In una atmosfera assolutamente formale Papa Francesco ha ricevuto questa mattina nel Palazzo Apostolico Vaticano il Presidente della Repubblica Argentina Mauricio Macrì, eletto lo scorso mese di novembre e succeduto a Cristina Fernandez de Kirchner. 22 i minuti di colloquio privato.
Al momento si sta guardando intorno, cercando di capire quale sarà il suo compito. Ma per monsignor Paul Tighe, che il 28 febbraio verrà ordinato vescovo, è già molto importante che una persona con il suo profilo, un sacerdote con la passione della comunicazione, sia stato elevato al rango di vescovo per un compito non eminentemente pastorale. “E’ il segnale che il tema è importante per la Chiesa di oggi”, dice ai microfoni di CNA, intervistato da Elise Harris.
Rapporti “protocollari e ufficiali”, senza confidenza, e una agenda basata su quattro punti fondamentali: lotta alla povertà e lotta al narcotraffico, aiuti umanitaria per i profughi cristiani con una speciale attenzione per la Siria, cura dell’ambiente. Questo è il piano di Mauricio Macrì, da poco eletto presidente dell’Argentina, per l’incontro il 28 febbraio con il suo connazionale più famoso, Papa Francesco.
Come si forma e si sviluppa nell’epoca contemporanea una teologia della carità?
Si chiama “Centro Italiano di Solidarietà” ed è un centro che affronta varie problematiche, dalle tossicodipendenze all’emarginazione del disagio giovanile e famigliare. Papa Francesco ci è andato a sorpresa oggi, per il secondo dei suoi “Venerdì misericordia”. E ha detto a quanti sono ospitati nel Centro: “Non abbiate paura”.
Dio non è come gli idoli pagani, ma è uno che parla. Padre Cantalamessa ha tenuto questa mattina la predica di Quaresima per il Papa e per la Curia sul tema della comunicazione di Dio, che cambia del tutto con Geù: la Parola si fa carne, Dio parla anche con voce umana.
Declina la carità nel significato originario di amore, Roy Moussalli, in una delle testimonianze rese al convegno sul decennale della “Deus Caritas Est”, organizzato da Cor Unum. Perché è l’amore che può permettere di ricostruire la società in Siria. Una società divisa, lì dove una volta regnava l’armonia. Una società dove c’è bisogno di nuovi spazi per ritrovare se stessi e il rapporto con gli altri.
“La carità sta al centro della vita della Chiesa e ne è veramente il cuore”. Papa Francesco ne ha parlato con i partecipanti alla Conferenza internazionale promossa da Cor Unum a dieci anni dalla pubblicazione della enciclica Deus caritas est di Benedetto XVI.
“Vogliamo una vita normale come ogni altra vita normale”. È la richiesta, per certi versi disarmante, che suor Monique Tarabeh, siriana, delle suore del Buon Pastore, ha portato alla conferenza internazionale promossa a Roma dalle rappresentanze presso le Nazioni Unite di Passionists International, Congregation of Saint Joseph, Augustinians International e Vincentians sul tema: “Religiosi e migrazioni nel XXI secolo: prospettive, sfide e risposte”.
"Dopo la morte di Shahbaz Bhatti la condizione delle minoranze religiose in Pakistan è nettamente peggiorata. Sia per il maggior numero di attacchi ai loro danni, sia per la mancanza di rappresentanza a livello federale". Così il prof. Shahid Mobeen, docente di pensiero e religione islamici presso la Pontificia Università Lateranense e amico del ministro pachistano ucciso, descrive l’attuale situazione delle minoranze religiose a cinque anni dall’assassinio di Bhatti.
Un inno al valore del dialogo e della cultura dell’incontro. Si potrebbe sintetizzare così lo spirito che ha caratterizzato la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Europea di Roma, nel decimo anno dalla sua fondazione. Il tema dell’incontro è stato "L'Europa e la sfida dell'integrazione: cultura, conoscenza e solidarietà".
La Deus Caritas Est compie dieci anni, e mantiene intatta la sua attualità. Per due giorni, esponenti di tutte le religioni ne parlano in un convegno organizzato dal Pontificio Consiglio Cor Unum. E Benedetto XVI ha plaudito alla dimensione interreligiosa in una lettera a monsignor Pietro dal Toso, segretario del Pontificio Consiglio.
É una lettura della Deus caritas est alla luce dell’ Anno santo della misericordia quella che il cardinale Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede offre in apertura della conferenza internazionale promossa da Cor Unum a dieci anni dalla pubblicazione della prima enciclica di Benedetto XVI. Dio è amore, e l’ amore e la verità, spiega il cardnale, creano un mondo nuovo.
Qual è la fede vera? È accorgersi dei poveri che ci sono accanto. Nella omelia mattutina di Santa Marta, Papa Francesco prende spunto dal Vangelo del giorno, in cui Gesù racconta la parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro. E invita a porsi questa domanda: “Sono un cristiano sulla via della menzogna, soltanto del dire? O sono un cristiano sulla via della vita, delle opere del fare?”
Duecento copie tirate a mano, saranno un dono che il Papa farà ai Capi di Stato in visita in Vaticano, ma si potrà anche acquistare tramite la Biblioteca Vaticana per 500 euro. E’ la stampa calcografia commemorativa dell’ Anno santo della Misericordia e si chiama proprio Misericordiae vultus. Un’opera da collezione e per gli archivi storici secondo la più classica delle tradizioni che è stata presentata al pubblico dal cardinali Parolin, segretario di stato, e Bertello, presidente del Governatorato, nel Salone Sistino della Biblioteca.
Come costruire la pace? Con l’educazione. Ma anche con l’assistenza sanitaria. E la Santa Sede, in questo, può mettere in campo un vero esercito. Monsignor Simon Kassas, chargé d’affairs alla Missione Permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, dà le cifre dell’imegno della Santa Sede a un dibattito aperto sul “Post-Conflict Peacebuildng”, ovvero sul costruire la pace dopo i conflitti, che si è tenuto al Palazzo di Vetro lo scorso 23 febbraio.
Di cosa parla il Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante? Padre Gabriele Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio dei Migranti, fornisce le cifre del fenomeno migratorio che hanno portato alla “risposta del Vangelo della Misericordia” delineata nel messaggio di Papa Francesco nel 2016.
Mille e 200 bottiglie dell’Olio della Pace stanno per varcare le soglie delle mura vaticane, lasciando a Papa Francesco la libertà di scegliere a chi destinarle. È una iniziativa già avviata dal Consorzio della Filiera Olivicola (CO.FI.OL.) con l’ex Provincia di Enna e la Premiati Oleifici Barbera in occasione dell’Expo 2015.
Ormai è una collaborazione solida quella tra la Fondazione Heydar Aliyev dell’ Azerbaijan e la Pontificia commissione di archeologia sacra per il restauro delle catacombe romane. E mentre si presenta un lavoro, già si pensa al prossimo progetto.
Nabot non vuole vendere la sua vigna al re Acab. E la moglie di Acab lo fa uccidere, con accuse false. Ma Acab si pente di quello che è successo, si converte. “Che bello se i potenti sfruttatori facessero lo stesso”, chiosa Papa Francesco. Che poi aggiunge: “La misericordia può cambiare la storia”.