Lo IOR (definita erroneamente come 'banca vaticana') ha un nuovo direttore generale. È Gian Franco Mammì, finora vicedirettore generale dell’Istituto, che è arrivato dalla carriera interna. Prende il posto di Rolando Marranci, che era stato nominato direttore generale il 30 novembre 2013 e che invece proveniva dalla carriera esterna. Era entrato allo IOR come consulente del team Promontory, chiamato a completare le procedure di screening dei conti già avviate da tempo, come risultava dal rapporto MONEYVAL del luglio 2012.
Un vescovo cattolico per un ordinariato personale di ex anglicani. Monsignor Steven Lopes, della diocesi di San Francesco, officiale della Congregazione della Dottrina della Fede, è stato nominato oggi vescovo ordinario dell’Ordinariato Personale the Chair of St. Peter. Con i galloni di vescovo, curerà lo sviluppo della nuova realtà ecclesiastica che lui stesso ha contribuito a far nascere e sviluppare.
Santa Sede e Comitati ONU, atto terzo. Dopo i due rapporti presentati al Comitato ONU per la Convenzione dei Diritti del Fanciullo e al Comitato ONU per la Convenzione contro la Tortura, la Santa Sede presenta il 24 e 25 novembre il suo rapporto periodico sulla Convenzione per l’Eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (CERD). Si tratta di un rapporto periodico, e il comitato esprime niente più che suggerimenti, senza alcuna necessità di dar loro seguito. Eppure, attraverso la grancassa mediatica data a questi rapporti, la Santa Sede viene colpita nel cuore della sua istituzione.
Si intitola “Giubiliamo” l’inserto di 24 pagine che il «Messaggero di sant’Antonio» ha pensato come un “piccolo manuale” per vivere bene il Giubileo della Misericordia. L’agile fascicolo vuole aiutare a prepararsi all’imminente appuntamento indetto da papa Francesco che si aprirà ufficialmente l’8 dicembre.
C’è uno dei quattro uffici principali delle Nazioni Unite, e di certo un tessuto sociale meno difficile di quello di molti altri Paesi africani. Ma il Kenya che si appresta a visitare Papa Francesco è anche quello terrorizzato dall’idea che le violenze di otto anni fa possano ripetersi. Un terrore rinato quando nuovi scontri sono avvenuti lo scorso 6 novembre. Ordinaria amministrazione, in un territorio che in generale fatica a trovare la sua stabilità. Ma che, perlomeno, ha un regime parlamentare che lo rende uno degli Stati più democratici dell’Asia.
Provate ad immaginare una piccola comunità cristiana appena formata, una proibizione violenta della pratica del cristianesimo e un arcipelago vasto e poco abitato. Ecco il Giappone del XVII secolo, anzi più specificamente la regione di Nagasaki e le tante isolette che la compongono.
Sull’isola di Heybeliada (Halki), nel mare di Marmara davanti a Istanbul, inizia il 25 novembre 2015 il 34º Convegno di vescovi di varie Chiese promosso dal Movimento dei Focolari. Il Monastero che fu già sede della prestigiosa Accademia teologica greco-ortodossa di Halki ospita i 50 partecipanti, provenienti da 19 Paesi.
Arianna, un personaggio della mitologia greca che è entrato nel linguaggio comune di tutti i tempi, lei e il suo filo per non perdersi nei labirinti del Minotauro, come in quelli della vita.
Il Papa ha ricevuto stamane in udienza il Governatore Generale di Antigua e Barbuda, Rodney Williams.
Una enciclica missionaria. Una enciclica sull’amore fortemente radicato nella verità, che si concentra sul concetto di luce. Una enciclica da rileggere oggi, dieci anni dopo la sua pubblicazione, per comprenderne la portata profetica e traghettarla nell’Anno della Misericordia. Tutto questo è la Deus Caritas Est, la prima enciclica di Benedetto XVI, della quale si è discusso in un simposio organizzato dalla Fondazione Ratzinger su “Deus Caritas Est. Porta di misericordia,” dal 19 al 21 novembre.
“La Chiesa è sposa di Gesù, ma il suo Signore se ne è andato e il suo unico tesoro è il suo Signore. E la Chiesa, quando è fedele, lascia tutto in attesa del suo Signore. Invece quando la Chiesa non è fedele o non è tanto fedele o non ha tanta fede nell’amore del suo Signore cerca di arrangiarsi anche con altre cose, con altre sicurezze, più dal mondo che da Dio”. Lo ha detto il Papa – secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana – durante l’omelia della messa quotidiana a Santa Marta.
“Non vedo l’ora di essere con voi, vengo come messaggero del Vangelo per proclamare il massaggio di amore, riconciliazione, pace e perdono di Gesù Cristo”. E’ quanto afferma il Papa in un videomessaggio diffuso oggi e rivolto alle popolazioni di Kenya ed Uganda dove il Pontefice arriverà tra poco giorni.
Il 2015 è un anno molto appropriato per la riflessione sui documenti del Concilio Vaticano II. Molti infatti furono promulgati esattamente 50 anni fa, nelle ultime sessioni conciliari e gli studiosi in questo anno che sta per concludersi stanno approfittando del giubileo conciliare per riflettere sui testi più significativi. La scorsa settimana la Pontificia Università Gregoriana ha organizzato in collaborazione con la Congregazione per la Dottrina della Fede tre giornate di studio dedicate alle Dei Verbum che si sono aperte con la conferenza “Ascoltare la Parola di Dio – vedere il mondo alla luce della fede” del Card. Gerhard Ludwig Müller Prefetto della Congregazione.
Un ufficio per giudicare quanto le parti rendono umana una guerra, vale a dire rispettano il diritto umanitario. Sì all’intervento in zone di conflitto, ma solo se ha una legittimazione internazionale. No ad una pace a pezzi. Il Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, lancia tutti questi temi ad una conferenza a Villa Nazareth.
Il Papa ha inviato un messaggio di cordoglio in seguito all'attentato dei giorni scorsi a Bamako, in Mali, in cui sono rimaste uccise decine di persone.
Anche se “nella realtà attuale, c’è la spiacevole tendenza a considerare la religione come un fattore negativo che alimenta il conflitto”, essa invece può offrire un contributo importante e positivo al processo di pace. Lo ha ricordato il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, intervenendo alla giornata conclusiva del Colloquio “Mediterraneo: una strada nel mare”, organizzato a Pozzallo da Rinascita Cristiana e dal “Mouvement International d’Apostolat des Milieux Sociaux Indépendants” (MIAMSI).
Tra rigide e imponenti misure di sicurezza, il Papa si è affacciato stamane alla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano per recitare la preghiera mariana dell’Angelus in occasione della Solennità di Cristo Re che conclude l’anno liturgico.
Il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha provveduto alla notifica agli imputati e ai loro avvocati della richiesta di rinvio a giudizio presentata dall’Ufficio del Promotore di Giustizia aconclusione della fase istruttoria del procedimento in corso per la divulgazione illecita di notizie e documenti riservati, e del conseguente Decreto di rinvio a giudizio, emesso dal Presidente del Tribunale in data 20 novembre.
Per la quinta volta nel Palazzo Apostolico si è svolta ieri la cerimonia di consegna del Premio Ratzinger, quello che ormai tutti gli studiosi chiamano il Nobel della teologia.
Ha dato prova di misericordia e di amore evangelico per il nemico. Ha servito la Chiesa, sia nel suo governo centrale che nelle sue sfaccettature locali, dimostrando che l’amore di Cristo è davvero universale. E soprattutto ha mostrato il suo amore per la giustizia e per la pace, quanto mai fondamentali oggi. Al Cardinal François-Xavier Nguyen Van Thuan manca il riconoscimento di un miracolo perché sia proclamato beato. Dal 2013, la causa di beatificazione – istruita dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace di cui è stato presidente – è nella fase romana. Ma la sua storia racconta già la sua santità. Anche lui è un santo per il Giubileo.