Il processo di riforma della Curia Romana va avanti, ma dinanzi ad “alcuni problemi” è necessario “prontamente provvedere”. Lo scrive il Papa in una lettera inviata al Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
Don Corrado Lorefice, Parroco e Arciprete della Parrocchia di San Pietro Apostolo a Modica, è il nuovo Arcivescovo di Palermo. Mons. Matteo Maria Zuppi, finora Vescovo Ausiliare di Roma, è il nuovo Arcivescovo di Bologna.
Su Rom e Sinti “il Papa chiede di voltare pagina”. E questo “si può puntando subito su scolarizzazione e integrazione”. Per Sant’Egidio, tra gli organizzatori dell’incontro mondiale del Popolo gitano a Roma, che ieri è culminato con l’udienza in Aula Paolo VI, “sradicare l’antigitanismo è un dovere delle nostre società”.
“Il Primate Stefan Wyszyński e il cardinale Bolesław Kominek, grande promotore della riconciliazione tra le nazioni polacca e tedesca, diedero una manifestazione di grande saggezza guardando alla storia delle nostre nazioni in una prospettiva millenaria. Il Messaggio divenne così la sintesi della storia polacca.” Il presidente della Conferenza episcopale polacca Stanisław Gądecki, vescovo di Poznań e padre sinodale, ha ricordato così uno degli eventi più significativo della storia europea del XX secolo. La lettera che i vescovi polacchi inviarono al fine del Concilio vaticano II ai vescovi tedeschi.
Giunge anche il messaggio di Papa Francesco a Loppiano, dove ieri Bartolomeo I è stato proclamato il primo Dottore honoris Causa in “Cultura dell’Unità”. “Rivolgo - scrive papa Francesco nel suo messaggio letto dal cardinale di Firenze, Giuseppe Betori - un ricordo particolare all’amato fratello Bartolomeo, al quale rinnovo sentimenti di viva stima e di sentito apprezzamento, rallegrandomi per la presente iniziativa” che costituisce “un doveroso riconoscimento per il suo impegno nella promozione della cultura dell’unità” e che “contribuisce favorevolmente al cammino comune delle nostre Chiese verso la piena e visibile unità, alla quale tendiamo con dedizione e perseveranza”.
Piangiamo un “generoso pastore che nel suo lungo ministero ecclesiale si è dimostrato impavido testimone del Vangelo e strenuo difensore della fede cristiana e dei diritti della persona umana”. Sono le parole del Papa nel telegramma di cordoglio per la morte, avvenuta sabato mattina, del Cardinale slovacco Ján Chryzostom Korec, vescovo emerito di Nitra.
“Papa Francesco a Milano il 7 maggio 2016”. Il titolo svetta nel sito ufficiale della diocesi meneghina, che annuncia anche le parole dell’arcivescovo della Chiesa ambrosiana.
È la richiesta di un accordo sul clima “giusto e vincolante” quello che viene lanciato da Cardinali, Patriarchi e vescovi di tutto il mondo attraverso le associazioni continentali delle Conferenze Episcopali continentali. L’auspicio è che a Parigi, dove si tiene la COP21, ovvero la 21esima conferenza delle parti sul cambiamento climatico, si riesca finalmente a creare un vero cambiamento.
“Occorre parlare chiaramente su cosa è il gioco d’azzardo, sulla sua inconciliabilità con i princìpi etico-sociali dell'ordinamento costituzionale”. Anche perché “i fatti confermano inoltre come l'economia dell'azzardo è largamente permeata dalla presenza della criminalità. E' un business che non crea valore economico, ma lo brucia, spezzando legami sociali e dissipando risparmio familiare”. E’ netta la dichiarazione congiunta del Segretario della Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo” Mons. Alberto D’Urso e dell’ Avv. Attilio Simeone, Coordinatore del “Cartello Insieme Contro l’Azzardo”, che prendono posizione dopo le ultime notizie circa la volontà del governo di aumentare il gettito fiscale attraverso i giochi.
Hanno iniziato ad arrivare alle 8 questa mattina per essere con il Papa. I Gitani di ogni perte del mondo. In Aula esibizioni e canti, preghiere in diverse lingue e di diverse religioni per ricordare i 50 anni della vista di Paolo VI al campo nomadi di Pomezia il 26 settembre 1965.
Dignità umana, nuovi conflitti armati, situazione internazionale con aree del mondo come Africa e Medio Oriente dove si moltiplicano i teatri di guerra. Su tutto questo sono chiamati a riflettere i Cappellani militari che svolgono a Roma il IV corso di aggiornamento sul Diritto internazionale umanitario. E a loro il Papa, che li ha ricevuti in udienza questa mattina, ha ricordato come la guerra “ sfigura i leami tra fratelli” ma sfigura anche coloro che sono testimoni di tali atrocità.
“Come Fondazione Migrantes esprimiamo forti perplessità sul funzionamento degli Hotspots - i Centri di prima accoglienza ai porti di arrivo -, che dovrebbero essere aperti sperimentalmente solo in Italia e Grecia”; la presa di posizione giunge “alla luce del Rapporto ministeriale e delle indicazioni della Commissione europea sull’immigrazione”, ma anche dopo aver visitato il nuovo centro di Siracusa. Per la Fondazione Migrantes “gli Hotspots sarebbero ‘semplicemente’ dei centri di prima accoglienza allo sbarco, dove accanto alla polizia italiana lavorerebbero anche funzionari dell’Unione Europea di Frontex, di Easo”.
“La situazione nelle vostre terre di origine è gravemente compromessa dall’odio fanatico del terrorismo che continua a provocare una forte emorragia di fedeli che si allontanano dalle terre dei loro padri, ove sono cresciuti ben radicati nel solco della tradizione.”
Oggi sarà assegnato il primo dottorato honoris causa in “Cultura dell’unità” dell’Istituto Universitario Sophia. A riceverlo, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, con la motivazione del “suo servizio all’unità e alla famiglia umana”.
Sviluppare la democrazia, per evitare che la stessa democrazia possa legittimare ideologie estremiste e fondamentaliste. È la ricetta della Santa Sede per il Medio Oriente, delineato dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri vaticano” lo scorso 19 ottobre ad Atene, parlando ad un incontro sul tema “Il pluralismo religioso e culturale e la coesistenza pacifica in Medio Oriente.”
Il Papa si è recato questa sera verso le 19.30 in forma privata al Policlinico Gemelli per una breve visita al card. Roger Etchegaray che vi si trova ricoverato.
L’ultimo giorno del Sinodo in effetti è stato una serata. Quella del 24 ottobre, un sabato pomeriggio di attesa per i giornalisti che per tre settimane hanno seguito ogni passo dei lavori in aula attraverso le parole del portavoce vaticano e dei Padri che si sono alternati in Sala Stampa. I testi a disposizione sono stati essenzialmente le sintesi dei circoli minori, e le testimonianze di uditori ed uditrici. Gli interventi dei Padri sono usciti a singhiozzo per vie non ufficiali e questo ha reso la comunicazione a dire il vero confusa ed in una atmosfera “controllata”.
“Il primo a voler camminare insieme con noi, a voler fare “sinodo” con noi, è proprio Lui, il nostro Padre. Il suo “sogno”, da sempre e per sempre, è quello di formare un popolo, di radunarlo, di guidarlo verso la terra della libertà e della pace. E questo popolo è fatto di famiglie: ci sono «la donna incinta e la partoriente»; è un popolo che mentre cammina manda avanti la vita, con la benedizione di Dio.” Papa Francesco ha salutato così i fedeli che si sono radunati in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus dopo la celebrazione della messa che ha concluso il Sinodo sulla famiglia.
Ci sono due tentazioni per chi segue Gesù: “di fronte ai continui problemi, meglio andare avanti, senza lasciarci disturbare” e poi c’è il rischio “di cadere in una “fede da tabella”. Possiamo camminare con il popolo di Dio, ma abbiamo già la nostra tabella di marcia”.
Con “Comunicazione istituzionale 3.0 – La qualità della comunicazione per la democrazia di un Paese”, il convegno promosso dalla Lumsa, si rifletterà sull’“importanza di una corretta comunicazione istituzionale che si ponga come primo obiettivo l’interazione con la collettività, attraverso processi di relazione più diretti, efficaci e trasparenti, che si collochi al centro delle dinamiche sociali e individuali, divenendo non solo strumento di conoscenza, informazione, cultura, ma processo per lo sviluppo di una società democratica”.