Prima catechesi dedicata ai bambini, “che sono un grande dono per l’umanità, ma anche i grandi esclusi, perché neppure li lasciano nascere”: Papa Francesco si avvia alla conclusione del ciclo di riflessioni sulla famiglia, tema che ha affrontato nelle ultime udienze del mercoledì. Proprio ai più piccoli il Papa dedicherà anche la prossima: “Quando vediamo che il livello di nascita della società arriva appena all'uno per cento, possiamo dire che questa società è triste e grigia perché è rimasta senza bambini”, ha ammonito Francesco. Che ha ricordato come “i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e anche per la Chiesa”.
La visita di Papa Francesco a Napoli è la quarta di un papa dell’era moderna. Prima di lui, Benedetto XVI, si recò in visita pastorale nella città partenopea il 21 ottobre 2007. Nell’occasione, in privato, volle andare nella cappella del tesoro dedicata al patrono e lì baciò il sangue del vescovo martire San Gennaro. Inoltre, partecipò al meeting internazionale sul tema “Per un mondo senza violenza. Religioni e culture in dialogo”.
Ha dello straordinario la storia del quadro della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. Fu donato dopo non poche insistenze a Bartolo Longo da Suor Maria Concetta De Litala, del Convento del Rosariello a Porta Medina di Napoli. La religiosa l’aveva avuto in custodia da padre Alberto Radente, confessore del Beato, ma si trovava in un pessimo stato di conservazione.
Papa Francesco è il terzo Papa a giungere a Pompei. L’ultimo era stato Benedetto XVI, pellegrino in preghiera alla Vergine del Rosario il 19 ottobre 2008. La prima volta di un Papa nella città mariana, invece, risale al 21 ottobre 1979, con la visita di Giovanni Paolo II, che ritornerà poi una seconda volta il 16 ottobre del 2002.
Non si possono chiudere le porte della Chiesa, perché la Chiesa è “la casa di Gesù”, e Gesù aveva accolto tutti. Nella consueta omelia della messa mattutina in Domus Sanctae Marthae, Papa Francesco riprende il tema della infinita misericordia di Gesù e la contrappone alla poca misericordia di alcuni credenti, come riferisce la Radio Vaticana.
Una lettera ai vescovi del “Gigante d’Africa”, perché non si facciano sopraffare dalle minoranze estremiste . Papa Francesco scrive ai vescovi della Nigeria, i quali in questa difficile situazione non cessano “testimoniare l’accoglienza, la misericordia e il perdono”.
Andrà in Bosnia il prossimo 6 giugno, e si dice “ansioso” di passare quella giornata a Sarajevo. Ma nel frattempo, Papa Francesco incontra i vescovi della Bosnia in visita ad limina, e a tutti loro, in un discorso solo consegnato – il Papa preferisce in queste circostanze il rapporto personale con ciascun presule – ricorda le sfide che sono chiamati ad affrontare. La sfida dell’emigrazione, quella del dialogo, quella della comunione.
“Cari fratelli, sul Vangelo degli emarginati, si gioca e si scopre e si rivela la nostra credibilità!” Parola di Papa Francesco che lo ha detto ai neo cardinali celebrando con loro la messa a San Pietro. Un commento alle letture della liturgia, certo, ma anche un invito ad approfondire il significato stesso di emarginazione. Facile immginare che emerginato sia il senza tetto, il tossicodipendente, il povero, il debole. Ma cosa intendiamo per “debolezza”? Che significa essere o no inseriti in una comunità? Ne abbiamo parlato con il professore Alberto Lo Presti che insegna storia delle dottrine politiche alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino di Roma.
Il Signore sogna un popolo che non sia rovinato dal peccato. Nella omelia della messa celebrata questa mattina nella cappella dello Spirito Santo della Domus Sanctae Marthae il Papa ha commentato la lettura del profeta Isaia nella quale il Signore afferma che creerà “nuovi cieli e nuova terra”. Da qui si capisce che il Signore stesso sarà nella gioia con il suo popolo. “Il Signore sogna. Ha i suoi sogni. I suoi sogni su di noi. ‘Ah, come sarà bello quando ci troveremo tutti insieme, quando ci troveremo là o quando quella persona, quell’altra … quell’altra camminerà con me … Ma io godrò, in quel momento!’.”
È dall’11 marzo che un detenuto di Rebibbia in libertà vigilata ogni mattina varca i cancelli della Casa Circondariale, viene trasportato in una delle sede del Bambino Gesù e lì lavora tutto il giorno come centralinista. È l’ultimo passo di una collaborazione per il reinserimento in società dei detenuti che il Bambino Gesù ha avviato a partire dal 2009. E c’è anche questa speciale collaborazione tra l’ospedale del Papa e il carcere più affollato di Roma a rendere speciale la visita di Papa Francesco nel carcere, il prossimo Giovedì Santo.
C’erano soprattutto i bambini, alla Messa che concludeva la visita in Bielorussia del Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin. Ai cristiani bielorussi, vittime di persecuzioni, di spaccature, di situazioni difficili, il Segretario di Stato ha dato la consegna della preghiera e della continua ricerca di Dio. Tre giorni – dal 12 al 15 marzo – per benedire la prima pietra della nuova nunziatura, e anche per menzionare i conflitti nella vicina Ucraina.
Padre Pio diceva ai suoi fedeli: «perché venite da me se nel vostro paese avete Luisa Piccarreta?» Mistica, pugliese, Luisa prima di tornare alla Casa del Padre nel 1947 ha lasciato 10mila pagine intrise di fede e spiritualità. Il messaggio della "Serva di Dio", "Figlia della divina volontà", ha raggiunto e conquistato i cinque continenti assicurando la nascita di oltre duecento associazioni a lei dedicate e l'avvio del processo di beatificazione.
"Con dolore, con molto dolore, ho appreso degli attentati terroristici di oggi contro due chiese nella città Lahore in Pakistan, che hanno provocato numerosi morti e feriti. Sono chiese cristiane. I cristiani sono perseguitati.” Con queste parole Papa Francesco ancora una volta ha pregato per i cristiani perseguitati, e uccisi proprio perchè cristiani.
In una nota, la Sala Stampa della Santa Sede comunica le nuove nomine di Papa Francesco in seno alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, anche in vista della prossima assise ordinaria di ottobre sulla famiglia.
“Insegnare è un lavoro bellissimo”, dice Papa Francesco ai professori dell’Uciim chiamandoli “colleghi”: “Peccato che gli insegnanti siano malpagati”; “E’ un’ingiustizia”. Questa mattina in Aula Paolo VI, i membri dell’Unione cattolica italiana degli insegnanti medi sono stati ricevuti in udienza dal Papa in occasione del settantesimo anniversario dell’Associazione.
Siate persone “decentrate da voi stessi”, che pongono “il vostro centro vitale nella Persona viva di Gesù”. Perché “tante volte, anche nella Chiesa, crediamo di essere buoni cristiani perché facciamo opere sociali e di carità bene organizzate". E’ l’invito di Papa Francesco ai membri della Comunità Seguimi, ricevuti questa mattina nella Sala Clementina in Vaticano.
Papa Francesco ha annunciato il 13 marzo 2015, nella Basilica di San Pietro la celebrazione di un Anno Santo straordinario. Questo Giubileo della Misericordia avrà inizio con l’apertura della Porta Santa in San Pietro nella solennità dell’Immacolata Concezione 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016 con la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo. All’inizio dell’anno il Santo Padre aveva detto:"Questo è il tempo della misericordia. È importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali. Avanti!"
“La Sua particolare attenzione per i poveri, la Sua denuncia di quella cultura dello scarto che emargina i più deboli, costituisce per una Associazione come le Acli, che da settant'anni ha nella solidarietà la sua ragion d'essere, un riferimento ed uno stimolo ad un impegno per rendere le istituzioni civili e l'economia più sensibili a riconoscere la dignità di ciascuna persona umana”. Le Acli scrivono a papa Francesco per gli auguri nella ricorrenza dei due anni di pontificato ed esprimono il loro “grazie”.
“Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. E’ un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinarioche abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: "Siate misericordiosi come il Padre" (cfr Lc 6,36).”
I “laici” e i “martiri”, fondamento della Chiesa cattolica in Corea, ma anche il ricordo del recente viaggio e la richiesta di diffidare dal “benessere religioso”, che rende la fede “all’acqua di rose”. Ieri l’incontro con i vescovi per la visita ad Limina; oggi papa Francesco ha incontrato nella basilica di San Pietro una delegazione della comunità coreana, che lo ha voluto ringraziare per la sua presenza a Seoul e nel paese asiatico.