Nella Basilica Cattedrale è stata rinvenuta una cripta con un pregevole affresco che ritrae Gesù crocifisso, un giovane con gli occhi aperti, sguardo sereno e anime purganti avvolte dalle fiamme.
Scoperto il fenomeno responsabile dello scurimento della doratura ne ‘La Maestà di Santa Maria dei Servi’ a Bologna, grazie alle indagini di un team di ricerca guidato da Cnr-Scitec e Università di Bologna nello studio, pubblicato sulla rivista Journal of Analytical Atomic Spectrometry, che ha esaminato campioni del ‘pigmento dorato’, adoperato dal pittore fiorentino come sostitutivo della più costosa foglia di metallo.
Uno dei beni più preziosi della Chiesa sono gli archivi. Non solo perché raccontano la vita religiosa delle comunità, ma anche perché sono fonti storiche incredibili in gran parte ancora inesplorate. Ma come gestire gli archivi soprattutto quelli più piccoli e meno famosi, nelle piccole diocesi o nelle parrocchie? Alla domanda risponde il corso della Pontificia Università Gregoriana guidato da Dott. Ottavio Bucarelli Pro Direttore Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa Pontificia Università Gregoriana:
Due appuntamenti “missionari” al Museo Popoli e Culture del Centro PIME di Milano. Sabato 29 Gennaio e sabato 12 Febbraio ci sarà la possibilità di partecipare, gratuitamente, alle visite guidate condotte dai collezionisti, che racconteranno le loro personali storie di viaggio. L'iniziativa si inserisce nel programma che il Pontificio Istitito Missioni Estere nel 2021 ha dedicato alla Papua Nuova Guinea.
Adamo ed Eva si accorgono di essere nudi, se ne vergognano, cominciano, grazie a questa amara consapevolezza, il loro cammino nella valle di lacrime che è il mondo, proprio con il senso della nudità e il bisogno di vestirsi.
Visitando le camerette di Sant'Ignazio, presso la residenza del Gesù a Roma, si resta ammirati dallo spettacolo del corridoio che crea una profondità che non c'è. Lo stesso si scopre guardando la cupola di Sant'Ignazio al Campo Marzio. Autore delle due opere è un gesuita: fratel Andrea Pozzo
Splende come una gemma, grande e sfaccettata, all’interno del grande salone dei vescovi il polittico del Battistero del Duomo di Padova, appena restaurato. Al centro sfavilla, letteralmente, la figura della Madre di Dio con in braccio il Bambino, ai lati episodi della vita di Giovanni Battista, sopra e sotto la raffigurazione di Maria il battesimo di Gesù e la deposizione dalla croce.
Nell'orizzonte dei manuali giuridici spicca il Corso Istituzionale di diritto canonico, pubblicato dalla casa editrice Ancora.
Due giovani uomini camminano tra boschi e campi, fermandosi in anfratti o cappelle semidiroccate per sbocconcellare in fretta un tozzo di pane, si gettano carponi sulle rive fangose dei ruscelli per bere avidamente, a lunghe sorsate acqua fresca e limpida.
Due grandi baffi neri hanno disegnato il viso di Giovannino Guareschi (1908-1968). Parmense di nascita, la sua vita è passata attraverso la storia ed i dolori dell'Italia come nessuno mai.
La Madre ha uno sguardo di infinita dolcezza e il Bambino si avvinghia al suo collo, a volte incrociando lo sguardo di Maria, a volte sembra che i suoi occhi varchino tutti i confini del tempo e dello spazio per incontrare lo sguardo di ogni persona che si fermerà a contemplare, a pregare alla loro presenza. Il mistero e la grandezza del mondo delle icone non cessano di interrogarci e di meravigliarci.
Dio si è chinato sulla terra e sull’uomo, venendolo a cercare senza tregua, fino a mandare Suo Figlio in carne ed ossa per cambiare il senso della storia. Dio si è fatto uomo e ha incontrato l’uomo in un rifugio di fortuna a Betlemme.
La neve cade a intermittenza, intorno al vecchio casale. La campagna appare come una visione, alberi dai rami spogli, i campi avvolti in una specie di nebbia merlettata, i rumori arrivano soffici, attutiti. Giuseppe si affaccia sulla corte, intabarrato in un vecchio giaccone.
Interno della basilica di Sant’Antonio a Padova. Si celebra la festa dell’Immacolata, in un giorno reso spettrale dal tempo siberiano, dal ritorno della paura della pandemia, dall’incertezza e dalla paura.
Nella notte buia che avvolge e isola ogni cosa, rendendola magica e silenziosa, il Suo piccolo corpo emana la luce, un corpo appena lavato nell’acqua del catino.
Dal 25 novembre al Museo diocesano di Milano si potrà ammirare il “Presepe del Gernetto” di Francesco Londonio (1723-1783), così chiamato dalla villa Gernetto a Lesmo, in Brianza, per la quale fu realizzato, probabilmente su commissione del conte Giacomo Mellerio.
Tempo di Avvento. Tempo di preghiera, di riflessione, di attesa. Questo tempo, però, o almeno una piccola parte, si può anche passare a tavola.
Riuscire a semplificare un testo complesso senza cadere nella banalità è un’impresa straordinaria; se poi il testo in questione è il capolavoro della letteratura italiana per eccellenza, allora quello che si compie è una specie di miracolo.
Nel deserto il silenzio avvolge ogni cosa, dilata le distanze, fa apparire ciò che è lontano molto vicino e al contrario quel che è vicino sembra allontanarsi verso l’orizzonte sconfinato.
Sabato prossimo 20 novembre alle ore 9:30 verrà inaugurata a Napoli la mostra "Come pellegrini al Santo Sepolcro", presso il Commissariato Generale di Terra Santa in via Capodimonte 24. Presente alla cerimonia anche l'Arcivescovo di Napoli, Monsignor Domenico Battaglia.