Un dialogo che che deve continuare, il Papa ha inviato un messaggio al Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc), Olav Fykse Tveit, in occasione del 50.mo anniversario del Gruppo misto di lavoro tra questo organismo e la Chiesa cattolica. Il testo è stato letto dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani, nel corso di un convegno commemorativo svoltosi a Roma, presso il Centro Pro Unione.
Sì all’eguaglianza uomo e donna. Ma no a qualunque approccio che mortifichi la naturale differenza tra i generi. Perché, con Papa Francesco, “la differenza è la soluzione, non il problema.” Il 19 giugno, il giorno prima che scendesse in piazza la manifestazione “Difendiamo i nostri figli,” si riuniva il Consiglio dei Diritti Umani per una giornata tutta dedicata ai diritti delle donne. La posizione della Santa Sede è stata espressa dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.
Ci sono diversi temi al centro dello Strumento di lavoro per la prossima sessione del Sinodo dei Vescovi, ma la parola chiave è “accompagnare”. Lo ha detto questa mattina il Segretario generale del Sinodo il cardinale Lorenzo Baldisseri che ha presentato alla stampa il testo.
Suor Nirmala Joshi, Superiora Generale delle Missionarie della Carità, è morta oggi a Calcutta. La religiosa, 81 anni, era succeduta alla Beata Madre Teresa nel marzo 1997. Dal 2009 non esercitava più le funzioni di Superiora Generale ed era stato stabilito che alla sua morte le sarebbe succeduta la tedesca 62enne Mary Prema Pierick.
Oggi si celebra la V Giornata internazionale delle persone vedove istituita dall’Onu nel 2011. "Nel mondo ci sono 245 milioni di vedove, e tra esse 115 milioni sopravvivono in condizioni di estrema povertà. In Italia sono circa 5 milioni; le famiglie con capofamiglia vedovo/a sono circa 3,8 milioni, i nuclei familiari con figli sono circa 190mila, la cui metà comprende figli minori", spiegano dal Forum delle Associazioni Familiari.
Doppio speciale appuntamento quest’anno per il Rinnovamento nello Spirito Santo. In programma a Roma, nei giorni 3 e 4luglio 2015, la XXXVIII Convocazione del RnS con Papa Francesco, che vedrà la partecipazione di migliaia di persone inpiazza San Pietro (3 luglio) e allo Stadio Olimpico (4 luglio).
Papa Francesco ha lodato la concretezza salesiana nel suo discorso a Valdocco, la Casa Madre della Famiglia salesiana. Ma come si declina questa concretezza oggi? In che modo i salesiani portano avanti il progetto di Don Bosco? “La concretezza parte da un passo prima, dall’analisi della situazione, secondo il metodo di Don Bosco,” spiega ad ACI Stampa Claudio Belfiore, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane.
Francesco è stato il quarto Papa - il terzo in epoca contemporanea dopo San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI - a raccogliersi in preghiera davanti alla Sindone, il telo di lino che avvolse il corpo di Gesù crocifisso. Da segnalare anche due pellegrinaggi privati nei primi anni del XIX Secolo di Papa Pio VII.
Le ultime ore a Torino Papa Francesco le ha dedicate ai parenti e ai rifugiati. La messa e il pranzo per gli uni e poi un gruppo di rifugiati guidato dal direttore della Pastorale Migranti, Sergio Durando.
Erano in circa 10 mila i ragazzi degli oratori arrivati da tutta Italia per partecipare alla festa con Papa Francesco. Lì, nel posto dove c’erano le vecchie ferriere della FIAT, si sono radunati, hanno pregato nella Chiesa del Sacro Volto, hanno cercato una guida. E c’era don Enrico Stasi, ispettore salesiano per il Piemonte e la Valle d’Aosta
Una spianata, tanti giovani, diversi sacerdoti, alcuni confessionali. La sera di sabato scorso alla veglia di preghiera al Parco Dora di Torino, alla vigilia dell'arrivo del Papa in città, è andata in scena quella che è sembrata una piccola prova generale dell'Anno Santo della Misericordia.
Dal 22 al 25 giugno si terrà la riunione annuale del consiglio di amministrazione della Fondazione Populorum Progressio per l’America Latina affidata, fin dalla sua nascita, nel 1992, da parte di San Giovanni Paolo II, al Pontificio Consiglio Cor Unum. Nel corso della riunione i membri del consiglio saranno chiamati a deliberare il finanziamento di progetti in favore delle comunità indigene, meticce, afroamericane e contadine dell'America Latina e dei Carabi per l’anno 2015. I progetti già presentati, che saranno posti al vaglio della Fondazione, sono oltre 100.
Una moto per il Papa. Uscendo da Valdocco, faceva bella mostra sul lato destro del Papa. E Papa Francesco ha potuto vederla, in un lampo, girandosi da quel ponte ideale che era stato organizzato come suo podio per la visita alla Casa Madre Salesiana, il ponte che collega la strada alla Chiesa e che simbolicamente è l’oratorio.
L’incontro annuale degli addetti stampa e portavoce (17-20 giugno) e quello dei Segretari generali delle Conferenze episcopali d’Europa (18-21 giugno) si sono svolti quest’anno in parte congiuntamente a Praga (Repubblica Ceca), su invito di Mons. Tomáš Holub, Segretario Generale della Conferenza episcopale ceca.Nel corso dei loro lavori, i portavoce e i segretari generali hanno affrontato numerosi temi in parte separatemene e in parte congiuntamente. Di seguito una breve sintesi dei temi affrontati.
"Il fatto storico è l'incontro più che la richiesta di perdono". Lo ha detto il Moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini al termine dell'incontro di stamane con Papa Francesco nel Tempio Valdese di Corso Vittorio Emanuele.
Fuori programma per Papa Francesco, che dopo l’incontro con i giovani di ieri sera si è recato all’ospedale Molinette di Torino per fare visita a monsignor Angelo Becciu. Per il Sostituto agli Affari Generali della Segreteria di Stato, lieve malore ieri mattina dopo la messa in piazza Vittorio, cui è seguito il trasporto in ambulanza al nosocomio piemontese e il ricovero in via precauzionale. Per il “Sostituto” diagnosticata una influenza intestinale; dopo la notte in osservazione dovrebbe essere dimesso in giornata per rientrare in Vaticano questo pomeriggio.
Il Papa chiede perdono a nome della Chiesa cattolica per i “comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi”, e il Moderatore della Tavola Valdese, dopo aver parlato degli impegni comuni, fa due richieste che vanno al cuore della fede e mettono in discussione il Concilio Vaticano II. I valdesi chiedono di essere considerati “Chiesa” e non “comunità ecclesiale” e magari già nel 2017 anniversario della Riforma Luterana, e, ancora di più chiedono di considerare il loro pasto domenicale come la Eucarestia, perché “le parole sono le stesse dette da Gesù, sono le interpretazioni umani che sono diverse”. Lo ha detto il Pastore Eugenio Bernardini nel suo saluto, e dopo i saluti del pastore del Tempio di Torino e del Moderatore di Rio della Plata in Argentina, altro luogo dove i valdesi, sono emigrati.
Lì si sono sposati i suoi nonni, e poco distante è stato concepito suo padre, che poi fu battezzato proprio in quella chiesa. Era inevitabile, per Papa Francesco, fermarsi nella Chiesa di Santa Teresa a Torino, in un viaggio che è sì per celebrare il Bicentenario della nascita di Don Bosco, sì per andare a pregare di fronte alla Sindone, ma anche un viaggio di ritorno alle radici di Papa Francesco, che sono piemontesi.
Tre parole da vivere in “uscita”: “amore”, “vita” e “amici”. E il modello, Pier Giorgio Frassati. “Vivete, non vivacchiate”, dice Papa Francesco ai giovani della piccola GMG di Torino. Un discorso appassionato quello di papa Francesco in piazza Vittorio; completamente “a braccio”, “dal cuore”, partendo da tre domande per offrire tre parole che partono da una radice comune “tanto importanti per la vita”: la “voglia di vivere”.
È venuta direttamente dal Vaticano la proposta di un pranzo in Arcivescovado con i giovani detenuti del Ferrante Aporti, il carcere di Torino in cui Don Bosco ebbe l’intuizione del “sistema preventivo salesiano.” Una mediazione necessaria, per permettere al Papa di portare a termine il suo intenso programma della giornata e per permettergli di incontrare i carcerati, racconta ad ACIStampa don Domenico Ricca, salesiano, da 35 anni cappellano del Carcere.