“C’è bisogno di costruire nuove strade di pace. Ce n’è bisogno, specie dove i conflitti sembrano senza via d’uscita, dove non si vogliono intraprendere percorsi di riconciliazione, dove ci si affida alle armi e non al dialogo, lasciando interi popoli immersi nella notte della violenza, senza la speranza di un’alba di pace. In tanti, troppi, hanno ancora “sete di pace”, come abbiamo detto lo scorso anno ad Assisi”. E’ ancora una volta l’invito di Papa Francesco ad andare verso la pace. Oggi lo fa con un messaggio inviato in occasione dell’Incontro internazionale interreligioso nello spirito di Assisi “Strade di pace”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dalle diocesi di Münster e Osnabrück dal 10 al 12 settembre 2017. Proprio un anno fa Francesco partecipò al grande evento ad Assisi.
E’ stata l’ultima notte di Papa Francesco presso la Nunziatura Apostolica, a Bogotà. Il Pontefice, nella sua intensa giornata a Medellin, ha incentrato le celebrazioni sul tema “La vita cristiana come discepolato”. Alla Nunziatura Apostolica, la sera, il Papa è stato dunque accolto da Consacrati e coppie di sposi novelli e matrimoni che festeggiano nozze d’oro e d’argento.
La Chiesa, nella quale vive il Signore, è una fraternità perché costituita da fratelli, in quanto tutti figli di Dio. L’esperienza quotidiana, però, ci fa toccare con mano che non si tratta di una fraternità perfetta. In essa è presente il peccato e a volte anche in forma grave perché la Chiesa non è una comunità di puri, di santi.
Tre raccomandazioni a seminaristi e sacerdoti, tre modi per rimanere in Gesù: è questo il percorso che offre Papa Francesco agli oltre 12 mila che hanno riempito il Centro Eventi La Macarena, per partecipare a questo ultimo evento della intensa giornata di Papa Francesco a Medellin.
Un messaggio di speranza, in una csa che è “la prova dell’amore che Gesù ha per voi e del suo desiderio di starve molto vicino”. Dopo il pranzo, e un po’ di riposo, una foto con i seminaristi e un dono al seminario stesso (il quadro della pesca miracolosa), Papa Francesco continua la sua giornata di Medellin andando a visitare la casa famiglia Hogar de San José.
In un telegramma inviato dalla Colombia al fratello del cardinale De Paolis Papa Francesco ricorda la lunga malattia che lo aveva colpito,
La chiamano la città dell’eterna primavera, ma Medellin oggi ha accolto il Papa con la pioggia. Arrivato da Bogotà con il seguito su aerei militari ha dovuto proseguire in auto e lasciare l'elicottero per arrivare al luogo dove ha celebrato la messa nella memoria liturgica di Pietro Claver, gesuita e apostolo degli schiavi.
Dopo il suo ritorno da Villavicencio alla Nunziatura, Papa Francesco incontra il terzo gruppo di fedeli. Un incontro molto toccante e commovente quello del Pontefice con alcune vittime di violenza, militari, agenti ed ex-guerriglieri. La giornata di Villavicencio è stata dedicata proprio al tema: “Riconciliarci in Dio, con i Colombiani e con la Natura”. E Papa Francesco, incontrando tutti coloro che hanno sofferto a causa della lunga guerra, ha chiesto riconciliazione e pace.
Non soltanto preghiere, ma concrete opere di carità. Così solitamente Aiuto alla Chiesa che Soffre accompagna le visite papali, realizzando progetti a sostegno delle comunità locali.
E’ morto oggi a Roma il Cardinale Velasio de Paolis. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 19 settembre.
Salutiamo il Cardinale “inaspettatamente, con l’amarezza di tanti discorsi interrotti e con una presenza che viene a mancare, importante per la Chiesa tutta e per la nostra città”. Così l’Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi nell’omelia pronunciata nella Messa esequiale del Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo emerito di Bologna, morto mercoledì scorso.
Sarà il cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, l’inviato Speciale del Papa alla celebrazione del 600° anniversario del Concilio di Costanza, che si terrà nella città di Costanza nella Arcidiocesi di Freiburg im Breisgau in Germania l’11 novembre prossimo.
Con due sostanziali modifiche al Codice di Diritto Canonico, Papa Francesco riafferma il controllo della Sede Apostolica sulle edizioni dei testi liturgici. Il motu propriu Magnum Principium, pubblicato oggi, cambia così il modo in cui i testi litrugici vengono revisionati e approvati, riequilibrando le competenze di Conferenze Episcopali e Sede Apostolica, e dando a quest’ultima il compito di confermare ogni eventuale modifica.
Ieri sera, con una celebrazione nel Duomo di Milano, il card. Angelo Scola ha salutato la comunità dei fedeli che gli ha espresso la propria gratitudine per i suoi 6 anni di episcopato sulla cattedra di Sant’Ambrogio.
Giustiza, pace, verità e misericordia: sono i quattro pilastri da cui ripartire per una vera riconciliazione nazionale. Quattro pilastri rappresentati da quattro testimonianze, nel Parque Las Malocas a Villavicencio, dove Papa Francesco arriva in serata, dopo il pranzo, un momento di riposo, e la benedizione della statua della Virgen de Chirajara e dei circa 140 sacerdoti della diocesi. È in quel parco, in una struttura che può ospitare fino a 6 mila persone, che avviene il Grande Incontro per la Riconciliazione Nazionale a Villavicencio.
La seconda Messa in Colombia Papa Francesco la celebra a Villavicencio, presiedendo il rito di beatificazione dei Servi di Dio Jesús Emilio Jaramillo Monsalve, Vescovo di Arauca, e Pedro María Ramírez Ramos, sacerdote. Alla partenza da Bogotà, il Papa ha voluto incontrare in aeroporto un gruppo di 400 reduci, militari e agenti di polizia.
Anche giovedì sera il Papa si è fermato a lungo con alcuni gruppi nel giardino della nunziatura a Bogotà giovani, disabili, e anziani: “vogliamo un mondo nel quale la vulnerabilità sia riconosciuta come parte essenziale nell’umano. Che invece di indebolirci ci dia forza e dignità. Un luogo di incontro comune che ci umanizzi”.
Il martirio del vescovo Jesus Emilio Jaramillo Monsave insegna “Il coraggio di credere”. Non ha dubbi padre Antonio Marrazzo, postulatore della causa di beatificazione del vescovo missionario ucciso dai guerriglieri dell’Ejercito de Liberacion Nacional (ELN) in Colombia nel 1989. Papa Francesco beatificherà il vescovo di Arauca insieme al “cura di Armero” (Pedro Maria Luiz Ramirez, un altro martire colombiano, ucciso nel 1948) l’8 luglio, durante il viaggio apostolico in Colombia.
Papa Francesco ribadisce il suo appoggio al Cammino Neocatecumenale durante un’udienza privata all’iniziatore, Kiko Argüello, avvenuta lunedì 4 settembre, in Vaticano, insieme a padre Mario Pezzi. Parte di questa équipe responsabile internazionale di iniziazione cristiana era Carmen Hernández, co-iniziatrice insieme a Kiko, scomparsa il 19 luglio 2016. L’8 maggio 2018 cadrà il cinquantesimo anniversario del Cammino Neocatecumenale e Kiko Arguello ha voluto presentare al Pontefice il grande evento internazionale.
Man mano che le emozioni si placano nella preghiera, il primo momento di smarrimento per l’irreparabile perdita di un Maestro e di un Padre si trasforma nella coscienza grata di un dono ricevuto, così prezioso e unico, che, essendo radicato in Dio, neppure la morte può togliere. Chi ci è stato Padre nella verità, resta padre per sempre.