Tre milioni di pellegrini ogni anno si recano in preghiera alla Basilica di Sant’Antonio a Padova. Oggi in tutta Italia si celebra la solennità di uno dei santi più amati. Nella Basilica a lui dedicata si trova la quasi totalità dei resti mortali di sant'Antonio. Pellegrini e fedeli da tutto il mondo sostano in preghiera davanti alla tomba.
Martedì 13 giugno Padova festeggia sant’Antonio, che a 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant’Agostino. Nel 1219 è ordinato sacerdote, mutando il nome in Antonio. Su mandato dello stesso san Francesco, predica in Romagna e poi nell’Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nell’opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentendosi male, chiede di rientrare a Padova, dove muore. Subito dopo la morte la sua ‘fama’ di predicatore varcò i confini italiani.
Per il quinto anno consecutivo l’Istituto per le Opere di Religione (IOR) pubblica il proprio bilancio all’interno del Rapporto Annuale. Il bilancio 2016 è stato sottoposto a revisione contabile dalla società di revisione indipendente Deloitte & Touche S.p.A. A pubblicare la notizia è un comunicato stampa diffuso dalla Sala Stampa della Sala Sede.
L’esperienza del priore di Barbiana come sacerdote e insegnante è ricostruita da Mario Lancisi nel volume “La scuola di don Lorenzo Milani”, edito da Sarnus. Uscito per la prima volta nel 1997 e ormai introvabile, il testo torna oggi in libreria in un’edizione rinnovata e sintetica.
Ipogeo dei Flavi, arcosolio di Veneranda, cubicolo di Ampliato, arcosolio degli Apostoli Piccoli. Nomi che per molti non dicono nulla, ma se si arriva a vederne le pitture, appena tornate alla loro luce originale, si capisce che senza averle mai viste si perde una parte importante della storia dei primi cristiani a Roma.
Addetti stampa e Portavoce delle Conferenze episcopali d’Europa si sono riuniti a Sofia la scorsa settimana invitati da Christo Proykov, Presidente della Conferenza Episcopale Interrituale della Bulgaria ed Esarca Apostolico di Sofia.
“L’esperienza della consolazione, che è un’esperienza spirituale, ha bisogno sempre di un’alterità per essere piena: nessuno può consolare se stesso, nessuno. E chi cerca di farlo, finisce guardandosi allo specchio, si guarda allo specchio, cerca di truccare se stesso, di apparire. Si consola con queste cose chiuse che non lo lasciano crescere e l’aria che respira è quell’aria narcisista dell’autoreferenzialità. Questa è la consolazione truccata che non lascia crescere. E questa non è consolazione, perché è chiusa, le manca un’alterità”. Lo ha spiegato stamane il Papa nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
Le parole che il Papa ha pronunciato di fronte alla delegazione della diocesi di Ahiara sono state rese note dall’agenzia Fides il 9 giugno, e poi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Ed è una presa di posizione durissima contro clero e fedeli che hanno rifiutato il vescovo nominato nella diocesi perché di etnia diversa a quella della regione.
Di questo 39^ Pellegrinaggio Macerata-Loreto nella mia memoria resteranno due immagini particolari: un cartello con la scritta italo cinese ‘Pechino Cina’ ed una giovane famiglia con tre bambini, che al termine della celebrazione eucaristica si incamminavano verso Loreto cantando le preghiere alla Madonna, con la bambina più piccola nel marsupio posto sulle spalle della mamma, che dall’alto incuriosita e tranquilla dispensava i sorrisi ed i saluti agli altri pellegrini intorno.
“Che cosa è questa vita eterna? È l’amore smisurato e gratuito del Padre che Gesù ha donato sulla croce, offrendo la sua vita per la nostra salvezza.
Dopo aver celebrato i misteri della salvezza – dalla nascita di Cristo a Betlemme fino alla venuta dello Spirito Santo a Pentecoste – la Liturgia ci porta a contemplare il mistero centrale della nostra fede: la santissima Trinità, fonte di tutti i doni e di tutte le grazie, mistero ineffabile della vita intima di Dio.
Decine di migliaia nello stadio di Macerata per iniziare il pellegrinaggio che tutta la notte ha portato i fedeli verso Loreto.
Itala Mela è diventata beata. La giovane de La Spezia oblata benedettina ha vissuto secondo il cardinale Amato che ha celebrato la messa, tre fasi.
Realtà dialogo e impegno, sono le tre parole centrali de messaggio che Papa Francesco ha inviato oggi al Parlamento Latino e dei Caraibi in occasione del Forum “Dialogo Parlamentare di Alto Livello su Migrazione in America Latina e nei Caraibi: Realtà e Impegni in vista del Patto Mondiale”.
“Nell’arte di salire, il successo non sta nel non cadere, ma nel non rimanere caduti”. Papa Francesco cita “la bella canzone che cantano gli alpini” al termine dell’incontro con il presidente Mattarella al Quirinale, quando, prima di andare, incontra i circa 300 bambini che provengono dalle zone colpite dal terremoto.
Le mie radici sono in questo paese dice il Papa argentino figlio di emigrati piemontesi e “guardo all’Italia con speranza”.
Questa è una “occasione speciale. Questo Palazzo reca i segni dei suoi predecessori: è la casa degli Italiani”. Così il Presidente della Repubblica Mattarella ha salutato Papa Francesco giunto in visita al Quirinale.
Tempo di assemblee nelle diocesi italiane prima della pausa estiva.
Dal lavoro ai migranti, dai giovani alla famiglia, fino al ruolo della Chiesa nella società. Sono questi i temi che Papa Francesco ha sviluppato nei suoi precedenti incontri con i presidenti della Repubblica italiana. E saranno probabilmente questi i temi affrontati nella seconda visita di Papa Francesco al Quirinale, il 10 giugno.
Il caldo di un pomeriggio di giugno non frena l'entusiasmo di chi lavora ogni giorno per dare a tutti una educazione sufficiente per prendere in mano il proprio destino. Ci sono donatori ed operatori del sociale. Oggi si inaugura la sede vaticana delle Scholas Occurentes in Italia.