A Kyiv c’è una casa intitolata a Padre Pio. È gestita dai frati cappuccini, che hanno fatto proprio un programma specifico di terapia psicologica per le madri dei soldati morti in guerra sviluppato da un gruppo di psicoterapeuti ucraini a partire dal 2014, l’anno dell’annessione della Crimea da parte della Russia. E questo programma viene portato avanti nella casa, in un percorso residenziale per venti mamme che hanno perso il figlio in battaglia.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia di Monsignor Andrzej Franciszek Dziuba da vescovo di Łowicz, in Polonia.
L'arcivescovo di Valladolid, Monsignor Luis Argüello, è stato eletto ieri presidente della Conferenza episcopale spagnola. Subentra all'arcivescovo di Barcellona, Cardinale Juan José Omella, non rieleggibile per motivi di età. Il Cardinale Omella compirà 78 anni il prossimo 21 aprile.
I vescovi francesi si sono detti “rattristati” dalla decisione del Senato, e poi hanno lanciato una iniziativa di digiuno e preghiera. La Pontificia Accademia per la Vita ha sottolineato che “non esiste un diritto a sopprimere una vita umana”. Ma le parole più forti sull’inserimento nella Costituzione francese della garanzia della libertà per le donne di ricorrere all’aborto le ha dette un arcivescovo francese che ora non fa più l’arcivescovo, costretto a dimettersi a causa di una campagna stampa malevola che poi si è dimostrata, alla prova dei fatti e del tribunale, priva di fondamento. Perché l’arcivescovo Michel Aupetit, emerito di Parigi, non ha usato mezzi termini: “La Francia è diventato Stato totalitario”.
Un progetto di futuro, oltre allo sguardo alla realtà drammatica che si sta vivendo da ormai dieci anni, e da due anni in maniera ancora più drammatica. In occasione del secondo anniversario dell’aggressione su vasta scala della Russia sull’Ucraina, il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina dirama un lungo messaggio di 21 pagine, denso di speranza cristiana, ma senza nascondere la realtà che si sta vivendo. È proprio a partire da questa realtà che si devono costruire le nuove sfide della dottrina sociale della Chiesa, perché la guerra cominciata a bassa intensità con l’annessione della Crimea nel 2014 pone certo nuove sfide alla comprensione cristiana della guerra e della pace. E c’è spazio, nel testo, anche per una disamina della diplomazia pontificia, spiegata ad una popolazione che rischia di non comprendere il ruolo e il lavoro della Santa Sede.
Stamane il Papa ha accettato la rinuncia presentata dall’Arcivescovo Metropolita di Stettino, in Polonia, Monsignor Andrzej Dzięga.
Lo scorso gennaio in una intervista al settimanale cattolico tedesco Die Tagepost il cardinale Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede,
Il 2014 è l’anno del Maidan, dell’annessione della Crimea alla Russia, e delle autoproclamate repubbliche di Donbass e Luhansk al confine con la Russia. Ma questo decimo anniversario, che in Ucraina avrebbero voluto fosse celebrato con una pace duratura e un equilibrio ritrovato anche con l’ingombrante vicino russo, cade nel secondo anniversario dell’attacco su larga scala che la Russia ha lanciato contro l’Ucraina il 24 febbraio 2022. Ed è un decimo anniversario che sa di beffa, se si pensa che nel 2024 si celebra anche il trentesimo del Trattato di Budapest, con il quale l’Ucraina cedeva le sue testate nucleari alla Russia.
Mentre si infiamma il dibattito sull’introduzione del diritto all’aborto nella Costituzione, i vescovi francesi contano anche sulla posizione autorevole della Santa Sede. In Francia è stato dato molto risalto ad un editoriale dell’Osservatore Romano del 7 febbraio, considerato come una presa di posizione forte da parte della Santa Sede. Una posizione che ricalca quella dei vescovi francesi dello scorso 8 ottobre, che metteva in guardia dall’inclusione del diritto all’aborto nella carta costituzionale.
Non è ancora stato definito nei dettagli né ufficializzato (se non da parole del Papa) il viaggio che Papa Francesco dovrebbe compiere in Belgio, per festeggiare i 600 anni dell’Università di Lovanio – dal 1968 divisa in due entità, una di lingua francese e una di lingua neerlandese. Tuttavia, il viaggio potrebbe rivelarsi più complesso del previsto, considerando lo scoppio del caso Vangheluwe, la pressione mediatica sulla Santa Sede e persino le concessioni del nunzio che metterebbero a rischio la separazione tra Chiesa e Stato.
La riforma strutturale
Il 3 febbraio 1949 iniziava a Budapest uno dei momenti più bui per la Chiesa Cattolica: il processo – orchestrato dal locale Partito Comunista – contro il Cardinale Jozsef Mindszenty, Arcivescovo metropolita di Estzergom e Primate di Ungheria.
Il Cardinale Vincent Nichols, Arcivescovo di Westminster e Presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, ha inviato via social un messaggio di auguri di pronta guarigione al Re Carlo III, al quale è stato diagnosticato un cancro. Buckingham Palace non ha specificato altro sulla patologia che ha colpito il sovrano.
Quando il presidente Emmanuel Macron annunciò che l’aborto in Francia sarebbe diventato diritto costituzionale, la Conferenza Episcopale di Francia diramò un documento in cui si sottolineava che “ogni vita è un dono per questo mondo”. Ma oggi questa idea di rendere l’aborto “irreversibile” è diventata realtà con un progetto di legge che ha moderato i toni iniziali, ma che è arrivato all’accordo di tutte le parti, e che ha edulcorato la prima proposta del governo, ma nemmeno troppo.
Alla luce di uno studio sugli abusi protestanti presentato in Germania
Il Santissimo è uscito dalla chiesa di Santa Monica a Ingolstadt, che è diventata una delle tante chiese sconsacrate di Germania. E il vescovo di Eichstätt Gregor Maria Enke ha commentato: “Fa male dirti addio. In questo luogo si battezzavano bambini, ci si sposava, si salutavano i parenti cari”. Il punto è che la sconsacrazione della chiesa sembrava inevitabile, e, soprattutto, riflette un trend generale della Chiesa che è in Germania.
Sono passati ormai quasi cinque anni dall’incendio che il 15 aprile 2019 ha devastato Notre Dame de Paris, e, sebbene sembri incredibile, c’è una generazione intera di cantori adulti della Maîtrise Notre-Dame de Paris che non ha mai avuto la possibilità di cantare nella cattedrale di Parigi. Ma il 16 dicembre, in una Notre Dame ancora piena di impalcature, sedici di loro, di età tra i 18 e i 28 anni, sono stati scelti per registrare tre canzoni emblematiche ad un anno dalla riapertura.
Da Lubiana a Tallinn per il pellegrinaggio della speranza dei giovani europei di Taizè
"Viviamo in un mondo pieno di rumore dove i valori del silenzio e dell’ascolto sono soffocati. In questo contesto vi invito a riscoprire la dimensione profonda dell’ascolto. Ascoltare è un atto d’amore. È al centro della fiducia. Senza ascolto, poche cose possono crescere o svilupparsi. Ascoltare ti permette di dare all’altra persona lo spazio di cui ha bisogno per esistere". Lo scrive a nome del Papa il Cardinale Parolin, Segretario di Stato, nel messaggio inviato ai partecipanti del 46/mo Incontro europeo organizzato dalla Comunità di Taizé, al via oggi a Lubiana, in Slovenia.
Dalla Polonia che dichiara con forza il no all’aborto eugenetico alla Polonia che legifera in favore di un rimborso per quanti ricorrono all’inseminazione in vitro all’estero. La nuova legge del governo di centrosinistra Donald Tusk fa discutere, e diventa un nuovo terreno di scontro tra la Chiesa e il governo.