Monsignor Jean-Clément Jeanbart, Arcivescovo emerito greco-melkita di Aleppo, scomparso durante il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la Siria e la Turchia nelle prime ore di lunedì 6 febbraio, è sano e salvo e si sta riprendendo in una casa di suore.
Durante i saluti in lingua italiana Papa Francesco pensa a tutti coloro che soffrono a causa del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. "Il mio pensiero va alle popolazioni della Turchia e della Siria, duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti", dice subito il Pontefice.
Si fa sempre più drammatico il bilancio della catastrofe che ha colpito il Sud-est della Turchia e il Nord della Siria. I bisogni umanitari sono enormi. “Manca l’acqua potabile, l’elettricità, le vie di comunicazione sono interrotte, c’è bisogno di tutto”, queste le parole del Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia, a poco più di 24 ore dal terremoto.
Papa Francesco, come di consuetudine al ritorno di ogni viaggio apostolico, incentra la sua meditazione sui giorni trascorsi nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan.
Dopo ore di ricerche e intensi sforzi delle squadre della Protezione Civile per soccorrere i civili rimasti intrappolati sotto le macerie a seguito del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e i Paesi limitrofi, il corpo di padre Imad Daher, sacerdote della parrocchia di Nostra Signora dei Greco-Melkiti Cattolici a Aleppo, è stato recuperato alle 17 del 6 febbraio.
La notizia del terremoto in Siria e Turchia, che ha causato migliaia di morti in una situazione drammatica, è stata ricevuta con commozione dall’Assemblea Sinodale Continentale Europea che si sta tenendo a Praga. In una dichiarazione, i delegati riuniti in assemblea hanno rinnovato la loro vicinanza alle vittime e ribadito l’impegno a portare aiuti alla popolazione. Le varie Caritas si sono già attivate con vari aiuti.
Fino ad ora, la Chiesa Greco Cattolica Ucraina, la più grande delle Chiese sui iuris, manteneva in comune con il mondo ortodosso orientale anche il calcolo della data delle festività, fatta secondo il calendario giuliano. Il Natale, dunque, cadeva il 7 gennaio, e non il 25 dicembre, cosa che li accomunava agli ortodossi. Ma, in una decisione definita storica, dall’1 settembre 2023 la Chiesa Greco Cattolica Ucraina passerà al calendario gregoriano per le festività fisse, mantenendo l’attuale calcolo per la Pasqua.
Mercoledì 8 marzo alle ore 9,30 presso l’Aula Pio XI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano si svolgerà il seminario “In dialogo con Dante e Manzoni. Giovanni XXIII e i grandi autori italiani”.
San Guido Maria Conforti, vescovo e fondatore dei Missionari saveriani, è stato un pastore che ha saputo guardare alle necessità del proprio tempo.
“Noi oggi, incontrandovi, vorremmo dare ali alla vostra speranza. Ci crediamo, crediamo che ora, anche nei campi per sfollati,
Il devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale nella notte tra il 5 e il 6 febbraio si è abbattuto anche su molte comunità cristiane siriane, le quali stavano già affrontando una situazione estremamente difficile dopo oltre un decennio di guerra e persecuzione, senza contare la recente, paralizzante, crisi finanziaria.
Si parte dalla certezza che “Cristo è davvero speranza di Europa”, e che le proprie aspirazioni o visioni del mondo non possono essere al centro di tutto. L’Assemblea Sinodale Continentale che fa tappa in Europa, a Praga, ha però molti altri temi al centro. Quello, sempre latente, della guerra nel cuore dell’Europa, in Ucraina, cui si è aggiunta anche la solidarietà per le vittime del terremoto in Turchia e Siria. Quello di mettere insieme i due polmoni di Europa, orientale e occidentale, sviluppando davvero la unità nella diversità. E quello di comprendere davvero come agire nel processo sinodale.
Dal 2011 è Patrimonio dell'Umanità secondo l'Unesco, ma questo non è stato sufficiente a difendere il grande complesso monastico dedicato a San Simeone stilita dalla guerra che ha devastato la Siria, e sicuramente non dal terremoto dell'alba di lunedì 6 febbraio 2023.
Ieri il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo metropolita di Firenze, ha conferito l’ordinazione episcopale a Monsignor Giovanni Paccosi, Vescovo eletto di San Miniato.
È di oltre 1350 morti il bilancio provvisorio del violento terremoto che colpito il Sud della Turchia e la Siria nel corso della notte. Crollata anche la cattedrale di Iskenderun, mentre si sono attivate subito le reti di solidarietà della Conferenza Episcopale Italiana e dell’Ordine di Malta. Papa Francesco ha fatto avere il suo cordoglio ad entrambi i Paesi colpiti con un telegramma firmato dal Segretario di Stato, il Cardinale Parolin.
"C'è stata una scossa a Istambul verso le tre di notte e già non sembrava una cosa da poco, e questo invece è più che il doppio. 7.8 e invece quello di Istambul di ieri notte era di 3.5".
La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500.000 euro dai fondi otto per mille come prima forma di aiuto alle vittime del violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria. Lo ha comunicato la stessa CEI.
“A Catania abbiamo paura di un futuro che impoverisca la nostra città. Abbiamo paura di una politica del si è fatto sempre così’, abbiamo paura di una politica che non risolva i problemi della città, ma li complichi con amministratori poco competenti”. Lo ha detto nell’omelia pronunciata ieri in occasione della festa patronale di Sant’Agata Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo metropolita di Catania.
Dramma tra la Turchia meridionale e Siria settentrionale: un sisma di magnitudo 7,9 questa notte poco dopo le 2 ora italiana ha devastato la regione provocando finora centinaia di morti e danni incalcolabili.
C’è ampio consenso sulla teologia e la pratica dei sacramenti tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali. Lo stabilisce, nelle conclusioni pastorali, un documento congiunto intitolato “I Sacramenti nella vita della Chiesa”, appena pubblicato, che contiene anche la raccomandazione che le Chiese Cattolica e Ortodosse Orientali studino “le possibilità di una più stretta collaborazione pastorale, prima di tutto nel campo non sacramentale, ma anche in quello sacramentale”.