"Questa cappella restituisce ai fedeli un pezzetto della loro casa. Ed ora possono tranquillamente andare a messa senza rischiare la propria vita". Con queste parole padre Luis Montes ringrazia Aiuto alla Chiesa che Soffre per aver finanziato una cappella-container per il campo profughi intitolato alla Vergine Maria di Bagdad. La chiesa è stata consacrata nei giorni scorsi da monsignor Jean Benjamin Sleiman, arcivescovo di Bagdad dei latini.
“La sfida più impegnativa che si pone allo storico al livello dell’interpretazione dell’evento conciliare è quella del cambiamento di maggioranza tra l’inizio e la fine del concilio. Per spiegare questa "inversione di tendenza", senza cadere nella trappola dell’ipotesi complottistica, il ricorso alla categoria dell’“esperienza conciliare” appare fondamentale”.
É stato inaugurato questo mattina il Centro di accoglienza dei pellegrini , e il Media center per il prossimo Giubileo della Misericordia. Il centro di accoglienza è nel Palazzo San Pio X in via della Conciliazione 7, mentre al Media center si accede da Via dell’ Ospedale.
Tre pilastri per l’accordo sul clima. Nel suo intervento alla Conferenza sul Clima di Parigi, il COP21 (ovvero la 21esima conferenza delle parti), il Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato, delinea i criteri sui quali si dovrebbe sviluppare l’accordo sul clima. Ovvero, che l’accordo abbia un chiaro orientamento etico. Che non solo individui il modo in cui l’accordo deve essere attuato, ma che orienti i comportamenti. E che sviluppi una visione per il futuro.
Si terrà il 4-5 dicembre a Roma, presso la Domus Mariae, via Aurelia 481, il convegno Il Concilio in azione. La recezione dell’Azione cattolica nelle chiese d’Italia. Il simposio porta a compimento un progetto complessivo messo a punto nell’ormai lontano 2010 dall’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI in vista del 50° anniversario del Vaticano II. Partecipano: Raffaele Cananzi, Matteo Truffelli, Maurilio Guasco, Giorgio Vecchio, Paolo Trionfini, Marta Margotti, Guido Formigoni, Giovanni Vian, Ernesto Preziosi, Giampaolo D’Andrea, Giancarlo Pellegrini, Massimo Papini, Augusto D’Angelo, Giuseppe Palmisciano, Francesco Sportelli, Francesco Lomanto, Luca Lecis.
Chiamatemi Francesco, il film sulla vita del Papa è firmato da Daniel Luchetti. Gli abbiamo rivolto alcune domande.
Resterà in Belgio ancora un po’, poi andrà in Francia, in nel santuario di Notre Dame de Laus in Provenza, ad aiutare nelle confessioni, celebrare Messa, magari scrivere qualche altro libro. André-Joseph Leonard è stato l’arcivescovo di Bruxelles per gli ultimi cinque anni. Raggiunto il limite di 75 anni di età, come da prassi, ha rassegnato le dimissioni. Il 5 novembre Papa Francesco ha nominato l’arcivescovo Jozef de Kesel come suo successore. Con ACI Stampa, l’Arcivescovo Leonard fa un bilancio del suo lavoro.
“Che ci faccio qui a Roma? Dovrei andare in pensione”. Sono le prime parole del Cardinal Jorge Bergoglio alla vigilia del Conclave che lo eleggerà Pontefice, pronunciate nel film di Daniele Luchetti “Chiamatemi Francesco”. Un uomo preoccupato, questa la chiave di lettura scelta dal cineasta, per raccontare cinquanta anni di vita di Papa Francesco. “Il Bergoglio di oggi è questo – ha detto il regista Luchetti presentando il film a Roma - “perché è stato in altro modo nel passato, ha attraversato gli inferni, per arrivare a fare ciò che desiderava di più da giovane, aiutare gli altri”.
“Tredici giorni prima della morte di san Giovanni Paolo II, durante la Via Crucis, l'allora cardinale Ratzinger ha parlato della sporcizia della Chiesa. Lui ha denunciato per primo. Poi muore Giovanni Paolo II, e Ratzinger, che era decano, nella messa pro eligendo Pontifice, ha parlato della stessa cosa. Noi lo abbiamo eletto per questa sua libertà di dire le cose. È da quel tempo che è nell'aria che in Vaticano c'è corruzione. Dobbiamo continuare l'opera di pulizia”. Papa Francesco, volo Bangui-Roma, 30 novembre 2015.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire un messaggio al Papa al suo ritorno dal viaggio apostolico in Kenia, Uganda e Repubblica Centraficana.
La lotta alla corruzione, cominciata con Benedetto XVI. L’ammonimento ai giornalisti, perché agiscano con professionalità. E poi, i prossimi viaggi, un bilancio di quest’ultimo, l’attacco all’idolatria del denaro, le possibilità del dialogo interreligioso. Nella consueta intervista a tutto campo sul volo papale, Papa Francesco non si sottrae a nessuna domanda. Nemmeno quelle, scomodissime, sul secondo Vatileaks.
Nel giugno 2014 si è svolta a Minsk, in Bielorussia, la quarta edizione del Forum Europeo Cattolico-Ortodosso. I lavori sono stati guidati dal metropolita Gennadios di Sassima del Patriarcato Ecumenico e dal cardinale Péter Erdő presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae, accolti dal metropolita Pavel di Minsk e Sluzk e dall’arcivescovo di Minsk-Molihev, Tadeusz Kondrusiewicz. In quell’occasione i delegati delle Conferenze episcopali cattoliche e delle Chiese ortodosse in Europa hanno affrontato il tema: Religione e diversità culturale: sfide per le Chiese cristiane in Europa.
Il nuovo Vicario Apostolico di Anatolia, in Turchia, ha il volto di un padre gesuita che già nel 1984 aveva chiesto di poter andare missionario in Turchia. Così, quando il vescovo Paolo Bizzetti, gesuita, è entrato il 29 novembre nella cattedrale di Iskenderun, a buona ragione ha potuto dire che è andato “con l’idea di fare un contro-esodo”, perché “mentre molti sognano di andare in Europa” lui propone a tutti di rimanere, e magari creare un modello peculiare turco.
“Il nostro Paese deve dimostrare di vincere la sfida del futuro”. Si presenta così Gianluigi De Palo, 39 anni, eletto nuovo presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Già consigliere comunale di Roma Capitale, carica da cui si è dimesso ad agosto per concorrere alla presidenza del Forum, Gianluigi De Palo è noto per il suo attivismo pro-family. Raccoglie il testimone di Francesco Belletti, che ha terminato il suo secondo mandato.
Un “momento di grazia che mi ha permesso di rinnovare e di approfondire, in preghiera condivisa e di incontro personale, i legami di amicizia con voi e con la Chiesa che si presiedono”. Così Papa Francesco ha salutato nel suo messaggio il Patriarca di Costantinopoli per la festa di Sant’ Andrea apostolo patrono della Chiesa di Costantinopoli.
E’ terminato il viaggio apostolico di Papa Francesco in Africa. Il Pontefice si è congedato dalla Repubblica Centraficana ed è ripartito alla volta di Roma. Il volo papale è atteso all’aeroporto romano di Ciampino alle 18.45.
Pochi minuti e un rinvio al 7 dicembre. La seconda udienza del processo che si celebra nello Stato delle Città del Vaticano che ormai tutti conoscono come “vatileaks due”, va avanti a passi lenti.
L’ultimo appuntamento pubblico di Papa Francesco in Africa coincide con la celebrazione della Messa nello stadio Barthélémy Boganda di Bangui davanti a circa 30mila fedeli. Al termine del rito il Pontefice si recherà in aeroporto per rientrare a Roma.
“La mia visita pastorale nella Repubblica Centrafricana non sarebbe completa se non comprendesse anche questo incontro con la comunità musulmana. Tra cristiani e musulmani siamo fratelli. Dobbiamo dunque considerarci come tali, comportarci come tali”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, visitando la Moschea centrale di Bangui.
Dopo aver aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui e celebrato la Messa, Papa Francesco ha incontrato sul Sagrato i giovani della Repubblica Centrafricana.