Don Salvatore Mellone è morto ieri pomeriggio a Barletta. Il giovane sacerdote, 38 anni, era stato ordinato presbitero il 16 aprile scorso, grazie ad una dispensa speciale dal completamento degli studi perchè affetto da un male incurabile.
La Chiesa pensata da Papa Francesco prende forma in 46 pallii, che sono la storia di altrettante scelte che il Papa ha fatto durante l’anno. Perché tra i nuovi arcivescovi metropoliti ci sono scelte perfettamente in linea con il pontificato di Benedetto XVI, come quelle del Cardinal Rainer Maria Woelki, spostato da Berlino a Colonia, o come quella di Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid soprannominato “il piccolo Francesco,” ma di certo non un vero e proprio progressista. Ma ci sono anche nomine considerate di rottura, come quella dell’arcivescovo Blaise Cupich a Chicago, un profilo completamente differente da quello dei grandi vescovi americani che lo hanno preceduto. Quale il criterio adottato?
Maria, Pietro e Paolo: la madre di Gesù, l’apostolo che Gesù scelse come successore, l’apostolo delle genti. Sono loro i “compagni di viaggio nella ricerca di Dio” che Papa Francesco propone all’intera comunità cristiana, e in particolare alla città di Roma, perché “viva in pienezza la fede cristiana, testimoniata con intrepido ardore dai santi Pietro e Paolo.”
Nel corso del viaggio apostolico internazionale in Sudamerica, che avrà inizio domenica prossima 5 luglio, Papa Francesco non volerà solo con aerei dell’Alitalia.
“La Chiesa vi vuole maestri di preghier, di fede e di testimonianza.” Si rivolge così, Papa Francesco, ai 46 arcivescovi metropoliti che nella solennità dei Santi Pietro e Paolo presenziano nella Basilica vaticana alla Messa. Papa Francesco ha cambiato la tradizionale celebrazione.
“Signore aiutami a conoscerti sempre meglio! Aiutami ad essere sempre più una cosa sola con la tua volontà! Aiutami a vivere la mia vita non per me stesso, ma a viverla insieme con Te per gli altri! Aiutami a diventare sempre di più Tuo amico!”. Con questa invocazione Benedetto XVI ricordava, il 29 giugno 2011 nella Basilica Vaticana, il sessantesimo anniversario di ordinazione presbiterale.
“La fede è questo. Toccare Gesù e attingere da lui la grazia che salva. Ci salva la vita spirituale, ci salva da tanti problemi”. Papa Francesco lo dice all’Angelus di oggi. Le sue sono parole di speranza. “Ogni volta che Gesù si avvicina a noi, quando noi andiamo da lui con la fede, sentiamo questo: sei li figlio, sei guarita, io guarisco tutti e tutto”, spiega.
Il Papa “deplora” questi “atti barbarici” e “condanna la violenza che genera tante sofferenze”. Sono tre i messaggi di Papa Francesco, quante le tragedie consumate in Tunisia, Francia e Kuwait.
Ci sono anche due cardinali tra i 46 Arcivescovi metropoliti che domani, in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, parteciperanno alla celebrazione presieduta dal Papa per la benedizione del pallio.
La Casa Bianca colore arcobaleno. L’esultanza di Obama. E le parole, ferme e decise, dell’Arcivescovo Joseph E. Kurtz, di Louisville, presidente della Conferenza Episcopale USA: “Nonostante ciò che una minuscola maggioranza della Corte Suprema americana possa dichiarare in questo momento della storia, la natura della persona umana e del matrimonio rimane intatta e intangibile.” I vescovi USA si preparano così alla battaglia culturale, dopo aver perso la battaglia giuridica: con 5 voti a 4, la Corte Suprema USA ha stabilito il 26 giugno il diritto costituzionale al matrimonio omosessuale.
Il fatto che i tre paragrafi più controversi della relatio Synodi, quelli che non avevano raggiunto il consenso sinodale, siano stati reinseriti così come erano nell’Instrumentum Laboris del prossimo Sinodo lascia comprendere che il dibattito su quei temi non solo non è concluso, ma sarà molto acceso.
Alla vigilia della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo il Papa ha ricevuto la delegazione inviata dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, guidata dal Metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, che il 18 giugno scorso è intervenuto alla presentazione dell’Enciclica Laudato Sì.
Una Segreteria per la Comunicazione per la Santa Sede. Dopo lo stabilimento di un Comitato per la Comunicazione, e poi l’annuncio di una commissione per valutare le proposte del Comitato, comincia con un motu proprio di soli 4 articoli il piano di Papa Francesco per la razionalizzazione dei media vaticani. Per ora – ma il piano è di quattro anni, come è stato annunciato al termine dell’ultimo Consiglio dei Cardinali – si stabilisce una Segreteria per la Comunicazione, ma tutti i dicasteri che sono sotto il suo ombrello continuano le loro regolari attività. Solo successivamente si definirà come strutturare tutto il piano di comunicazione vaticano.
Questa mattina Papa Francesco ha presieduto nel Palazzo Apostolico Vaticano il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei quattro Beati. Ne da notizia un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede.
Anche il calendario unisce – semmai ve ne fosse bisogno – Papa Francesco al Papa Emerito Benedetto XVI. Entrambi oggi, infatti, festeggiano una lieta ricorrenza personale.
“Desidero essere testimone dell’allegria del Vangelo e portarvi il calore e la carezza di Dio.” In un videomessaggio diffuso in contemporanea nel pomeriggio sudamericano, Papa Francesco si rivolge direttamente ai fedeli di Ecuador, Bolivia e Paraguay, che visiterà dal 5 al 12 luglio. Alla vigilia di otto giorni intensi, per quello che sarà il viaggio più lungo di Papa Francesco sin dall’inizio del suo pontificato, il Papa parla direttamente ai fedeli, per mostrare loro vicinanza.
Una veglia di preghiera per il Sinodo dei Vescovi il prossimo 3 ottobre in Piazza San Pietro. E’ la proposta lanciata dal Segretario Generale della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, ai rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali italiani.
Santa Sede – Expo, impegno per i profughi del Medio Oriente. Il Papa ha deciso che i fondi raccolti all’interno del Padiglione della Santa Sede all’EXPo di Milano saranno destinati ai bisogni dei bambini e delle famiglie di profughi presenti attualmente in Giordania, che sono quelli che più di tutti stanno soffrendo i conflitti.
Come fronteggiare le emergenze migratorie più recenti, come combattere la tratta degli essere umani, qual è lo spazio dei sacramenti nella pastorale dei migranti e l’annuncio di Cristo ai cinesi giunti nel vecchio continente, sono alcune delle domande a cui cercheranno di rispondere nella quattro giorni di lavoro, promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), i vescovi e direttori nazionali per la pastorale dei migranti e rifugiati delle Conferenze episcopali in Europa, in programma a Vilnius (Lituania) dal 29 giugno al 2 luglio 2015.
Era stato annunciato il 13 maggio, ed è stato ufficialmente firmato il 26 maggio nel Palazzo Apostolico vaticano, l’accordo globale tra Santa Sede e Stato di Palestina. Un accordo che riguarda aspetti essenziali della vita e dell’attività della Chiesa nello Stato di Palestina.