L’“amore di Dio” è “fedele”, “ricrea tutto” ed “è stabile e sicuro”. “Quante volte noi sentiamo di non farcela più! Ma Lui è accanto a noi con la mano tesa e il cuore aperto”. Perché “di fronte all’uomo che grida: ‘Non ce la faccio più’, il Signore gli va incontro, offre la roccia del suo amore, a cui ognuno può aggrapparsi sicuro di non cadere”. E’ la riflessione del Papa durante la Messa a Torino, dopo la preghiera silenziosa davanti alla Sindone.
Poco più di un quarto d'ora per il Papa nel duomo di Torino per pregare in silenzio seduto di fronte alla Sindone, salutare le suore di clausura riunite in preghiera e pregare davanti alla tomaba di Piergiorgio Frassati.
Un discorso che ribadisce i punti centrali della filosofia del lavoro di Papa Francesco quello con cui il Pontefice ha salutato Torino. In una piazza insolita per la Torino sociale il Papa ha ricordato la necessaria dignità del lavoro “necessario solo per l’economia, ma per la persona umana, per la sua dignità, per la sua cittadinanza e per l’inclusione sociale.”
La visita del Papa a Torino ha inizio con l'incontro con i rappresentanti del mondo del lavoro. Un tema, quello del lavoro, al centro della predicazione di Papa Bergoglio fin dal primo giorno di pontificato. Di questo abbiamo voluto parlare con Domenico Lo Bianco, segretario generale della CISL di Torino.
“Venendo qui, vedendo così tanti giovani, mi è sembrato di stare in una piccola GMG. E io le ho viste tutte, ho partecipato a tutte…” Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, lo dice ai giovani che si sono radunati nel Parco Dora. Sono 10 mila, richiamati dai Salesiani, che hanno dato forma e vita a una Torino che appare indifferente alla visita di Papa Francesco.
“Vogliamo testimoniare la bellezza della famiglia”. È la voce di Vincenzo e Sara, salendo con i loro 11 figli sul palco allestito oggi a piazza San Giovanni, a Roma, per la manifestazione promossa dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”. “Tutti figli nostri, nati da un papà e una mamma”, precisano. Vincenzo e Sara raccontano i tentativi subiti a scuola di educare i loro figli all’affettività/sessualità.
Il viaggio del Papa a Torino terminerà con un incontro ecumenico: la visita alla Chiesa Valdese del capoluogo piementose. Partendo da questo storico incontro, abbiamo fatto il punto dei rapporti tra Cattolici e Valdesi con il Pastore Antonio Adamo, della Chiesa Valdese di Roma.
Torino si prepara a ricevere la visita di Papa Francesco che sarà in città il 21 e 22 giugno prossimi. Il Pontefice si fermerà in adorazione davanti alla Sacra Sindone in occasione dell'ostensione, che si concluderà il 24 giugno. Della visita del Papa a Torino e dei suoi molteplici significati abbiamo parlato con l'Arcivescovo del capoluogo piemontese, Monsignor Cesare Nosiglia.
“I rappresentanti del Comitato Organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù 2016 a Cracovia e i giovani dell'Arcidiocesi di Cracovia saranno presenti durante la visita di Papa Francesco a Torino il 20 e 21 giugno 2015”. E’ quanto fanno sapere dallo staff dell’organizzazione della prossima GMG polacca.
La disoccupazione è “una vera e propria piaga sociale, in quanto priva i giovani di un elemento essenziale per la loro realizzazione e il mondo economico dell’apporto delle sue forze più fresche”. Un paradosso, perché “il mondo del lavoro dovrebbe essere in attesa di giovani preparati e desiderosi di impegnarsi e di emergere. Al contrario, il messaggio che in questi anni essi hanno spesso ricevuto è che di loro non c’è bisogno”. “E questo è il sintomo di una disfunzione grave, che non si può attribuire soltanto a cause di livello globale e internazionale”.
Papa Francesco ha ricevuto Giuseppe Guzzetti, Presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio (ACRI). Si è trattato di un colloquio privato nello Studio del Palazzo Apostolico. In un’intervista alla Radio Vaticana, Guzzetti ha spiegato che “il sistema delle Fondazioni intende presentare un piano per intervenire nei confronti sia dell’infanzia italiana, ci sono un milione di bambini italiani che fanno la fame!, sia dei bambini 0-6 anni che arrivano sui barconi…”.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza il nuovo Ambasciatore della Guinea Equatoriale presso la Santa Sede, Joaquín Mbana Nchama, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Inoltre, il Santo Padre ha nominato Vescovo di Chilpancingo-Chilapa (Messico) S.E. Mons. Salvador Rangel Mendoza, O.F.M., finora Vescovo di Huejutla e “ha concesso il Suo Assenso all’elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale Maronita, riunitosi dal 10 al 14 marzo 2015”, del Rev.do Padre Abate Hanna Rahmé, O.L.M., finora Protosincello dell’Eparchia di Baalbek - Deir El-Ahmar (Libano), a Vescovo eparchiale della stessa.
“San Giovanni Bosco ha creduto nei giovani, così anche voi credete in voi stessi, perché se crederete in voi stessi darete un grande colpo d’ala alla Chiesa e alla Società”. Ma soprattutto un annuncio: “Ci sarà una grande sorpresa di Papa Francesco” e sarà “la sorpresa più bella che porterete a casa”.L’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha salutato così i giovani ieri sera in Piazza San Carlo. Grande inizio per l’“Happening degli Oratori”, in corso a nel capoluogo piemontese in occasione della Visita Pastorale di Papa Francesco, nel bicentenario dalla nascita di don Bosco.
Cinque sitemi laser di ultima generazione, due dei quali per i Musei Vaticani. Il dono al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano è stato fatto dalla Quanta System, azienda leader mondiale nella produzione di laser medicali, industriali e scientifici. Tre di questi sistemi saranno destinati a delle strutture ospedaliere del Sud America. La cerimonia di consegna ha avuto luogo nel Salone di Raffaello della Pinacoteca dei Musei Vaticani, alla presenza del Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, di Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e di Paolo Salvadeo, Amministratore Delegato della Quanta System e di Ulderico Santamaria, Responsabile del Laboratorio di Diagnostica dei Musei Vaticani.
Tra il gennaio 2014 ed il maggio 2015 Aiuto alla Chiesa che Soffre ha donato oltre 10 milioni di euro in progetti di assistenza ai rifugiati.
Un libro ha una sua dignità, una autorevolezza che non va trascurata. Per questo don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, ha pensato per l’edizione LEV della “Laudato Si” una copertina speciale, con uno dei meravigliosi mosaici del ciclo della creazione contenuti nel Duomo di Monreale. Perché “il mosaico era la Bibbia dei poveri, tutti potevano riconoscere gli episodi della Bibbia, anche se non erano in grado di leggere.”
Di questa mattina la pubblicazione sulla stampa di un’intercettazione attribuita al cardinale Giuseppe Versaldi, emersa nell’ambito dell’inchiesta sul crac della Casa di cura della Divina Provvidenza di Bisceglie (Bat), con sedi anche a Foggia e Potenza. La trascrizione della telefonata riguarda un colloquio con il manager Giuseppe Profiti e farebbe riferimento alla destinazione di un fondo di 30 milioni di euro in favore dell'Idi, Istituto dermopatico dell'Immacolata, anziché dell'Ospedale Bambino Gesù. Durante la telefonata si cita un colloquio con il Santo Padre.Di seguito una nota del Cardinale Giuseppe Versaldi.
Sono stati oltre 30 mila i malati che in quest’ostensione hanno potuto contemplare la Sindone. Disabili in carrozzella, ipovedenti, sordi, ma anche persone in gravi condizioni per le quali è stato predisposto un trasporto in barella. Ma altri malati, naturalmente, hanno visitato la Sindone lungo l’intera ostensione, tutti i giorni, seguendo il normale percorso di pellegrinaggio.
L’incipit francescano è già una cifra spirituale della nuova enciclica di Papa Francesco. Quel “Laudato si’, mi Signore”, offre, volutamente, non solo il titolo al testo magisteriale, ma ne delinea anche la sua essenza più profonda: “Esistiamo non solo per la potenza di Dio – scrive il Papa -, ma davanti a Lui e con Lui. Perciò noi lo adoriamo”. Perché dell’enciclica di Bergoglio si è parlato, a ragione, degli aspetti sociali, delle ricadute sulla politica mondiale e della richiesta del Papa di una nuova “ecologia integrale” a favore di “sora nostra matre Terra”, per dirla alla maniera – tanto cara al Papa - di frate Francesco.
Compie 65 anni il centro Don Orione di Pescara. Era il 1950 quando fu posta la prima pietra del villaggio del Fanciullo – Opera Don Orione che si trasformerà nel 1972 nella sua forma attuale come Istituto Don Orione occupandosi da allora del recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali. E' una occasione per ricordare anche il 75° anniversario della morte di San Luigi Orione e i 100 anni dal terremoto della Marsica in occasione del quale il santo tortonese fu tra i primi ad accorrere in aiuto dei terremotati. Nel foyer del teatro Sant' Andrea di Pescara dal 20 giugno verrà allestita la mostra su “Don Orione, l'istituto di riabilitazione di Pescara e il terremoto della Marsica”. Fino alla fine del mese, inoltre, nella chiesa dell'istituto in via Aterno sarà presente la reliquia del sangue di Don Orione.