Data famosa quella del 7 dicembre: un giorno che vede celebrata la memoria di uno dei più conosciuti e importanti Dottori della Chiesa, Sant’Ambrogio Vescovo.
Una pastorale da oratorio. Una vera profezia per Papa Francesco che oggi ha ricevuto
Un vescovo di prima nomina per la diocesi di Altamura-Gravina- Acquaviva delle Fonti. Monsignor Giuseppe Russo, 57 anni, del clero della arcidiocesi di Taranto, è stato scelto da Papa Francesco per succedere al vescovo-arcivescovo (perché lo era di Acerenza prima) Giovanni Ricchiuti, che da 10 anni guidava la diocesi pugliese e che ha compiuto 75 anni lo scorso 1 agosto. Russo è un vescovo ingegnere, architetto onorario, che Papa Francesco conosce bene, avendo servito dal 2016 al 2022 come sottosegretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, la “banca centrale” del Vaticano.
Silvia Lubich decise di consacrarsi completamente a Dio mentre andava a fare la spesa, il 7 dicembre 1943. Un atto radicale. Prenderà il nome di Chiara, nella notte buia della guerra darà vita al primo focolare, rimanendo a Trento mentre la sua famiglia sfollava. Sono passati ottanta anni da allora, e il Movimento dei Focolari è una solida realtà nel mondo, guidato oggi da Margaret Karram, presidente, secondo successore di Chiara dopo due mandati di Maria Voce. A loro, Papa Francesco chiede di continuare il cammino, tutto dedicato all’unità.
Sei nuovi ambasciatori non residenti, provenienti dal Golfo, dall’Africa, dalla Scandinavia, dall’Oceania. E, quando gli ambasciatori non sono residenti, il Papa li riceve in gruppo, e non in udienza privata, e proferisce un discorso che segnala anche le linee diplomatiche della Santa Sede. Così ha fatto stamattina, incontrando per la presentazione delle credenziali gli Ambasciatori di Kuwait, Nuova Zelanda, Malawi, Guinea, Svezia e Ciad presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Tre sacerdoti, attraverso i social network, hanno spiegato qual è il significato della Corona dell'Avvento e come questo simbolo ci aiuti a vivere bene questo tempo liturgico, in cui ci prepariamo a celebrare la nascita di Gesù Bambino.
La guerra in Ucraina ha avuto un impatto anche sui cattolici che vivono in Russia, una piccola minoranza nel Paese. I quali però hanno risposto alle difficoltà causate dalla situazione con voglia di costruire, di ripartire, con nuovo slancio. Con spirito cristiano si potrebbe dire. E l’arcivescovo Paolo Pezzi, che guida l’arcidiocesi della Gran Madre di Dio che copre i territori di Mosca e San Pietroburgo non ha dubbi nell’indicare nel senso del perdono il più grande contributo che la Chiesa cattolica in Russia può dare all’Europa oggi.
La morte di padre Jacques Hamel, avvenuta il 26 luglio 2016, mentre celebrava la messa nella sua chiesa a Saint-Étienne-du-Rouvray, ha suscitato una forte emozione e una reale mobilitazione per il dialogo tra le religioni.
Il pellegrinaggio nazionale della statua della
Il documento di sintesi della prima sessione del Sinodo dei vescovi su “Comunione, Missione, Partecipazione” si soffermava anche sulla necessità di un maggiore coinvolgimento delle donne, con addirittura l’idea di “adattare il diritto canonico” per favorire una maggiore presenza delle donne nella Chiesa. Il paragrafo sul diaconato femminile ha il minor numero di consensi. Il primo Consiglio dei Cardinali che si riunisce dopo il Sinodo affronta, appunto, la questione delle donne come tema centrale, qualche giorno dopo l’appello del Papa, nell’udienza del 30 novembre alla Commissione Teologica Internazionale, a “smascolinizzare la Chiesa”.
Per il vescovo Mariano Crociata, il grande problema è prima di tutto culturale. Perché i fenomeni che si vivono in Europa, dal rinascente populismo nazionalista alla deriva anti-religiosa, sono complessi e interconnessi, e “i meccanismi di reazione di tipo irrazionale alla fine denunciano il limite culturale e spirituale che affligge il nostro mondo e i nostri Paesi”. È un punto sul quale “siamo interpellati come Chiesa e come pastori, perché viene in questione la nostra capacità di annuncio e il nostro compito educativo. Senza supporto culturale e spirituale anche il processo sociale, politico e istituzionale si inceppa”.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia presentata dall'Arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano, Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, per raggiunti limiti di età.
“Alcuni proibiscono di fare il presepe per Natale: ritengono che sia una professione di fede imbarazzante per chi la fede non ce l’ha, una specie di rimprovero per chi è disperato. Invece la storia di Gesù non rimprovera nessuno, offre una rivelazione per la speranza, una ragione perché uomini e donne siano autorizzati ad avere stima di sé, chiamati a essere figli e figlie di Dio”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, in occasione della benedizione del presepe allestito nel palazzo della Regione Lombardia.
Al termine dell'udienza generale che si è svolta questa mattina nell'Aula Paolo VI, Papa Francesco ha ripreso la parola per un breve ma accorato appello. "Non dimentichiamo - ha chiesto il Papa - di pregare per chi soffre per il dramma della guerra, in particolare per Ucraina, Palestina e Israele". "La guerra - ha ribadito il Pontefice prima di impartire la benedizione - è sempre una sconfitta, tutti perdono. Ci guadagna solo chi fabbrica armi".
"Sto molto meglio, ma fatico se parlo troppo". Così Papa Francesco stamane in apertura dell'udienza generale, delegando così la lettura della catechesi ad un collaboratore.
Al termine di una plenaria densa di temi, che ha portato alla decisione storica di trasferire la sede del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa a Roma, l’arcivescovo Gintaras Grušas, presidente del CCEE, fa con ACI Stampa il punto dei lavori. E sottolinea che la priorità per i vescovi di Europa è quella dell’evangelizzazione.
Due progetti di promozione sociale, rivolti a persone rifugiate e carcerate, messi in campo dalla Basilica di San Pietro in preparazione al Giubileo del 2025.
Dal Papa, lo scorso fine novembre, sono state le Delegazioni della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), dell’Associazione “Corallo” e dell’Associazione “Aiart – Cittadini mediali”. Papa Francesco ha approfittato di incontrare queste importanti associazioni in Vaticano per un discorso sul senso dei media cattolici, e sul loro ruolo in società, chiedendo di promuovere una “ecologia della comunicazione". Emanuele Occhipinti, Direttore Ufficio comunicazioni per comunicazioni sociali Diocesi di Ragusa e neo eletto in Consiglio nazionale FISC, racconta ad ACI stampa l'importanza della comunicazione cattolica, della FISC e l'incontro speciale con Papa Francesco.
“E’ tra questi due verbi, all’apparenza diversi tra loro, che si snoda il cammino di Maria. Confinata a vivere in un villaggio non identificabile nelle carte geografiche.
La Custodia di Terra Santa propone attraverso i suoi canali due importanti iniziative per accompagnare i fedeli nel cammino verso il Natale.