Si tratta di un primo, piccolo blocco di 53 luoghi di culto rispetto ai 3 mila che ancora cercano di essere regolarizzati, ma la notizia che il governo egiziano ha fornito attestati di piena regolarità ad edifici cristiani costruiti prima della legge sullla costruzione di edifici di culto cristiani è una notizia da non sottovalutare.
Accusare “noi stessi è il primo passo verso il perdono”. Lo ha spiegato Papa Francesco stamane nell’omelia della Messa a Santa Marta.
E’ diventato ormai virale un video amatoriale del 1988, dove il vescovo di Giovinazzo – Ruvo – Molfetta, Monsignor Antonio Bello, per tutti “Don Tonino”, benedice in una piazza di Ruvo di Puglia una statua di Padre Pio da Pietrelcina.
Il Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, compie oggi 80 anni ed esce così dal novero degli elettori in un futuro conclave.
“Non si entra in confessionale con il cellulare acceso, né tanto meno lo si utilizza durante i colloqui sacramentali.
Quando Pompeo Ugonio nel 1588 parla della stazione quaresimale nella chiesa di San Marco in Piazza Venezia, il lunedì della terza settimana, ammira il mosaico absidale della chiesa costruita nel IX secolo da Papa Gregorio IV.
Il tema immigrazione era quello probabilmente più cruciale. Ma il dato più curioso della visita del Primo Ministro austriaco Sebastian Kurz a Papa Francesco è la presenza, nella sua delegazione, del governatore Wilfried Haslauer, governatore del Salisburghese, chiamato a presentare al Papa le iniziative per il 200esimo anniversario di Stille Nacth, il celebre canto natalizio composto dal sacerdote Joseph Mohr e musicato da Xaver Gruber che fu eseguito per la prima volta nella chiesa di Oberdorf la notte di Natale del 1818. Il sindaco di Salisburgo ha invitato il Papa a visitare la città per i festeggiamenti.
Papa Francesco ha ricevuto stamane in udienza i Vescovi della Conferenza Episcopale del Vietnam, giunti a Roma per la visita ad Limina.
A venti anni dal documento “Nuove Vocazioni per una Nuova Europa”, conosciuto come “In Verbo Tuo”, i responsabili della Pastorale Vocazionale delle Conferenze Episcopali Europee trovano ancora le difficoltà descritte dal documento. Ma ci tengono a sottolineare che la crisi delle vocazioni non è esattamente quella descritta.
"La Chiesa ci dice che le nostre opere devono convertirsi, e ci parla del digiuno, dell’elemosina, della penitenza: è una conversione delle opere. Fare opere nuove, opere con lo stile cristiano, quello stile che viene dalle Beatitudini. Anche la Chiesa ci parla della conversione dei sentimenti: anche i sentimenti devono convertirsi. Pensiamo per esempio alla Parabola del Buon Samaritano: convertirsi alla compassione. Sentimenti cristiani. Conversione delle opere; conversione dei sentimenti; ma, oggi, ci parla della conversione del pensiero: non di quello che pensiamo, ma anche di come pensiamo, dello stile di pensiero. Io penso con uno stile cristiano o con uno stile pagano? Questo è il messaggio che oggi la Chiesa ci dà". Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della Messa mattutina a Santa Marta.
Da cinque anni con Papa Francesco i media di tutto il mondo hanno iniziato a dare a molte parole un significato un po’ diverso.
Maggiore impegno economico a favore dei rifugiati, possibilità di ricevere l’eucaristia per coppie di diversa confessione cristiana e assoluta trasparenza nella gestione finanziaria delle diocesi.
Quando arriva alla chiesa di San Lorenzo fuori le mura nella sua guida alle stazioni quaresimali del 1588, Pompeo Ugonio si esalta.
I dati sono implacabili: i matrimoni diminuiscono, aumentano divorzi e separazioni. Sempre meno giovani pensano di potersi impegnare in un rapporto che implichi quella responsabilità "terribile", il "per sempre", che una scelta così importante spalanca davanti a un uomo e a una donna.
Un sacerdote, vestito con cotta e stola, recita la corona del rosario mentre passeggia lungo la navata sinistra di una chiesa a Roma: attende,chiunque bussa al suo confessionale. Questo sacerdote è padre Silvino Battistoni, redentorista.
Papa Francesco lo sottolinea da sempre: “Anche oggi viviamo in un tempo in cui l’evangelizzazione passa attraverso la testimonianza della vicinanza e della carità. Attraverso la testimonianza del volto misericordioso di Dio. Evangelizzare ci porta anche ad appoggiare la nostra guancia sulla guancia di chi soffre, nel corpo e nello spirito”. E lo ribadisce nella prefazione di un libro dedicato a Padre Stefano Pernet.
“Non fate della casa del Padre mio un mercato”. Sono le parole di Gesù nello scacciare i mercanti dal tempio a rappresentare la chiave della consueta introduzione del Papa alla pregheira dell'Angelus. Perché quelle parole – dice il Papa – “ci aiutano a respingere il pericolo di fare della nostra anima, che è la dimora di Dio, un luogo di mercato, vivendo nella continua ricerca del nostro tornaconto invece che nell’amore generoso e solidale”.
Gesù si reca al tempio di Gerusalemme e trova che tutto, da un punto di vista formale, è a posto, in ordine, ma in realtà Egli non trova quello che cercava: un culto secondo Dio e cioè un cuore puro capace di offrire a Dio un sacrificio a Lui gradito. E il fatto che il tempio sia diventato “luogo di mercato” lo accende di ira e così porta a compimento la parola del salmo: Lo zelo per la tua casa mi divora. Scrive san Tommaso: “Lo zelo propriamente sta ad indicare un amore intenso, per cui chi ama intensamente non tollera nulla che contrasti con il suo amore”.
Parlando della chiesa dei Santi Marcellino e Pietro sulla Via Labicana, Pompeo Ugonio descrive nel 1588 una chiesa che oggi non esiste più.
Settimana di celebrazioni a Ginevra, dove si è festeggiato per i settanta anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Anche la Santa Sede ha partecipato alle celebrazioni, con un denso intervento in cui si sottolineava che la libertà di religione o di fede è la cartina di tornasole dei diritti umani: se manca questo, rischiano di mancare tutti.