Non si può amare Dio senza amare il proprio vicino. È con questo messaggio, che deriva direttamente dalla dichiarazione conciliare “Nostra Aetate,” che il Cardinal Jean Louis Tauran si rivolge all’assemblea europea di Religioni per la Pace, riunita a Castel Gandolfo dal 26 al 28 ottobre per parlare di “Accogliersi in Europa: dalla paura alla fiducia.”
Terminerà nella solennità di Ognissanti l’Assemblea Europea di “Religions for peace” a Castel Gandolfo, che si propone di essere “una potente esperienza di attività interreligiose di base a livello pan-europeo”. Interessante l’assunto di partenza dell’incontro che si protrarrà fino al prossimo primo novembre: “Grandi sfide inquietano l'Europa: la paura di perdere l’identità individuale, culturale, religiosa e filosofica, con le chiusure estremistiche che ne possono derivare, la riaccensione dell'antisemitismo, l'islamofobia, l'insofferenza verso la tradizione cristiana e la xenofobia in reazione alla crescente e tumultuosa immigrazione provocata da guerre, dittature che violano la dignità umana, difficoltà economiche e cambiamenti climatici”. Così “tutte queste sfide richiedono un approfondimento ed indicazioni positive, fondate su buone pratiche e orientate da idee sagge e creative. L'Assemblea Europea vuole dare un suo contributo in questa direzione per guardare al futuro con speranza e responsabilità”.
“Radio Maria, fin dalla sua nascita, si è proposta l’obiettivo di aiutare la Chiesa nell’opera di evangelizzazione; e di farlo nel modo suo proprio, cioè con la vicinanza alle preoccupazioni e ai drammi della gente, con parole di conforto e di speranza, frutto della fede e dell’impegno di solidarietà.”
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza la Presidente della Repubblica di Lituania, Dalia Grybauskaitė. Il colloquio privato tra i due è durato mezz'ora.
“Non è che noi siamo vincitori sui nostri nemici, sul peccato. No! Noi siamo tanto legati all’amore di Dio, che nessuna persona, nessuna potenza, nessuna cosa ci potrà separare da questo amore. Paolo ha visto nel dono, ha visto più, quello che dà il dono: è il dono della ricreazione, è il dono della rigenerazione in Cristo Gesù. Ha visto l’amore di Dio. Un amore che non si può spiegare”.
Conclude con le parole di “un profeta del nostro tempo, il compianto don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta” il suo intervento all’Università Gregoriana il Cardinale Pietro Parolin. Ieri pomeriggio il Segretario di Stato ha partecipato alla sessione conclusiva dell’evento per il cinquantesimo anniversario dal documento conciliare “Nostra Aetate”. Diceva il vescovo pugliese nelle parole citate da Parolin: “La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari”.
Ci sarà un altro Giubileo che si celebrerà in parallelo con l’Anno Santo Straordinario della Misericordia, ed è il giubileo dei Legionari di Cristo, che festeggia il 75esimo anniversario della Fondazione. E per l’occasione Papa Francesco ha concesso l’indulgenza plenaria a tutti i Legionari di Cristo e ai membri del Movimento di Regnum Christi.
“Tante cose sono cambiate” con la Nostra Aetate. Un bilancio? “È stato dato uno slancio forte al dialogo interreligioso” e questo è anche il “merito” del documento frutto del Concilio Vaticano II. Il Segretario di Stato Pietro Parolin è giunto ieri sera all’Università Gregoriana per il suo intervento.
"I cristiani ormai hanno perso qualsiasi speranza di tornare presto alle loro case". Così l’arcivescovo caldeo di Erbil, monsignor Bashar Matti Warda, ha descritto lo stato d’animo dei suoi fedeli durante una vista al quartier generale di Aiuto alla Chiesa che Soffre in Germania.
“La verità, il buon senso, la certezza del diritto alla fine hanno avuto la meglio. Sui matrimoni omosessuali il Consiglio di Stato ha illuminato le menti dei diversi sindaci specialisti nelle fughe in avanti annullando le trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero. E al tempo stesso ha riconosciuto il diritto-dovere dei prefetti di intervenire sugli abusi dei Primi cittadini e la giusta battaglia ingaggiata dal ministro Alfano”. Prende posizione sulla sentenza del Consiglio di Stato il Forum delle Associazioni Familiari.
Al termine dell’Udienza generale interreligiosa di oggi, dedicata dal Papa al 50° della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II i rappresentanti delle confessioni non cristiane che hanno presenziato all’incontro con il Papa hanno successivamente raggiunto la Sala Stampa Vaticana per un briefing con i giornalisti.
Ricordando le celebrazioni indette dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica in occasione del cinquantesimo anniversario della dichiarazione Gravissimum educationis sull’educazione cristiana, Papa Francesco - attraverso un apposito chirografo - ha eretto “in persona giuridica pubblica canonica e in persona giuridica civile la Fondazione Gravissimum educationis, con sede nella Città del Vaticano”.
“Con gioia e commozione vi annuncio che Papa Francesco, accogliendo il nostro invito, sarà tra noi a Milano il 7 maggio”. Inizia così la lettera del Cardinale di Milano, Angelo Scola, che annuncia così in maniera ufficiale la presenza di Papa Francesco nella città meneghina. “Il gesto del Santo Padre – scrive Scola - è segno delicato di affetto e di stima per la Chiesa ambrosiana, per la metropoli milanese e per la Lombardia tutta”, e “fin da ora esprimiamo la nostra gratitudine al Papa, che verrà a confermarci nella fede come domanda il suo ministero petrino; ministero d’amore personale ed ecclesiale”.
Udienza particolare per Papa Francesco. Si celebrano i cinquanta anni dalla dichiarazione conciliare “Nostra Aetate,” sul rapporto del cristianesimo con le religioni non cristiane, e i rappresentanti di varie religioni – che celebrano l’anniversario in un convegno internazionale alla Pontificia Università Gregoriana – affollano piazza San Pietro in una giornata di tempo instabile (per questo i malati guardano dall’Aula Paolo VI, dove sono - dice il Papa, prima di benedirli a distanza - "più comodi e tranquilli"). Invece del Vangelo, si legge un passo scelto della dichiarazione conciliare. E, tra i grandi risultati della dichiarazione, Papa Francesco ne individua uno in particolare: la trasformazione del rapporto tra cristiani e ebrei. Perché “da nemici ed estranei, siamo diventati amici e fratelli.” E chiede una ‘alleanza tra le religioni’ nelle opera di carità durante il Giubileo della misericordia, per rispondere ai problemi del mondo a partire dalla preghiera comune.
Tanti i messaggi di auguri per Mons. Matteo Zuppi, da ieri Arcivescovo eletto di Bologna. Il primo dalla “sua” Comunità di Sant’Egidio, di cui ne fa parte “fin da giovane”, come ricorda la stessa comunità trasteverina. “Abbiamo apprezzato negli anni le sua grandi qualità umane, l'impegno con i poveri come parroco a Trastevere e nella periferia di Roma, il suo lavoro per la pace in Africa e altrove, la sua capacità di amicizia con tutti”, spiegano da Sant’Egidio.
“Il Concilio Vaticano II, nel porsi all’ascolto di un mondo in rapido cambiamento e che esigeva delle risposte adeguate, si adoperò perché la testimonianza del Vangelo di Gesù giungesse laddove le frontiere sembravano insormontabili e più complicate: nel cuore degli uomini e delle donne che praticano altre religioni e volle che ciò avvenisse in maniera amichevole e rispettosa.”
Esprimo “al Santo Padre, anche a nome dell’Arcidiocesi, la più viva gratitudine per la nomina del nuovo Arcivescovo, di cui sono noti la fede e lo zelo pastorale, e all’Arcivescovo eletto il primo saluto dell’intera Arcidiocesi”. Così in una nota l’ormai Arcivescovo Emerito di Bologna, il Cardinale Carlo Caffarra, dopo la nomina del suo successore, Mons. Matteo Maria Zuppi.
Con grande emozione è stato accolto, dai detenuti del Carcere di Pordenone, la corona del S. Rosario inviata ad ognuno di loro da Papa Francesco e consegnata da P. Edmondo Caruana, Responsabile Editoriale della L.E.V., in occasione dell'incontro organizzato nell'ambito della rassegna editoriale “La Libreria Editrice Vaticana a Pordenone”. “Per noi è stato un momento molto importante e un grande onore essere ricordati da Papa Francesco” – ha dichiarato il direttore del Carcere circoscrizionale, dott. Alberto Quagliotto. “I detenuti – ha dichiarato il Cappellano del Carcere, don Piergiorgio Rigolo – hanno apprezzato molto il regalo del Santo Padre e sicuramente pregheranno per lui come ha chiesto”.
“In Italia ci troviamo in un momento di grande smarrimento dell’opinione pubblica, in cui le ragioni della protesta sono sacrosante. A questo le Istituzioni non possono rispondere con la propaganda, ma devono invece replicare sviluppando un dialogo, cioè motivando le ragioni delle scelte e cercando di coinvolgere, affinché queste scelte siano per il bene comune”. Molto netta la presa di posizione del rettore della Lumsa, Francesco Bonini , che ieri ha ospitato nell’Ateneo i lavori del Convegno “Comunicazione istituzionale 3.0 – La qualità della comunicazione per la democrazia di un Paese".
Telegramma di cordoglio di Papa Francesco per le vittime del terremoto in Afghanistan e in Pakistan. Nel testo – firmato dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin – Papa Bergoglio esprime profondo dolore dopo avere appreso “della tragica perdita di vite in Afghanistan e Pakistan in conseguenza del terremoto nella regione”.