Le chiamano le “sorelle di Dio”. Sono le suore che da anni si occupano del Centre rural des services sociaux a Tamara una cittadina di circa 300.000 abitanti a sud di Rabat.
Il Vangelo di questa domenica ci presenta una delle parabole più belle di Gesù raccontato e che ha come protagonista la figura del padre. Esso, infatti, è presente dall’inizio alla fine del racconto evangelico. Un Padre che non si rassegna a perdere il proprio figlio che con le sue scelte ha distrutto la sua vita. Tuttavia, il vero peccato del figlio minore, quello che è alla radice di tutte le sue scelte, non consiste nell’avere chiesto la parte di eredità che gli spettava per sperperarla, poi, lontano da casa in scelte di vita auto-distruttive, ma nel considerare la casa paterna come una prigione e la presenza del padre ingombrante e limitante la sua libertà. Il figlio ha creduto di potere trovare la sua libertà, la sua realizzazione, la pienezza della vita allontanandosi da casa e da suo Padre.
L’ultimo incontro del primo intenso giorno di Papa Francesco in Marocco è con i migranti. Il Pontefice li incontra presso la Caritas Diocesana di Rabat. Il Pontefice nel suo discorso definisce la ferita dei migranti e dei rifugiati come una “ferita che grida al cielo”.
"Sua Maestà il Re Mohammed VI, Comandante dei credenti, che Dio Lo assisti, ha inaugurato venerdì a Rabat l’Istituto Mohammed VI degli Imam
«Noi riteniamo importante preservare la Città santa di Gerusalemme / Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo.
Non ci sono solo chiesa antiche nel percorso stazionale di Roma. Oggi si arriva a San Camillo de Lellis agli Orti Sallustiani una basilica parrocchiale che sorge in Via Sallustiana nella parte nord orientale del centro storico di Roma.
Il primo impegno di Papa Francesco in Marocco è alla spianata della Tour Hassan, per l’incontro con il popolo del Marocco, le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e i membri del Corpo Diplomatico.
Papa Francesco comincia oggi un viaggio in Marocco, che chiude il trittico dei viaggi nei Paesi a maggioranza islamica cominciato con l’Egitto nel 2017 e proseguito a febbraio con gli Emirati Arabi Uniti. Ma quale è lo stato delle relazioni tra Santa Sede e Marocco? Come si sono sviluppate nella storia?
Papa Francesco è arrivato in Marocco, meta del 28/mo viaggio apostolico internazionale del pontificato, il terzo del 2019 dopo quelli a Panama e negli Emirati Arabi Uniti.
Si arriva a Temara attraverso strade polverose, mentre intorno non ci sono solo macchne, ma anche carretti trainati da cavalli nei casi migliori, e in generale da asini. Ed è in questa cittadina di 300 mila persone, 20 chilometri a Sud di Rabat, lontano dall’oceano, che sono arrivate le Figlie della Carità ad aiutare la popolazione. E vi arriverà anche Papa Francesco, il 31 marzo, per una visita privata.
Sarà dedicata al tema “Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria” la prossima assemblea della Conferenza Episcopale Italiana che si svolgerà in Vaticano dal 20 al 23 maggio.
Una vita che sembra ispirata da un romanzo o che puo' ispirare un romanzo.
Per Gesù “prima del peccato viene il peccatore. Io, tu, ciascuno di noi nel cuore di Dio veniamo prima: prima degli sbagli, delle regole, dei giudizi e delle nostre cadute”.
Oggi si arriva a San Lorenzo in Lucina una delle antiche chiese di Roma che sorge su un precedente quartiere romano.
“La vera impresa della vita” è “la nostra conversione”, sradicando ogni forma d’idolatria. È questo il cuore della terza predica di Quaresima tenuta da Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, alla presenza di Papa Francesco e dei membri della Curia Romana. Al centro della riflessione: “L’idolatria, antitesi del Dio vivente”.
Con un motu proprio pubblicato questa mattina Papa Francesco ha stabilito nuove norme per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili all’interno dello Stato della Città del Vaticano.
“L’importanza del ministero della misericordia giustifica, esige e quasi ci impone un’adeguata formazione, perché l’incontro con i fedeli che domandano il perdono di Dio sia sempre un reale incontro di salvezza, nel quale l’abbraccio del Signore sia percepito in tutta la sua forza, capace di cambiare, convertire, risanare e perdonare”. Papa Francesco accoglie così i partecipanti al XXX Corso sul Foro Interno promosso dal Tribunale della Penitenzieria Apostolica, che si svolge a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, dal 25 al 29 marzo 2019.
“Noi siamo la periferia. Siamo la periferia del dialogo interreligioso. Siamo la periferia degli studenti e dei lavoratori che vengono a Rabat.” Padre Manuel Corullon Fernandez, spagnolo, è il custode dei Francescani del Marocco. Sta preparando la liturgia per la Messa che Papa Francesco terrà nello stadio di Rabat, e sul tavolo c’è una icona dell’incontro di San Francesco e il Sultano. “La metteremo in sacrestia”, racconta. Perché quello che Papa Francesco farà in Marocco il 30 e 31 marzo è “particolarmente significativo per noi”.
Cattolici, protestanti, animisti, musulmani: è l’Africa delle religioni quella che Giovanni Paolo II visita per la terza volta nell’ agosto del 1985. Sette paesi.
Si chiama The Jewish annotated New Testament, ed è un commento al Nuovo Testamento nato dal lavoro di coordinamento Amy-Jill Levine e Marc Zvi Breitner. E loro stessi, in un articolo sull’Osservatore Romano, hanno sottolineato che questo testo può essere “un ponte tra ebraismo e cattolicesimo”.