E’ terminato il 22/mo viaggio apostolico di Papa Francesco. L’aereo con a bordo il Pontefice ha lasciato Lima ed è atteso a Roma nel primo pomeriggio di domani.
La Messa nella Base Aerea Las Palmas di Lima è l’ultima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco in Perù.
La realtà non si corregge a colpi di photoshop, né può essere fatto al cuore, perché è “lì che si giocano i veri sentimenti”. Il penultimo atto della visita in Perù di Papa è un incontro con i giovani che si tiene in Plaza de Armas.
La missione lasciata ai vescovi peruviani da Papa Francesco nell’ultimo giorno del suo viaggio in Perù è ardua: prendere esempio da San Toribio, che fu arcivescovo di Lima e che Papa Francesco definisce, con San Giovanni Paolo II, “costruttore di unità ecclesiale”.
Nella Cattedrale di Lima dedicata a San Giovanni Evangelista Papa Francesco prega davanti alle Reliquie dei Santi peruviani. E’ il secondo appuntamento dell’ultima giornata in terra peruviana di Papa Francesco.
L’ultima giornata del viaggio del Papa in Perù si apre con un incontro con la vita contemplativa. Quasi una sintesi dei diversi incontri con i religiosi, in Perù e in Cile.
Gesù inizia la sua predicazione affermando: “Il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo”. Che cosa significa questa espressione? Il Regno di Dio non è una realtà lontana, futura, ma presente. Si manifesta nelle parole e nelle azioni di Gesù, in una parola nella sua persona. Cristo è “dono inestimabile di Dio”, l’ “Amabilissimo Redentore”, il “Dio ammirabile” che si fa vedere. Con Gesù, Dio è all’opera e per questo motivo “Il tempo è compiuto”. Il progetto di Dio, cominciato con la creazione, trova la sua pienezza con la presenza e l’opera di Cristo. Egli viene a riempire il tempo con la sua Persona. E’ lui “l’amore di tutti i secoli”. Cristo è la parola definitiva di Dio all’uomo. Dopo di Lui il Padre non ha più nulla da dire all’umanità.
Una “madre meticcia”, perché in lei “trovano posto tutte le razze”: così Papa Francesco descrive la Vergine Maria, nella Plaza de Armas, in una veglia mariana durante la quale la statua della virgen de la Puerta de Otuzco, conosciuta come la “Mamita de Otuzco”, viene incoronata madre della Misericordia e della speranza.
“ Le nostre vocazioni avranno sempre quella duplice dimensione: radici nella terra e cuore nel cielo”. Papa Francesco lo ripete ai sacerdoti e ai religiosi a Truijllo in Perù nel Colegio Seminario di Trujillo, da 390 anni dedicato ai Santi Carlo e Marcello.
Francesco è a Huanchaco, città storica del Perù, non lontana dai siti archeologici della cultura Inca; una delle località balneari più rinomate del Paese e meta di numerosi turisti dall’estero. Il suo litorale, affollato d’estate, si snoda in una baia a una decina di chilometri a nord ovest della città di Trujillo, su una terrazza ai piedi del Monte Campana. E qui, in questo paradiso, il Papa celebra la Messa in Onore di Santa Maria Porta del Cielo. “Tutto l’ambiente che ci circonda e questo immenso mare sullo sfondo ci aiutano a comprendere meglio l’esperienza che gli apostoli hanno vissuto con Gesù e che oggi anche noi siamo chiamati a vivere”, dice il Pontefice iniziando la quarta omelia di questo 22esimo viaggio apostolico.
Non si ferma la diplomazia pontificia. Mentre Papa Francesco è in viaggio all’estero, con al seguito il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, e l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto, la seconda sezione della Segreteria di Stato continua il suo lavoro. L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri vaticano”, è stato in Lituania; e monsignor Antoine Camilleri, “vice ministro degli Esteri”, è stato invece in Vietnam per continuare un dialogo che – si spera in breve – dovrebbe portare allo stabilimento delle piene relazioni diplomatiche. Non è da sottovalutare nemmeno l’incontro che i vescovi dello Stato del Kachin, in Myanmar, hanno avuto con il generale Hlaing, con il quale hanno parlato dei problemi della regione.
“Uno stimolo a tornare alle nostre radici e a guardare alla vita con fiducia”. Festa e attesa nella diocesi di Bergamo e nella piccola cittadina di Sotto il Monte, che gli ha dato i natali, per l’arrivo, dal 24 maggio al 10 giugno, dell’urna con la salma di Papa Giovanni XXIII, canonizzato il 27 aprile 2014 da papa Francesco insieme a Giovanni Paolo II.
In quasi tutti i suoi viaggi apostolici internazionali, Papa Francesco ha sempre incontrato i gesuiti del Paese che lo stava ospitando. E così è stato anche in questa occasione. Il Pontefice - come ha fatto anche recentemente in Cile - ieri sera ha voluto parlare in forma privata con i suoi confratelli peruviani.
La difesa della casa comune, che è poi anche una difesa della dignità umana, e l'appello per contrastare il “virus sociale” della corruzione:sono questi i temi centrali del discorso che Papa Francesco fa alle autorità del Perù, nella serata del primo giorno della seconda tappa del suo viaggio nelle Ande.
Nell’ Hogar Pricipito Papa Francesco conclude la mattina a Puerto Maldonado.
Una Chiesa i cui tutti i popoli trovano spazio. E’ l’immagine che il Papa evoca nell’incontro all’Instituto de Educación Superior Tecnológico Público Jorge Basadre è un istituto tecnico-professionale fondato nel 1980 con la popolazione di Puerto Maldonado, non solo originari.
Non è la prima volta che un Pontefice si reca in Amazzonia, Giovanni Paolo II lo ha fatto in Brasile e in Perù. Ma questa volta è un Papa latinoaericano che si ferma a parlare con i popoli originari dell’ Amazzonia.
Un festival cinematografico sulla globalizzazione della carità per i 400 anni della Famiglia Vincenziana: si chiama Finding Vince, ed è l’evento conclusivo di un anno giubilare tutto dedicato al carisma di San Vincenzo de’ Paoli.
Il 2018 sarà un anno particolare per la Polonia che nel 1918, dopo oltre un secolo in cui era scomparsa dalla mappa d'Europa, tornava finalmente a vivere come Stato indipendente.
Papa Francesco ha nominato stamane il nuovo Vescovo di Acqui: si tratta di di Monsignor Luigi Testore, finora Responsabile della Comunità Pastorale “Beato Paolo VI” di Milano. Succede a Monsignor Pier Giorgio Micchiardi - 76 anni - che lascia per raggiunti limiti di età.