Nel 2013 non aveva partecipato al Conclave, dopo alcune accuse legate a scandali sessuali in Scozia. Di oggi la nota del Decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, che riferisce che “il Santo Padre ha accettato la rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato, espresse nei canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico, presentata, al termine di un lungo itinerario di preghiera, da Sua Eminenza il signor Cardinale Keith Michael Patrick O’Brien, Arcivescovo emerito di Saint Andrews and Edinburgh”.
Don Luigi Orione e Giovanni Battista Montini, poi divenuto Papa Paolo VI, sono stati due santi protagonisti tra i più rilevanti della scena ecclesiale del Novecento. Tra loro ci fu non solo una grande amicizia, ama una stretta collaborazione che li rese collaboratori di misericordia. Tra le tante opere comuni una è singolare ed è l’attenzione al recupero dei “preti lapsi”, i sacerdoti che per i più diversi motivi erano “perduti”. Per raccontare questa storia di carità don Flavio Peloso, superiore generale dell’ Opera della Divina Provvidenza, ha recuperato negli archivi un carteggio tra i due santi.
Un pane speciale per Papa Francesco. Per la visita pastorale a Napoli, Papa Francesco troverà sulla tavola del carcere di Poggioreale, dove pranzerà con circa 120 detenuti, una forma di pane che reca il suo stemma pontificio stampato su una ostia.
Interviene sulla pena di morte Papa Francesco, definendola un “fallimento” per uno Stato di diritto, oltre che “inammissibile, per quanto grave sia stato il delitto del condannato”. Non si può “uccidere in nome della giustizia”, dice con forza il Papa, attraverso una lettera inviata a Federico Mayor, Presidente della Commissione internazionale contro la pena di morte.
Mentre in Ucraina continuano scontri e violenze nonostante il “cessate il fuoco” firmato lo scorso 15 febbraio, migliaia di persone continuano a lasciare le loro case. Una delle città dove arriva il maggior numero di profughi è Odessa. Nelle città sono attivi anche i missionari salesiani: “Diamo loro cibo, vestiti, tutto il necessario per l’igiene personale, li aiutiamo a trovare un alloggio e un lavoro”, spiegano i missionari.
Reso noto questa mattina il calendario delle celebrazioni della Settimana Santa presiedute da Papa Francesco.
Napoli è la città più amata e più difficile d’ Italia. Gioiello della penisola e cuore ferito della gente campana. Sarà per questo che i pontefici hanno sempre voluto essere presenti nelle città del Golfo. Nei tempi moderni Francesco è il terzo Papa che visita la città. Lo ricorda subito il Cardinale Crescenzio Sepe che sabato 21 marzo riceve la vista del Santo Padre: “Una bella tradizione iniziata dal santo Papa Giovanni Paolo II, poi Papa Benedetto e adesso Papa Francesco perché c’è stata come una volontà generale del popolo che mi chiedeva di invitare il Papa a venire a Napoli. La figura di questo Papa scende nell’anima e nel cuore della gente allora porte portare il Papa a Napoli e fargli conoscere questa realtà complessa bella e difficile delicata è sembrata la cosa migliore e il Papa ha accettato con piacere.”
Fu un santo gesuita, missionario per volontà di Ignazio di Loyola, a portare il cristianesimo in Giappone nel XVI secolo: San Francesco Saverio. Oggi in visita ad Limina da Papa Francesco arrivano 14 vescovi dalle Isole del Sol Levante. Quando il 15 agosto 1549 Francesco Saverio arrivò dalla Malacca insieme ad altri Gesuiti seguiti poi dai Francescani, forse non immaginavano che nel giro di 60 anni questi primi missionari sarebbero riusciti a costituire una fiorente comunità cristiana radicata nella fede e nella cultura locale.
Anche nella sua visita a Napoli Papa Francesco incontrerà i malati. Fin dal primo giorno di pontificato Francesco ha sempre difeso la vita umana, soprattutto quando questa è debole ed indifesa. Forti e ripetute le condanne del Pontefice contro quella che ha chiamato la cultura dello scarto. Dell'incontro che si svolgerà tra Papa Bergoglio e gli ammalati abbiamo parlato con Renato Carraturo, presidente dell'Unitalsi di Napoli.
Ci sono due “cardini”, la “famiglia” e il “lavoro”, senza i quali “la persona si trova senza identità e dignità, sente di non contare per nessuno e di essere inutile”. Peggio. “E’ lo sfascio non solo della persona ma anche della società; è in gioco non solo il benessere e l’economia, ma anche la coesione di una città e di un Paese”. Il cardinale Angelo Bagnasco non usa mezzi termini. “Sembra che i cattivi esempi, che ogni giorno escono da una specie di vaso di Pandora, se accertati congiurino per deprimere il popolo degli onesti” e portino “alla resa rispetto ad una vita laboriosa e a testa alta”.
Davvero speciale questo 19 marzo per la Chiesa cattolica. San Giuseppe che si ricorda liturgicamente oggi, è il custode della Chiesa. Perchè è stato custode di Maria e di Gesù. Fino a due anni fa ricordavamo l’onomastico del Papa regnante, Joseph Ratzinger, oggi Papa emerito e, come San Giuseppe, custode della Chiesa con la preghiera. Da due anni ricordiamo l’inizio del Pontificato del Papa regnante, Jorge Mario Bergoglio divenuto Papa Francesco, custode della vita della Chiesa con la sua opera di governo.
Ancora una volta una forte condanna del Papa per tutti gli atti contro la pace e la sacralità della vita umana, contro il terrorismo che ha colpito il popolo tunisino come tutto il mondo.
Quattro anni di guerra. Il 15 marzo si è celebrato un ben triste anniversario in Siria. Il Malteser International, l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta, ha lanciato un appello alla comunità internazionale per intensificare gli sforzi al fine di alleviare l’inaudita e profonda sofferenza della popolazione civile.
L’applauso scrosciante tributato dal Parlamento Europeo a Papa Francesco lo scorso 25 novembre nel momento in cui il suo discorso ha toccato i temi della famiglia può essere considerato “il segnale che c’è ancora speranza in Europa”. Lo spiega il Cardinal Petr Erdo, Arcivescovo di Budapest e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Ma soprattutto, relatore generale dei sinodi straordinario e ordinario sulla famiglia voluti da Papa Francesco.
La storia del Santuario di Pompei dedicato a Maria non è molto antica. La città che oggi conosciamo nasce alla fine dell‘800 per contrastare la situazione di abbandono della regione che una volta aveva ospitato una delle città più famose dell’ antichità. La Pompei pagana distrutta, e mai ricostruita, nel 79 dopo Cristo da una catastrofica eruzione del Vesuvio, è lì, a pochi passi dalla “cittadella della carità” voluta da Bartolo Longo.
Perché Dio ha scelto San Giuseppe come padre putativo di suo Figlio? Perché era un uomo pratico, oltre che giusto. La straordinaria, logica, semplice e allo stesso tempo teologicamente fondata spiegazione dalla scelta l’ha data il Papa emerito Benedetto XVI, in una di quelle omelie che – come ha rivelato l’arcivescovo Georg Gaenswein, suo segretario particolare – tiene ogni domenica nella cappella del Monastero Mater Ecclesiae, dove risiede. Un rapporto, quello tra Joseph Ratzinger e il suo santo, strettissimo e vivo. Un rapporto che è bello ricordare nel giorno dell’onomastico del Papa emerito, che per una felice coincidenza coincide con l’anniversario della Messa di Inizio del Ministero Petrino di Papa Francesco.
'Non dobbiamo avere della bontà. E neanche della tenerezza!'. Sono passati esattamente due anni da quel primo invito rivolto da Papa Francesco ai fedeli. Era il 19 marzo 2013 e Jorge Mario Bergoglio era stato eletto Romano Pontefice soltanto sei giorni prima. Il Papa arrivato dalla fine del mondo inaugurava con una messa solenne in piazza San Pietro il suo pontificato.
A Napoli trasporto su bus, filobus e tram gratuito il prossimo sabato 21 in occasione della visita pastorale di Papa Francesco.
"Il popolo degli onesti - ha osservato il porporato - deve assolutamente reagire senza deprimersi, continuando a fare con onestà e competenza il proprio lavoro ma anche protestando nei modi corretti contro questo malesempio che sembra essere un regime".
I genitori di Santa Teresa di Lisieux saranno a loro volta canonizzati. Lo ha deciso Papa Francesco che ha autorizzato il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a promulgarne il decreto.