“È vero che oggi c’è un’ondata di chiusura verso lo straniero, e ci sono anche tante situazioni di tratta delle persone straniere: si sfrutta lo straniero”.
Una divina liturgia presieduta dal Vescovo Eparchiale di Lungro, Donato Oliverio, e la presenza della comunità arbëreschë, italo-albanese è stata la apertura dell’ Anno accademico del Pontificio Istituto Orientale.
È stato un discorso a braccio quello di Papa Francesco ai partecipanti al XV Capitolo Generale della Congregazione dei Missionari di San Carlo, gli Scalabriniani, ricevuti oggi in Udienza al Vaticano. Il Papa ha consegnato il discorso preparato e ha parlato a cuore aperto agli Scalabriniani.
Con un telegramma firmato dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin inviato al Nunzio Apostolico in Indonesia, l’Arcivescovo Mario Pioppo, il Papa ha espresso il proprio cordoglio per la tragedia aerea avvenuta oggi nel Paese asiatico.
“Quello di Cagliari è stato un metodo sinodale. Abbiamo iniziato dall’ascolto delle situazioni e delle sofferenze, legate al mondo del lavoro. L’altro aspetto è la valorizzazione delle buone pratiche nella costruzione di lavoro. Quello che mi interessa evidenziare è il nucleo centrale di Cagliari: il lavoro degno. La dignità del lavoro è la condizione per un lavoro buono, va difesa e promossa. Parte una prospettiva di una conversione culturale, del senso e del valore del lavoro che dà un nuovo slancio all’economia”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Taranto Filippo Santoro - Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani - presentando gli Atti della 48/ma Settimana Sociale, che si è svolta un anno fa a Cagliari.
Il no all’evangelizzazione “triste”, il sì ad una evangelizzazione fatta con gioia sulla scorta dell’Evangelii Nuntiandi di San Paolo II, e l’invito a fare evangelizzazione in cammino: questo quello che Papa Francesco ha raccomandato ai giovani della diocesi di Viviers, per un mese in missione a La Rioja.
Per la viglia di Ognissanti, mercoledì 31 ottobre, sono diverse le iniziative organizzate nella diocesi di Roma, sia in centro che in periferia.
Martedi 23 ottobre 2018, presso l'Istituto superiore Anticendi del Corpo dei Vigili del fuoco a Roma, in collaborazione con la Comunità del Padri Gesuiti della Chiesa di Sant'Ignazio al Campo Marzio, si è tenuto il convegno dedicato a “L’eredità di padre Secchi nella storia dell'innovazione scientifica e tecnologica”.
L’educazione è il primo impegno. Per la Chiesa del Myanmar, lì dove i cattolici sono minoranza e lì dove si vive una difficile transizione dalla dittatura militare, è importante educare i giovani, dare loro una opportunità. La Chiesa locale lo fa, guidata dal Cardinale Charles Bo, salesiano, che al Sinodo è stato uno dei presidenti delegati, e che ha accolto Papa Francesco in una storica visita in Myanmar. E il Cardinale offre ad ACI Stampa uno spaccato della situazione della sua terra.
La "regina del deserto" appare all'improvviso in mezzo alla solitudine e alla desolazione dinanzi agli occhi del pellegrino che ancora in lontananza la ammira stupefatto, proprio come se contemplasse un'apparizione, un luogo posto tra cielo e terra.
Dopo aver celebrato la Messa conclusiva della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Papa Francesco ha recitato insieme ai fedeli l’Angelus domenicale.
Prima della conclusione della Messa presieduta dal Papa, è stata letta nella Basilica Vaticana la lettera che i Padri Sinodali hanno rivolto ai giovani di tutto il mondo.
Commentando il brano evangelico della guarigione del cieco Bartimeo, Papa Francesco - nell’omelia della Messa conclusiva della XV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi - sottolinea un elemento tipico di Gesù, l’ascolto.
Il Vangelo oggi ci porta nell’oasi di Gerico collocata a 250 metri sotto il livello del mare e nella quale ci sono i resti della città più antica al mondo. Gesù si trova in questa località è una tappa obbligata per giungere a Gerusalemme. Qui il Signore compie l’ultimo miracolo prima di essere arrestato, condannato e ucciso in croce.
Clericalismo, mondanità spirituale e pettegolezzo: sono i tre pericoli che si trovano sul cammino sinodale, e che Papa Francesco elenca in un videomessaggio inviato all’arcidiocesi di Buenos Aires per l’apertura del Primo Sinodo Arcidiocesano sul tema “Camminiamo Insieme”. Il sinodo dura fino al 2019, ed è in preparazione al Giubileo per il 400esimo compleanno dell’arcidiocesi.
La conclusione del documento del Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani e alla vocazione è anche l’unica vera indicazione che emerge: la santità è la chiave di tutto.
La seconda parte del Documento Finale sui “Giovani, la fede e il discernimento vocazionale” è quella interpretativa. Questa, basata sull’episodio dei discepoli di Emmaus, filo rosso del Documento intero, è intitolata “Si aprirono loro gli occhi” e fornisce alcune chiavi di lettura fondamentali del tema sinodale.
Un documento in tre parti, divisi in quattro capitoli, nella cornice dell’icona di Emmaus (uno dei temi principali di uno dei gruppi in lingua inglese), che ha avuto una generale approvazione unanime in tutti i punti, tranne nella terza parte, dedicata alla sinodalità, la più discussa: si presenta così il documento finale del Sinodo dei vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, licenziato nell’ultima giornata dell’assemblea del Sinodo.
Papa Francesco ha concluso con il suo discorso a braccio i lavori della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dopo l’approvazione del Documento Finale che è stato votato in giornata articolo per articolo. Domani mattina la celebrazione della Messa in San Pietro che sarà presieduta dallo stesso Pontefice insieme ai Padri Sinodali.
Uno sacerdote, arrivato nella comunità, l’altro catechista prodotto della comunità. Uno missionario, l’altro primo beato nativo del Guatemala. Entrambi assassinati, in odio alla fede, in odio all’opera di promozione umana che portavano santi. Eppure – sottolinea il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, nell’omelia della Messa di Beatificazione – il sangue di Padre Tullio Maruzzo e Luis Obdulio è, come dice la profezia di Tertulliano, seme di nuova vita.