Iniza oggi la vista in Egitto del Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali Cardinale Leonardo Sandri.
Sono 150 anni che il Circolo S. Pietro risponde alla vocazione di essere il “braccio della Carità del Papa”. Dal 1869, il Romano Sodalizio, fondato dal Cardinale Domenico Jacobini con la benedizione di Papa Pio IX, è espressione di giustizia e carità cristiana, al servizio dei bisognosi e degli infermi della Città eterna e del mondo. Per festeggiare l’evento, la 150esima Assemblea Generale dei Soci si è tenuta a Palazzo Lateranense, nell’Aula della Conciliazione.
Saranno tre le iniziative di Papa Francesco a seguito di questo incontro dei presidenti delle Conferenze Episcopali sulla protezione dei minori della Chiesa: un motu proprio per rafforzare la prevenzione contro gli abusi nello Stato di Città del Vaticano; un vademecum delle Congregazione della Dottrina della Fede per aiutare i vescovi nei loro compiti; e la creazione di task force competenti sul tema in ogni diocesi.
Non manca il riferimento alla piaga degli abusi, in una dichiarazione dopo la preghiera dell’Angelus. Ma, affacciandosi dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico, Papa Francesco si concentra prima di tutto sul Vangelo del giorno, e su quell’amore per i nemici in cui si condensa l’insegnamento di Gesù ai discepoli, un comando che inizia una nuova cultura, quella della misericordia, che si concretizza in una rivoluzione dell’amore”.
Papa Francesco tira le somme dei tre giorni di incontro sulla protezione dei minori nella Chiesa con una lunga panoramica del fenomeno, mettendo la Chiesa in prima linea. Con una consapevolezza: “Siamo di fronte al mistero del male”; una richiesta: “umiliazione, preghiera, penitenza” per sconfiggere questo spirito del male; e un grazie alla “stragrande maggioranza dei sacerdoti che si spendono in un ministero reso difficile dagli scandali dei pochi (ma sempre troppi)”.
Nel brano di Vangelo di oggi, Gesù ci dice quale atteggiamento devono avere i suoi amici con gli altri. Egli pone alla base di ogni relazione l’amore. La parola “amore” è la più inflazionata e utilizzata al mondo, eppure l’esperienza ci insegna che amare è terribilmente difficile, arduo. Il modo “normale” di amare consiste nel volere bene a coloro che ci amano e ci fanno del bene. Non è questo quello che viene chiesto ai cristiani, a coloro, cioè, che scelgono di seguire Gesù.
“Ci sono stati momenti in cui abbiamo considerato le vittime e i sopravvissuti come nemici, ma non li abbiamo amati, non li abbiamo benedetti. In questo senso, siamo stati i nostri peggiori nemici”. L’omelia dell’arcivescovo Mark Coleridge di Brisbane è una presa in carico di responsabilità, e una dichiarazione di intenti per il futuro, certi che il potere distrugge quando è separato dal servizio.
Papa Francesco visiterà, tra un mese, la Santa Casa di Loreto. L’annuncio è arrivato ieri sera. A darlo l’arcivescovo Fabio Dal Cin, prelato di Loreto e delegato pontificio per il Santuario della Santa Casa, al termine della recita della preghiera del Rosario.
Il culmine della liturgia penitenziale nella Sala Regia è una confessione dei peccai recitata da tutti i vescovi coinvolti in questo incontro sulla “Protezione dei minori nella Chiesa”. Un confessio che ricalca quello di Papa Francesco in Irlanda, aggiunto durante la Messa finale della Giornata Mondiale delle Famiglie, e che si conclude con la richiesta di “grazia per superare l’ingiustizia e di praticare la giustizia verso le persone affidate alle nostre cure”.
“Per una madre non ci sono figli di prima o seconda classe: ci sono figli più forti e figli più vulnerabili. Neanche per la Chiesa ci sono figli di prima o seconda classe. I suoi figli apparentemente più importanti, come siete voi, vescovi e cardinali, non lo sono di più di qualsiasi altro bambino, bambina o giovane che abbia vissuto la tragedia di essere vittima di abuso da parte di un sacerdote”. Così la giornalista Valentina Alazraki, che ha tenuto l’ultima relazione al summit per la protezione dei minori voluto da Papa Francesco.
Il tema degli abusi, in discussione in questi giorni in Vaticano, ha anche una ricaduta diplomatica. Più e più volte si è cercato, infatti, di far passare i vescovi come dipendenti del Papa, e quindi considerare la Santa Sede come un’azienda, non come uno Stato sovrano con un capo. Ma non c’è solo il tema della sovranità. L’attacco alla Chiesa e alla sua dottrina viene mosso anche dal punto di vista legale, in qualche modo per minare l’autorevolezza della Santa Sede, considerata da sempre e da tutti un Paese terzo cui affidarsi per le mediazioni. E così è successo nel dibattito su due Convenzioni ONU nel 2014.
Volge al termine il summit indetto da Papa Francesco per la protezione dei minori e anche oggi, giorno in cui terminano le relazioni e le discussioni, alcuni dei partecipanti hanno fatto il punto della situazione con i giornalisti accreditati.
Sarà il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, a rappresentare Papa Francesco in Egitto per le celebrazioni dell’VIII centenario dell’incontro tra San Francesco d’Assisi e il sultano al-Malik al Kamel.
Quattro punti per la trasparenza della Chiesa, dalla ridefinizione del segreto pontificio alla necessità di fornire dati pubblici sul numero dei casi di abusi affrontati nei tribunali, affrontando anche le obiezioni che riguardano il diritto alla privacy e alla giusta reputazione. Ma il Cardinale Reinhard Marx, nella sua relazione, parte da una premessa: “La preghiera è più forte di qualunque numero e di ogni procedura amministrativa”.
E’ in corso, fino a domani, in Vaticano, su iniziativa di Papa Francesco, un summit su “La protezione dei minori nella Chiesa”, che si concluderà domani. La Segreteria Generale della CEI ha reso disponibile, proprio in questi giorni, un sito del Servizio Nazionale per la tutela dei minori.
“Al presente viviamo uno stato di crisi e di vergogna. Abbiamo gravemente offuscato la grazia della missione di Cristo. Dobbiamo riconoscere che sono la nostra mediocrità, ipocrisia e compiacenza ad averci condotto in questo luogo vergognoso e scandaloso in cui ci ritroviamo come Chiesa”. Lo ha detto la nigeriana Suor Veronica Openibo - superiora generale della Società del Santo Bambino Gesù - nella prima relazione del terzo giorno di lavori del summit per la Protezione dei minori, alla presenza di Papa Francesco.
Il pomeriggio di oggi al Meeting sulla protezione dei minori si è concluso con una riflessione del Papa sull' intervento di Linda Ghisoni, Sotto-Segretario per la Sezione per i fedeli laici del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e dopo una sua risposta ad una delle domande pervenute dall’Assemblea.
Una giovane ragazza, che pensa e progetta la propria vita, ama ed è amata da un ragazzo giovane come lei e che come lei progetta un futuro radioso.
Ad aprire la sessione pomeridiana dei lavori odierni è stata Linda Ghisoni, Sottosegretario per la Sezione per i fedeli laici del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.
“Dopo circa 30 anni, ho confessato a una mia amica psicologa e ad altri miei amici fidati che, pure io, quando ero in prima media, fui abusato sessualmente da un pedofilo ma non prete!