“A conclusione di questo processo, la Congregazione è fiduciosa che la LCWR abbia chiarito la sua missione a sostegno dei suoi Istituti membri favorendo una visione della vita religiosa che è centrata sulla persona di Gesù Cristo ed è radicata nella Tradizione della Chiesa. E 'questa visione che rende religiosi e religiose testimoni radicali del Vangelo, e, quindi, è essenziale per il fiorire della vita religiosa nella Chiesa”.
Un grande applauso ha salutato l’uscita delle due bare dal Duomo di Milano. Erano quelle del giudice Fernando Ciampi e dell’avvocato Lorenzo Claris Appiani, uccisi nel Tribunale di Milano. Per loro funerali di Stato celebrati dal cardinale Angelo Scola, alla presenza delle massime autorità della Repubblica, guidate dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Non c’era il feretro di Giorgio Erba i cui familiari hanno scelto di celebrare le esequie nel Duomo di Monza.
Cosa è l’obbedienza? Papa Francesco, nell’omelia mattutina alla Domus Sanctae Marthae, spiega che obbedire è “avere il coraggio di cambiare strada, quando il Signore ci chiede questo.” E attacca i “dottori della legge” che mettono in atto “una testardaggine” che li rende “chiusi”. E “questa chiusura del cuore li ha portati a non obbedire a Dio.
Stanno giungendo da 18 paesi gli oltre 50 delegati delle Conferenze episcopali d’Europa tra responsabili degli uffici nazionali per la pastorale universitaria e cappellani universitari per l’apertura questo pomeriggio del Congresso di pastorale universitaria organizzato dalla Commissione CCEE “Catechesi, Scuola, Università”.
Padre Benedetto - così avrebbe voluto farsi chiamare il Papa emerito - compie oggi 88 anni. Da oltre due anni Benedetto XVI vive nascosto al mondo, ma a ben guardare assolutamente visibile. E non per le sporadiche apparizioni in pubblico, su invito di Papa Francesco. Papa Benedetto è visibile agli occhi della comunità dei credenti
“Il Papa ci ha benedetto e incoraggiato.” Ashiq Masih, marito di Asia Bibi, è stato in Italia per due giorni. Ha chiesto al Papa, alla comunità internazionale, di prendere a cuore il caso di sua moglie, pakistana, madre di cinque figli, arrestata per blasfemia nel 2009, e condannata a morte per lo stesso crimine nel 2010. Ora detenuta in una prigione vicino Lahore, in Pakistan, Asia Bibi ha visto respinto l’appello presentato alla Corte di Lahore lo scorso 16 ottobre, e ora attende gli esiti dell’appello alla Corte Suprema del Pakistan. Ci potrebbero volere anni. La sola speranza è il perdono presidenziale.
Alcune gocce di sangue, incastonate in un Messale, il reliquiario di San Giovanni Paolo II è a Cuba in questi giorni, esposto alla venerazione dei fedeli. Il reliquiario è giunto a Santiago de Cuba la sera del 7 aprile. La reliquia è stata portata, in processione solenne, nella cappella dell’Arcivescovado ed è stata intronizzata all’inizio della Santa Messa, presieduta da mons. Dionisio Garcia, arcivescovo della città, il quale, nella sua omelia, ha esortato i fedeli a chiedere a San Giovanni Paolo II un aiuto per essere santi a partire dalla vita quotidiana. Al termine della celebrazione, i fedeli hanno potuto venerare la reliquia per tutta la notte.
Un gruppo di lavoro per mettere a punto la riforma del compartimento media vaticani. La decisione di andare avanti verso la creazione di due super Congregazioni per snellire la struttura della Curia. E poi, la necessità di definire finalmente i termini di una nuova costituzione apostolica. Non sarà una cosa breve, ma il Consiglio dei Cardinali chiamati dal Papa ad assisterlo nel pensare una riforma della Curia si sono dati un metodo. Lo riferisce padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in un briefing con i giornalisti tenuto mercoledì 15 aprile.
Quando lo vedevamo negli ultimi anni della sua vita, nei corridoi della Radio Vaticana dove era stato fin dagli anni ’70 come direttore, e poi come organizzatore dei viaggi papali, Padre Tucci sembrava sempre un po’ burbero. Le sue ampie sopracciglia nascondevano lo sguardo, ma se si guardava il sorriso si capiva la sua grande umanità. Ci ha lasciati ieri sera a 94 anni. Roberto Tucci, classe 1921, gesuita, peritus del Concilio Vaticano II, è stato direttore de La Civiltà Cattolica dal 1959 al 1967, poi ha ricoperto diversi incarichi nella Compagni di Gesù. Direttore Generale della Radio Vaticana dal 1973 al 1985, è stato organizzatore, dal 1982 al 2001, dei viaggi di Giovanni Paolo II che nel 2001 lo ha creato cardinale. Tucci però non ha voluto essere ordinato vescovo, per la ritrosia tipica dei gesuiti. Lo chiamavano tutti “Padre” e la sua sola insegna era la croce e l’anello.
Decine di morti e feriti nei bombardamenti ad Aleppo, nel nord della Siria. Le conseguenze più tragiche si sono verificate proprio nel quartiere occidentale di Suleimaniye, abitato soprattutto da cristiani e armeni, colpito, insieme ad altri quartieri circostanti, da missili grad.
Il Papa contro la teoria del gender: "Espressione di frustrazione"
“Oggi in Italia, 4 milioni di persone sotto la soglia della povertà alimentare e il numero degli indigenti alimentari in Italia è in continuo aumento”. La Caritas e la Chiesa italiana provano ad arginare il problema ed “Expo 2015 intende immaginare un’altra giustizia alimentare, mettere a confronto Paesi di diverse aree geografiche su come migliorare la food security. Ma anche ripensare il ruolo di scienza e ricerca, indispensabili allo sviluppo di tecnologie per la gestione dei rischi”.
“Riscoprire le dimensioni della solidarietà e della fratellanza per imparare insieme a custodire il pianeta e dare un futuro di speranza all’umanità”; questo il senso della “presenza all’Expo 2015 e il messaggio che la Santa Sede propone ai milioni di visitatori”. Il cardinale Gianfranco Ravasi spiega il rinnovarsi di una presenza vaticana all’esposizione universale, perché, “da Pio IX a Benedetto XVI la Santa Sede ha voluto prender parte alle esposizioni internazionali per manifestare l’intenzione della Chiesa di far sentire la sua voce e di offrire la sua testimonianza sui temi delicati e densi di futuro che di volta in volta sono stati proposti dalle Esposizioni”.
Ufficializzato questa mattina il viaggio di Papa Francesco a Sarajevo, previsto per il prossimo 6 giugno 2015. Tra le tappe più significative, la messa nello Stadio Koševo della mattina e gli incontri ecumenico, con i sacerdoti e religiosi e quello con i giovani, previsti nel pomeriggio. Nello stile di Papa Francesco, la volontà di incontrare quante più realtà possibile in un tempo limitato, circa 11 ore nella capitale della Bosnia-Erzegovina.
Armonia, bene comune e pazienza: sono questi i tre tratti che segnano la rinascita della comunità per Papa Francesco. Nella consueta messa mattutina tenuta nella Domus Sanctae Marthae, Papa Francesco si sofferma sul passo degli Atti degli Apostoli che descrive la vita della prima comunità dei cristiani. Un passo nel quale si possono ritrovare i segni di una comunità viva.
“Alla radice di ogni vocazione cristiana c’è questo movimento fondamentale dell’esperienza di fede: credere vuol dire lasciare sé stessi, uscire dalla comodità e rigidità del proprio io per centrare la nostra vita in Gesù Cristo”. Il Papa lo scrive nel Messaggio per la 52 esima Giornata mondiale delle vocazioni che si celebra il 26 aprile prossimo.
“La presenza della Custodia di Terra Santa in Siria e nei paesi circostanti è sempre costante e attiva, grazie al supporto dell’Associazione pro Terra Sancta, ma la richiesta di aiuto è in continuo aumento”. Perché “gli attacchi alle parrocchie, alle chiese e ai centri di accoglienza continuano ininterrottamente soprattutto al nord, ad Aleppo e nei villaggi dell’Oronte vicini al confine con la Turchia”. E’ il triste grido d’aiuto dell’Associazione Pro Terra Sancta, al supporto della Custodia francescana per “sostenere la popolazione rimasta”, “aiutare le famiglie siriane e irachene rifugiate in Giordania e Libano”, “garantire la formazione scolastica” e “fare fronte alla grave emergenza sanitaria”.
La protesta turca è affidata a un lungo e dettagliato comunicato del Ministero degli Esteri, diffuso in inglese. In cui si chiarisce sin dal principio che non sono solo le parole del Papa ad aver ferito, ma anche quelle del rappresentante della Chiesa armena, il Catholicos Karekin II, che aveva tenuto parte del discorso a braccio, chiedendo a gran voce il riconoscimento del genocidio armeno. Leggere il comunicato aiuta a capire su quali basi è stata inoltrata la protesta della Turchia alla Santa Sede. Da vedere, ora, come la Segreteria di Stato supererà l’impasse diplomatica.
Ispirazione e verità della Bibbia. La parola che viene da Dio e parla di Dio per salvare il mondo”, è questo il tema della Plenaria della Pontificia commissione Biblica che si è aperta oggi in Vaticano a Casa Santa Marta sotto la guida del presidente, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
La “franchezza” come stile nel messaggio cristiano. Ma anche il “coraggio dell’annuncio”, che “ci distingue dal semplice proselitismo”. Commentando le letture della liturgia di oggi a Santa Marta, Francesco ha ricordato che Pietro e Giovanni orientarono la loro missione partendo da un concetto chiave della scrittura: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”. Messi in carcere e minacciati di non parlare in nome di Gesù, ricorda il Papa, vollero comunque “dire le cose, con libertà”.