Le chiamano “arti minori”, ma di piccolo c’è solo la dimensione. Oreficeria e argenteria hanno donato al mondo capolavori assoluti grazie ad artisti rinomatissimi. Basta pensare a Benvenuto Cellini o Nicola da Guardiagrele. Opere che troppo spesso rimangono negli armadi delle sagrestie, esposti solo per le feste patronali. Sculture preziose, come ricorda il titolo della mostra che i Musei Vaticani e la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio hanno allestito nel Braccio di Carlo Magno e che sarà visibile fino al 30 giugno 2015.
Nonostante “un mondo segnato da conflitti e lacerazioni”, “per costruire un mondo di pace occorre soprattutto riconciliare le differenze”. Perché nonostante “le differenze sociali, culturali, politiche e religiose che caratterizzano il pluralismo dei nostri contesti tendono a metterci in contrapposizione e a diventare conflitto”, “la sfida per i cristiani è far convergere le differenze in una unità superiore”. Il Cardinale Pietro Parolin ha incoraggiato l’opera del Forum Internazionale dell’Azione Cattolica e ha richiamato l’impegno laicale che “è, come già affermato dal Concilio Vaticano II, l’animazione delle realtà temporali, la vita nel mondo”.
La Messa di Pasqua sarà officiata dal Cardinal Fernando Filoni in una tenda, ad Erbil. Perché è quello il posto dove ascoltano Messa i profughi arrivati nella zona Nord dell’Iraq, nel Kurdistan difeso dai Peshmerga. La tenda l’hanno messa lì per loro, e non si sa quanto resterà. C’è chi sa già che i tempi sono lunghissimi. E c’è chi spera che in sei mesi Mosul sarà ripresa dalle forze dello Stato Islamico, che è lì, a due passi, e diventa ancora più vicino quando si va da Erbil e Duhok e ritorno, costeggiando Alqosh, la città che fino a poco tempo fa era nelle mani dello Stato islamico. Ma tutto è sicuro, e la vita scorre regolare, ad Erbil, come a Duhok. Ci si abitua a tutto. Anche alla guerra.
La celebrazione della Domenica delle Palme coincide con la Giornata Mondiale della Gioventù, arrivata alla trentesima edizione, dedicata quest’anno al tema "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio".
Saranno cinque le “vie” da imboccare con maggiore vigore dopo il Convegno Ecclesiale di Firenze del 2015. Papa Francesco giungerà nel capoluogo toscano nel secondo giorno di lavori; non all’inizio, né al termine, per offrire il suo contributo “operativo” e di indirizzo al quinto evento ecclesiale della Chiesa italiana, che si celebra ogni dieci anni, in programma dal 9 al 13 novembre prossimi.
Con la morte in croce Gesù rivela lo “stile di Dio e del cristiano: l’umiltà. Uno stile che non finirà mai di sorprenderci e di metterci in crisi: a un Dio umile non ci si abitua mai!”. Lo ha detto Papa Francesco aprendo l’omelia della Domenica delle Palme in Piazza San Pietro.
Papa Francesco è vicino alle popolazioni di Cile e Perù per le gravi inondazioni che hanno causato “vittime e numerosi danni materiali”.
“Il mondo cristiano ha perso un importante leader spirituale, un coraggioso e saggio pastore che ha servito fedelmente la sua comunità in tempi estremamente difficili”. Messaggio di Papa Francesco per la morte del Patriarca della Chiesa Assira d’Oriente, Mar Dinkha, per esprimere “le mie più sentite condoglianze” e assicurare “la vicinanza spirituale vicinanza di tutti i cattolici”.
“La Santa di Ávila risplende come guida sicura e modello attraente di donazione totale a Dio”; “ci ha lasciato un grande tesoro, pieno di proposte concrete, vie e metodi per pregare, che, lungi dal chiuderci in noi stessi o dal condurci solo ad un equilibrio interiore, ci fanno ripartire sempre da Gesù e costituiscono un’autentica scuola per crescere nell’amore verso Dio e verso il prossimo”. Lo scrive Papa Francesco a Padre Saverio Cannistrà, Preposito Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, per unirsi “insieme a tutta la Chiesa al rendimento di grazie per il carisma di questa donna eccezionale”, nei cinquecento anni dalla nascita di Santa Teresa di Gesù”.
La “Colletta pro Terra Santa” serve, prima di tutto, ad aiutare i cristiani di Terra Santa a non lasciare i loro paesi, e “a resistere per quanto possibile ad ogni tentazione di fuga”. Ecco perché, il Prefetto per le Chiese orientali, il cardinale Leonardi Sandri, chiede “ai fedeli in tutto il mondo” di “prendere a cuore la loro vicenda”. Che, spiega il porporato in un messaggio a tutti i vescovi del mondo, coinvolge “fratelli appartenenti alle diverse confessioni, in quell'Ecumenismo del sangue che concorre al trionfo dell'unità: “ut unum sint!””.
Il testo approvato - attacca mons. Galantino - è "una forzatura ideologica", l'auspicio è che "questa proposta non vada avanti".
L’annuncio è dato in contemporanea a Roma e Firenze e Prato: Papa Francesco il 10 novembre sarà nelle due città toscane. A Roma l’annuncio è stato dato dal segretario della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà ricevuto da Papa Francesco in Vaticano il prossimo 18 aprile alle ore 10.
“E’ costante la sollecitudine di Papa Francesco per la situazione delle famiglie cristiane e di altri gruppi vittime dell’espulsione dalle proprie case e dai propri villaggi, in particolare nella città di Mosul e nella piana di Ninive, molte delle quali si erano rifugiate nella regione autonoma del Kurdistan iracheno”. Lo afferma il Vaticano in una nota pubblicata oggi.
“La Curia Romana non è l’amministrazione di Bruxelles” e una Conferenza Episcopale non è una “filiale di Roma”, “le diocesi non sono filiali della Segreteria di una Conferenza episcopale o di una diocesi il cui Vescovo presiede la Conferenza Episcopale”. Di più: “La Chiesa non è un assemblea di Chiese nazionali, i cui presidenti voteranno per eleggere il loro capo a livello universale”. Ma soprattutto, “il Presidente di una Conferenza Episcopale non è altro che un moderatore tecnico, e come tale non ha alcuna autorità di insegnamento speciale”. E’ molto deciso il prefetto Gerhard Müller, a capo del dicastero vaticano per la dottrina della fede e la disciplina dei sacramenti.
Preghiamo per i cristiani del Medio Oriente che stanno “soffrendo una persecuzione quotidiana”. Lo avevano detto insieme Papa Francesco e Mar Dinka IV, Patriarca ortodosso della Chiesa Assira d’Oriente lo scorso 2 ottobre in Vaticano. Oggi la notizia della morte del Patriarca che era in cura negli Stati Uniti.
Abbattere i muri della divisione per costruire fratellanza. Theodorus Cornelius Maria Hoogenboom, vescovo ausiliare di Utrecht, traccia così le linee guida dell’Europa. E su questa linea si inseriscono tutti gli interventi alla Conferenza sul dialogo e la tolleranza svoltasi presso il Parlamento europeo a Bruxelles martedì 24 marzo. Un incontro che doveva rappresentare una sorta di indagine per comprendere dove nasce il radicalismo religioso e come il dialogo interreligioso possa rispondere a queste esigenze.
Si presenta come un finesettimana denso di attività “salesiane” quello in procinto di svolgersi sui luoghi di Don Bosco: conferenze sui giovani, letture su Don Bosco e per finire una grande festa giovanile. Da stamattina a Valdocco, Torino, si svolge il convegno dal titolo “Spazio fratto Tempo – La velocità del cambiamento: tra bisogni emergenti e risposte possibili”, organizzato dalla Pastorale Giovanile Salesiana della Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta con altre realtà associative giovanili.
Papa Francesco sarà ricevuto alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama e dalla First Lady Michelle il prossimo 23 settembre. Lo ha annunciato la stessa Casa Bianca.
“Benvenuti. Questa è la casa di tutti, è casa vostra. Le porte sono sempre aperte per tutti.” Francesco accoglie così i senta tetto in visita ai Musei Vaticani.