Un piccolo frate dal grande cuore è ciò che racconta il libro I fioretti di padre Placido delle edizioni Messaggero Padova. Racconti, storie e testimonianze sulla vita del religioso tessono il filo rosso che lega la storia del martire alla difesa della verità ed alla salvezza dei tanti perseguitati durante la Seconda guerra mondiale.
"L'inaugurazione del Centro per le Relazioni Cattolico-Ebraiche Abraham J. Heschel dell’Università Cattolica di Lublino (KUL) è un evento storico e sono convinto non solo per la nostra università". Lo ha detto Mirosław Kalinowski, Rettore della KUL ieri 17 ottobre.
Mente creativa, spirito letterario accompagnato da umanità profonda;
E' morto Padre Peter Gumpel, gesuita tedesco e grande storico della Chiesa. Aveva 98 anni. Era nato ad Hannover il 15 novembre 1923.
Fede e ragione: il binomio spesso trasformato in antinomia. La contrapposizione o la sovrapposizione, dell’una o dell’altra. Tutto questo rappresenta un filo rosso che ha attraversato i secoli, i dibattiti, lo sviluppo del pensiero e della teologia.
L’11 ottobre 2013 tornava alla casa del Padre dom Gregorio Penco, benedettino, professore presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma e studioso del monachesimo medioevale. Il suo nome brilla, insieme a quello di padre Adalbert de Vogue, e di tanti altri studiosi di storia della Chiesa.
"Il Diavolo…quello spirito orgoglioso…non può tollerare di venire canzonato". Lo afferma Tommaso Moro, tra gli altri, e non a caso troviamo questa citazione in apertura di un libro che vuole prendere in giro il Diavolo e, in seconda battuta, gli esseri umani che, come gonzi arroganti, gli si buttato in braccio e finiscono per diventare il suo banchetto preferito.
Oggetti e scritti di Albino Luciani e il ritratto di Papa Giovanni Paolo I realizzato dal Maestro Albano Poli in occasione della sua beatificazione. Questa in sintesi la mostra organizzata dal Ivan Marsura direttore del Museo dei Papi e allestita nella galleria romana di Albano Poli a pochi passi da Piazza San Pietro.
Il canto è la musica degli angeli e dei monaci.
Ricordare il nome di monsignor Salvatore Garofalo è tenere viva la memoria di un biblista ed archeologo che ha dato la propria vita per Cristo ed il Vangelo.
Venezia, settembre 2022. Una fila senza fine e ondivaga stazionano davanti all’imbarco dei vaporetti, proprio all’uscita della stazione. Uomini con la pancia prominente e bermuda sformati, sandali e calzini; donne, giovani e meno giovani, nessuna esclusa, con la pancia scoperta, micro-shorts, trucco traslucido. Tutti uniti (uomini, donne, meno giovani) da alcuni elementi in comune; tatuaggi e cellulare incollato alle mani, cascassero nel canale, mai lo lascerebbero.
“Mi cattura il tuo essere, Giuseppe. L’orma di terra, la consistenza d’uomo nei cui occhi si riflette la luce degli occhi del Bambino. Ricordo che bambino ti guardavo nella statua in cortile della scuola. Un’aiuola educata la cingeva, e una ringhiera bianca di granito. Alto svettavi tu, ma sorridendo verso noi, verso me. Ti riportavo, dopo, nei miei segreti pomeriggi. Tornasti tempo dopo, poco fa, nella matura età che fa più semplici i turbamenti, e aperti gli occhi all’Alto. Tu sempre padre, io sempre bambino. Eppure ormai fratello, nell’età”.
Un giorno il diavolo ebbe fame, prese un sacco e decise di andare a cacciare le anime. Voleva mangiarsi un bocconcino prelibato. Si nascose fra gli alberi vicino alla casa di un santo uomo, e aspettò. Il santo uomo trascorreva la giornata a pregare e a compiere gesti di bontà. Anche il diavolo ne fu ammirato. Ma un giorno il diavolo osservò che sull’anima bianchissima di quel santo vecchio c’era una piccolissima macchia: al tramonto il vecchio si affacciava alla finestra a guardare il sole tramontare e provava un attimo di melanconia e di tristezza. Al diavolo bastò questo. Concentrò tutti i suoi sforzi verso quell’attimo di tempo e vi mise dentro angoscia, amarezza, disperazione. Così riuscì a far cadere l’uomo e a mangiarselo.
Francobolli, medaglie e ricordi tutti legati a Giovanni Paolo I che dal 4 settembre entra nel novero dei Beati.
"In genere, i santi veri, non sono consapevoli di essere santi durante il loro pellegrinaggio su questa terra. Anzi, fino all’ultimo momento della loro esistenza si sentono sempre peccatori, i più peccatori dei peccatori più indegni, seppur oggetti dell’amore misericordioso di Dio.
Il meeting dell’Amicizia fra i popoli, in svolgimento a Rimini, offre ai visitatori il ‘piatto’ forte della kermesse, tanto che per visitare ci si deve armare di pazienza, oppure averle prenotate con la app alcuni giorni prima;it
Le ricerche archeologiche più interessanti a volte nascono in contesti inattesi.
Sale sempre sulla torre, quando si convince che stia per arrivare il momento del suo ritorno. Lei lo aspetta, ogni volta con un’ansia crescente
Sarmato e la storia di San Rocco, il suo patrono: un santo leggendario in tutto il mondo, grazie anche al racconto dei pellegrini che hanno fatto sosta in questo comune vicino Piacenza.
"Dalla santa pendice, ove i tuoi piedi/O vergine, posasti e di salute/Larga fontana a’ tribolati apristi,/Coll’amoroso tuo guardo materno/La città sottoposta e le convalli/Ampie dall’alpi alla marina esplori/Tutte quante