Aveva già l’incarico di delegato apostolico di Mauritania, e ora viene elevato al rango di nunzio: l’arcivescovo Michael Banach, nunzio apostolico in Senegal, Cabo Verde e Guinea Bissau, diventa così il primo rappresentante del Papa in Mauritania da quando la Santa Sede e la Mauritania hanno stretto piene relazioni diplomatiche.
Al termine della celebrazione, Papa Francesco incontra i malati. E a loro ripropone la domanda che Maria fece a Giacinta e Francesco, appena proclamati santi: “Volete offrirvi a Dio?”
Mentre Papa Francesco ha presiedeuto a Fatima la Santa Messa nella quale ha dichiarato santi i beati Francesco e Giacinta Marto, ad Amatrice è arrivata la statua della Madonna di Fatima benedetta dallo stesso Pontefice.
Giacinta e Francesco, i due pastorelli di Fatima, vengono canonizzati. E Papa Francesco li pone come esempio per il mondo. I più giovani santi non martiri, con la loro preghiera, con il loro offrire la loro grande sofferenza offerta per tutti, sono stati una speranza. E noi, ammonisce il Papa, “non vogliamo essere una speranza abortita”.
Il secondo ed ultimo giorno di Papa Francesco a Fatima sarebbe dovuto cominciare con un appuntamento istituzionale: l'incontro nella Casa di Nostra Signora do Carmo con il primo ministro della Repubblica del Portogallo, Antonio Costa. Ieri Francesco aveva avuto un colloquio di cortesia anche con il Presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa, subito il suo arrivo alla base aerea di Monte Real
Nella Giornata Mondiale delle Vocazioni, celebratasi domenica scorsa, Papa Francesco ha ordinato dieci nuovi sacerdoti ai quali ha raccomandato di non fare “omelie troppo intellettuali, elaborate: parlate semplice, parlate ai cuori” aggiungendo che “la parola senza esempio di vita non serve a niente: la doppia vita è una malattia brutta per la Chiesa”.
“Come mamma preoccupata per le tribolazioni dei figli, Ella è apparsa qui con un messaggio di consolazione e di speranza per l’umanità in guerra e per la Chiesa sofferente: finalmente il mio cuore trionferà!”. Con queste parole il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha presieduto la processione della Santa Messa nella Veglia Mariana a Fatima per la solennità del 13 maggio.
Siamo giunti all’ultimo momento importante della prima giornata a Fatima con Papa Francesco: la benedizione delle candele e la recita del Santo Rosario.
Due regali ricchi di significato quelli che Papa Francesco ha portato a Fatima. Il primo nella cappellina della Base aerea di Monte Real è un bassorilievo del volto del Santo di Assisi. Realizzato in marmo bianco, questo piccolo ma intenso bassorilievo rappresenta San Francesco d’Assisi nell’atto di pregare in un aspro paesaggio.
E’ ormai una consuetudine per Papa Francesco incontrare prima di ogni viaggio internazionale u piccolo gruppo di persone in difficoltà di cui si prende cura l’ Elemosineria pontificia. Cosi, prima di andare a pregare ai piedi di Maria a Fatima il Papa ha salutato sei donne con storie personali di sofferenze e disagi. Due di loro sono in stato interessante, altre erano accompagnate dai loro figli.
Portare avanti il dialogo in maniera saggia, perché c’è bisogno di persone religiose, ispirate da quei valori che aiutano la società. E poi, evitare la strumentalizzazione delle religioni riconoscendo la distinzione tra l’ambito temporale e quello spirituale: è il tema della dichiarazione congiunta firmata a Rabat dall’Accademia Reale del Marocco e il Pontificio Consiglio del Dialogo Interreligioso.
Questa sera alle ore 18.30 nella Basilica di San Marco a Venezia, il Patriarca di Venenzia Francesco Moraglia presiederà la Messa in suffragio del Patriarca emerito Marco Cè, a tre anni esatti dalla morte.
Prima di partire per Fatima, Papa Francesco incontra i membri della Specola Vaticana, riuniti in una conferenza su “Buchi Neri, Onde Gravitazionali e Singolarità dello Spazio-Tempo” a Castel Gandolfo. E, guardando all’universo, fa risuonare la domanda del salmista: “Che cosa è l’uomo perché te ne curi?” e sottolinea che il caso non spiega l’esistenza dell’universo.
Tre incontri con il Papa: tanti sono stati quelli che hanno avuto i vescovi del Canada, zona Quebec, durante la visita ad limina che si sta svolgendo in questi giorni. Lo racconta ad ACI Stampa il vescovo Thomas Dowd, ausiliare di Montreal. Che sottolinea che “solo il nostro gruppo di vescovi dal Canada ha avuto questo trattamento”.
Il 13 maggio 1917 la Madonna appariva per la prima volta a Fatima. A distanza di un secolo, Papa Francesco si recherà - dopo Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI - a pregare sul luogo delle apparizioni. Di Fatima, del messaggio della Vergine e della sua attualità ACI Stampa ha parlato con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato emerito, che da Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede incontrò a più riprese Suor Lucia dos Santos, una dei tre pastorelli testimone delle visioni delle apparizioni.
Tutto è pronto. Papa Francesco reciterà una lunga preghiera in portoghese a Fatima, nella serata dal 12 maggio, nella Cappellina delle Apparizioni. Ricalcherà in qualche modo l’atto di consacrazione del mondo a Fatima che lo stesso Papa Francesco fece all’inizio del Pontificato, al termine della giornata mariana indetta nell’Anno della Fede.
“Credo che il Santo Padre con questo viaggio voglia esprimere e mettere in luce soprattutto il rispetto e l’attenzione che porta all’esperienza mariana del popolo di Dio.” Con queste parole il Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, riassume il prossimo viaggio di Papa Francesco a Fatima.
Nella diocesi nigeriana di Pankshin 65 religiose appartenenti alla Congregazione di Nostra Signora di Fatima curano l’educazione religiosa e l’istruzione di centinaia di bambini. La diocesi, eretta da Papa Francesco il 18 marzo 2014, si trova nello Stato di Plateau, situato al centro della Repubblica federale della Nigeria.
“Chi legge con attenzione il testo del cosiddetto terzo segreto di Fatima, resterà presumibilmente deluso o meravigliato dopo tutte le speculazioni che sono state fatte. Vediamo qui raffigurata in un'istantanea e con un linguaggio simbolico di difficile decifrazione la Chiesa dei martiri del secolo ormai trascorso. Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato”.
E' passato più di un mese dalla chiusura della consultazione che il Papa aveva indetto tra il clero romano in vista della nomina del nuovo Vicario Generale per la Diocesi di Roma e dovrebbe mancare più o meno lo stesso tempo alla rinuncia effettiva del Cardinale Vicario uscente, Agostino Vallini che per quasi 10 anni è stato il primo collaboratore dei Papi a Roma - Benedetto XVI prima, ed ora Francesco