l’estensione del problema. Il dato che fa riflettere è anche il rapporto presentato la scorsa settimana dalla Conferenza Episcopale Spagnola, intitolato Per dare luce, copre un arco di tempo di 80 anni. Come successo con il rapporto CIASE in Francia, come in Portogallo, è molto difficile definire la veridicità di casi che sono lontani nel tempo e si afidano semplicemente alla parola delle persone.
Tutto era cominciato nello Stato dell’Alberta, quando nel 2021 la furia anti-cattolica si scagliò su quattro chiese alla fine di giugno a seguito della scoperta di un cimitero di tombe non segnate, considerato un segno del nascondimento dei cadaveri dei nativi americani da parte della Chiesa Cattolica. Ma, dopo un viaggio di Papa Francesco nel 2022, una richiesta di perdono e comunque un lavoro continuo della Chiesa su questi temi a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, continua l’odio anti-cristiano in Canada.
Il patriarca greco ortodosso di Alessandria, Teodoro II, ha partecipato ad una liturgia cattolica nella cattedrale di Alessandria di Egitto, celebrata dal Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.