Basta una sentenza del tribunale diocesano perché un matrimonio sia dichiarato nullo. È questa una delle novità del motu proprio Mitex Iudex Dominus Iesus, con il quale Papa Francesco ha riformato il processo canonico per le dichiarazioni di nullità per un matrimonio.
Vicinanza alla preghiera del Papa ma anche attenzione per “gli eventi drammatici legati al fenomeno delle migrazioni”, che “sono di giorno in giorno più dolorosi e preoccupanti”. Con un invito a tutti i soci, che si dovranno impegnare "avviando un processo che abbia al centro la dignità della persona e lo spirito evangelico di misericordia e accoglienza”.
La concretizzazione dell’appello del Papa per l’accoglienza dei migranti parte fin da dentro il Vaticano. Almeno due famiglie di rifugiati saranno presto ospitate dalle parrocchie di San Pietro e di Sant’Anna, le due uniche realtà parrocchiali del piccolo Stato oltre Tevere.
Quella dei migranti “si presenta con aspetti politici e umanitari che vanno affrontati insieme, ma anche tenuti distinti, aiutando le persone nel rispetto delle attuali leggi dello Stato e in attesa di altre migliori. Certo non è mai stato facile e privo di rischi aiutare i poveri e quanti sono in situazioni estreme. Ma fare una buona accoglienza significa aiutare vite in pericolo e trasformare un problema in risorsa civile e spirituale”.
Gesù è stato mandato per riconciliare e pacificare e lo fa “con una modalità speciale. Riconcilia e pacifica nel piccolo e nel cammino”. Così il Papa stamane nel corso della Messa a Santa Marta, celebrando la Natività della Vergine Maria.
L’appello del Papa affinchè, in vista dell’Anno Santo, ogni parrocchia, comunità religiosa, monastero e santuario ospiti una famiglia di profughi va accolto “con la gratitudine di chi riconosce nel Successore di Pietro colui che, anche nelle situazioni più complesse, sa additare le vie per un Vangelo vissuto”. E’ quanto scrivono, in un comunicato congiunto, il Cardinale Angelo Bagnasco e Monsignor Nunzio Galantino, Presidente e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Mercoledì 9 settembre in occasione del 50 mo anniversario della Dichiarazione conciliare “Nostra aetate”, una delegazione di vescovi e rabbini tedeschi visiterà oggi, 9 settembre, la Sinagoga romana, ed incontrerà il rabbino capo di Roma, Riccardo di Segni.
Se i giovani vanno via delle parrocchie è “perché non sono interessati all’offerta che ricevono, perché non ricevono risposte alle questioni e agli interrogativi che li inquietano?”. E’ una domanda lasciata sul piatto della discussione universale quella di Papa Francesco, che ha parlato lungamente di giovani nel discorso consegnato questa mattina ai vescovi portoghesi, giunti in Vaticano per la visita ad limina.
Come sempre la Chiesa accoglie prontamente l’appello del Papa. Per prepararsi all’Anno Santo parrocchie, monasteri, conventi, accolgano una famiglia di profughi ha chiesto ieri il Pontefice durante l’Angelus. E la Chiesa ha risposto sì all’invito del Pastore universale.
Un pensiero ai cristiani perseguitati, alla complicità del silenzio, un pensiero all’ Oriente cristiano. Il Papa alla messa di Santa Marta questa mattina ha commentato le letture e confermata la comunione ecclesiastica con il nuovo Patriarca di Cilicia degli Armeni.
Cita due testi fondamentali nel cammino della Chiesa italiana l’invito del Movimento cristiano lavoratori per l’incontro a Senigallia sul tema “Incontro all’umano. Garantire coesione sociale, superare l’inequità in economia, assicurare lavoro dignitoso”.
"Comunione" è un concetto tenuto in grande onore nella Chiesa antica ed anche oggi, specialmente in Oriente. Per essa non si intende un certo vago "sentimento", ma una "realtà organica", che richiede una forma giuridica e che è allo stesso tempo animata dalla carità.” E’ questa la frase che il Papa ha pronunciato questa mattina nella cappella della Domus Sanctae Marthae, duranta la celebrazione eucaristica. E’ il rito della significazione della Ecclesiastica Communio concessa al nuovo Patriarca di Cilicia degli Armeni dal papa con la lettera del 25 luglio scorso.
Benedetto XVI ha parlato loro della Parola che porta alla purezza, di come purificarsi dal male. E gli antichi studenti di Ratzinger, insieme al circolo di giovani che si è costituito intorno a loro e al Papa emerito a partire dal 2008, lo hanno ascoltato, pensando già alle prossime sfide. Tra queste, un simposio che si terrà il 25 e 26 novembre prossimo, sui grandi discorsi politico-sociali di Benedetto XVI a Berlino, aperto da una relazione dell’Arcivescovo Georg Gaenswein, Prefetto della Casa Pontificia. Padre Stephan Horn, portavoce del Ratzinger Schuelerkreis, fa un piccolo bilancio dell’ultimo incontro di ex studenti del Papa emerito. Partendo dall’omelia che Benedetto XVI ha tenuto nella Messa conclusiva del 30 agosto.
Credo che quello del Papa sia stato un appello “coraggioso e non rimarrà inascoltato”. Così il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, ha commentato le parole sull’accoglienza pronunciate nel corso dell’Angelus da Papa Francesco. E anche l’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Cardinale Gualtiero Bassetti “accoglie e fa suo” l’appello del Pontefice. “Anche le famiglie che abbiano a disposizione immobili sfitti accolgano i rifugiati”, la richiesta del porporato ai fedeli della sua Arcidiocesi.
La tragedia dei migranti e dei rifugiati è nel cuore di Papa Benedetto XVI. Lo ha ricordato ai fedeli di Ancona riuniti per la festa del Mara il Prefetto della casa Pontificia e segretario particolare del Papa Emerito Georg Gänswein. L’arcivescovo, che ha un legame particolare con le Marche in quanto titolare di Urbisaglia, ha celebrato la messa nel duomo di San Ciriaco e poi ha partecipato alla processione sul mare.
“Sostenere che la pace è sempre possibile non è un’affermazione ingenua.” Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti alla 28ma edizione dell’incontro internazionale per la pace che quest’anno, a 20 anni dalla fine della guerra nei Balcani, si svolge a Tirana in Albaniada oggi 6 settembre fino a martedì 8 . “La pace è sempre possibile – Religioni e culture in dialogo” questo il tema dell’incontro che segue il primo storico di Assisi dell’ottobre 1986.
Dopo l’Angelus Papa Francesco è tornato a lanciare un appello in favore delle centinaia di migliaia di profughi e migranti che stanno raggiungendo o hanno già raggiunto l’Europa. Seguendo il Vangelo è nostro compito “dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: Coraggio, pazienza!... La speranza cristiana è combattiva"
É una festa di tutta la città dove, da un centinaio d’anni, non si consacrava più un vescovo. Rieti ha accolto il nuovo vescovo Don Domenico Pompili, come si accoglie un figlio. Nel sabato pomeriggio di fine estate, dopo un temporale il sole è tornato sulla illustre cattedrale reatina addobbata a festa. Domenico Pompili è stato consacrato dal cardinale Angelo Bagnasco del quale è stato collaboratore alla Conferenza Episcopale italiana come portavoce per diversi anni. Con lui vertici della CEI e il cardinale Giuseppe Betori che in CEI è stato segretario generale.
Sono in molti ad essere certi che il prossimo Sinodo di ottobre sarà decisivo per la dottrina della Chiesa sulla famiglia. Uno dei cardinali che sarà sotto i riflettori dei media è il relatore generale Péter Erdő arcivescovo di Budapest, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa ed esperto in diritto canonico. Creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2003, la sua nomina a relatore del Sinodo della Famiglia ha confermato la fiducia di Papa Francisco al cardinale ungherese. In un'intervista alla rivista spagnola Mundo Cristiano parla delle sfide del Sinodo e propone di porre l’attenzione sulle comunità di famiglie che si sostengano a vicenda.
Il Patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia, ha scritto una lettera ai parroci e ai rettori delle chiese del Patriarcato sul tema dell’immigrazione e dell’accoglienza. Il testo della missiva sarà letto domani in tutte le chiese del Patriarcato di Venezia.