Continuano a sorpresa i Venerdì della Misericordia di Papa Francesco. Nel pomeriggio il Pontefice si è recato in visita all’Istituto Comprensivo Elisa Scala di Roma, una scuola statale nella periferia sud-est della Capitale, tra la Borgata Finocchio e la Borghesiana.
Tutto ebbe inizio con il miracolo di Tommasino, un bimbo di venti mesi che visse a Padova nel tempo in cui si stava costruendo la Basilica dedicata a sant’Antonio. Una mattina la madre lo lasciò in casa da solo a giocare e lo ritrovò poco dopo senza vita, affogato in un mastello d’acqua. Disperata, la signora invocò l’aiuto del Santo, e nella sua preghiera fece un voto: se avesse ottenuto la grazia avrebbe donato ai poveri tanto pane quanto era il peso del bambino. Nasce così la tradizione del pane di Sant’Antonio il 13 giugno.
Una icona di mosaico con i pavoni a fianco della fonte della vita e una pergamena con l’invito della Bulgaria a visitare la nazione. Questi i doni che hanno portato al Papa le delegazioni di Macedonia e Bulgari ricevute in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio.
Dal 28 maggio, le Pontificie Opere Missionarie si riuniscono per la loro assemblea plenaria. Sono quattro, nate quasi due secoli fa (la Pontificia Opera Infanzia Missionaria ha compiuto il 175esimo anniversario, ed è stata salutata da Papa Francesco all’Angelus del 20 maggio) e hanno lo scopo di “promuovere lo spirito missionario universale nel popolo di Dio, dando impulso alla cooperazione, per armonizzare le forze missionarie e garantire una equa distribuzione degli aiuti finanziari per sostenere le missioni della Chiesa nei Paesi più arretrati.
“La famiglia è la prima comunità dove si insegna e si impara ad amare. Ed è l’ambito privilegiato in cui si insegna e si impara anche la fede, si impara a compiere il bene”. Papa Francesco parla della famiglia durante l’Udienza ai Dirigenti e ai famigliare del Personale della Questura di Roma e della Direzione Centrale di Sanità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ricevuti oggi in Aula Paolo VI.
E’ lecito o no ripudiare la propria moglie? La domanda del Vangelo di oggi secondo Marco diventa per Papa Francesco l’occasione per riflettere sul matrimonio insieme a delle coppie che celebrano il 50.esimo e 25.esimo di nozze.
Nei giorni scorsi nella cattedrale siro-ortodossa Um al Zehnar di Homs è avvenuta una speciale cerimonia. I proprietari delle 97 abitazioni cristiane di Homs che Aiuto alla Chiesa che Soffre contribuirà a ricostruire, hanno ricevuto in dono un primo mattone in pietra con su scritto «Gesù è la mia roccia».
“A volte sussurrare un’Ave Maria in silenziosi tramonti mi causa leggeri brividi di emozione”: così scriveva in una delle numerose lettere Carlo Urbani. E sono passati 15 anni dal sacrificio di Carlo Urbani, morto a Bangkok dopo avere scoperto il virus della Sars ed esserne rimasto vittima. Era con la famiglia ad Hanoi, in Vietnam, dirigente Oms per il Sud-Est asiatico. Ma non riusciva a non obbedire al suo istinto di medico.
“I giovani sono purtroppo molto sfiduciati, perché non hanno voce nella società e vengono giudicati disimpegnati, senza ideali, per cui si lasciano accontentare dal divertimento, a volte anche trasgressivo”.
A 50 anni dalla pubblicazione dell’ Humanae vitae come si svolge il dibattito suall difesa della vita con il mondo non cattolico?
Al di là del problema politico, delle iniziative, dei temi amministrativi come l’accorpamento delle diocesi, che pure sono stati oggetto della discussione dei vescovi italiani riuniti in assemblea generale, è il problema delle vocazioni ad essere un tema centrale.
Giovanni XXIII è stato "un uomo, un santo che non conosceva la parola nemico, al quale non piacevano parole come crociate o proselitismo e che invece cercava sempre ciò che unisce, che aveva fiducia in Dio e nell’uomo a sua immagine. Era consapevole che la Chiesa è chiamata a servire l’uomo in quanto tale, e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica, consapevole che il Papa deve costruire ponti". Così Papa Francesco, in una intervista a L'Eco di Bergamo, ricorda la figura del suo predecessore San Giovanni XXIII, la cui salma arriva oggi nella diocesi lombarda.
"Guai a voi ricchi! Se uno oggi facesse una predica così, sui giornali, il giorno dopo: Quel prete è comunista! Ma la povertà è al centro del Vangelo. La predica sulla povertà è al centro della predica di Gesù: la carta identitaria con la quale si presenta Gesù quando torna a Nazareth, nella sinagoga, è: Lo Spirito è su di me, sono stato inviato ad annunciare il Vangelo, la Buona Novella, ai poveri, il lieto annunzio ai poveri. Ma sempre nella storia abbiamo avuto questa debolezza di cercare di togliere questa predica sulla povertà credendo che è una cosa sociale, politica. No! E’ Vangelo puro". Lo ha ribadito il Papa, stamane, nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta.
Dopo quelli della Birmania, sono giunti a Roma i Vescovi della Conferenza Episcopale del Bangladesh - Paese che il Papa, insieme al Myanmar aveva visitato lo scorso anno - per la visita ad limina.
Quasi tutti gli apostoli che furono con Gesù hanno subito il martirio del sangue, e così succede a tanti cristiani perseguitati nel mondo. Ma – denuncia il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I – “anche nelle società cosiddette cristiane esiste un nuovo martirio, che è il martirio dell’indifferenza, di una società post-religiosa, dell’aridità spirituale”.
Dal santuario di Brezje in Slovenia a Mariazell in Austria. Da Marja Bistrica in Croazia a Csíksomlyó (Sumeleu Ciuc in Romeno) in Romania: la devozione mariana nell’Europa orientale è una geografia particolarissima, fatta di popolo e storia, che nei Paesi dell’Europa Orientale si colora di nuovi significati. Perché essere devoti a Maria, lì, non era solo questione di religione. Era questione di identità, da preservare e mantenere di fronte alla pioggia acida del comunismo che voleva spazzare via ogni fede.
Le relazioni del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I concluderanno la tre giorni di conferenza internazionale della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice, in programma dal 24 al 26 maggio.
Proseguono in Vaticano i lavori della 71/ma Assemblea Generale della CEI. Dopo l’apertura affidata a Papa Francesco e la relazione di ieri del Cardinale Presidente, stamane lo stesso Cardinale Gualtiero Bassetti ha presieduto la Messa in San Pietro insieme agli altri vescovi italiani.
Il 19 maggio scorso il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa del Patriarcato di Mosca, ha incontrato l'arcivescovo Wojciech Polak, Primate di Polonia e presidente del Gruppo per le relazioni con la Chiesa ortodossa russa della Conferenza episcopale polacca.
Durante l’Udienza Generale Papa Francesco ricorda una grande festa dei cattolici cinesi. E’ la ricorrenza della Beata Vergine Maria “Aiuto dei cristiani”, particolarmente venerata nel santuario di Sheshan, presso Shanghai, in Cina.