Anche l’Arcidiocesi di Torino aderisce all’iniziativa “24 ore per il Signore” voluta dal Papa per rendere ancora più centrali la misericordia e il sacramento della Riconciliazione durante il periodo di Quaresima. In contemporanea alla celebrazione penitenziale in San Pietro - che avrà luogo nel pomeriggio di venerdì 4 marzo - a Torino si svolgeranno numerose iniziative tutte concentrate, per volere dell’Arcivescovo Nosiglia, al Santuario della Consolata che rimarrà aperto ininterrottamente dalle 17 del 4 alla stessa ora del 5 marzo.
Non sono solo i cristiani, ad essere messi nel mirino. Perché in Pakistan è a rischio chiunque si opponga alla creazione di uno Stato Islamico. Lo spiega l’arcivescovo Joseph Coutts di Karachi, intervenendo in un convegno al Senato organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Papa Francesco ha incaricato il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, della stesura della tradizionale Via Crucis del prossimo Venerdì Santo al Colosseo. La celebrazione si svolgerà il prossimo 25 marzo.
Nella IX Giornata Mondiale delle Malattie Rare, che si celebra oggi 29 febbraio, sul tema: “Al centro la voce del paziente. Unitevi a noi per far sentire la voce delle malattie rare” arriva la voce della Santa Sede tramite il Messaggio del Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari l’arcivescovo Zygmunt Zimowski.
“ A chi vorrebbe normalizzare il peccato rispondiamo mettendo al centro il Sacramento della Confessione”. Con questo impegno il cardinale Mauro Piacenza, Penitenziare maggiore ha aperto il XXVII Corso sul Foro interno organizzato dalla Penitenzieria Apostolica che per una settimana avrà come tema “Poniamo al centro con convinzione il Sacramento della riconciliazione” una frase della Misericordiae vultus, la bolla di indizione del Giubileo della misericordia.Nel suo intervento il cardinale ha presentato la questione della necessità della confessione non come un freddo dovere, ma come il cuore stesso del rapporto tra l’uomo e Dio.
I Carabinieri rendono “alla comunità un servizio impegnativo e indispensabile, spendendo le vostre energie per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico, in collaborazione con le altre forze. Anche grazie a voi, la gente viene aiutata a rispettare le leggi che regolano la serena e armoniosa convivenza. La vostra presenza sul territorio diventa tramite della concreta solidarietà dell’intera comunità; in particolare, le persone svantaggiate possono trovare un prezioso aiuto nelle loro difficoltà, e tante volte questo non si vede: sono atti nascosti nel servizio agli altri. Dio non dimentica queste cose”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in Udienza i Carabinieri della Compagnia di Roma-San Pietro.
Quando si visitano i Musei Vaticani non sempre ci si ferma in una sezione che sembra meno monumentale: il Museo Pio Cristiano. Abbagliati dalla Cappella Sistina si passa magari distrattamente davanti ai sarcofagi del IV secolo e alle iscrizioni che raccontano la vita dei primi cristiani.
Questo incontro è “una gioia e un momento di grazia”. Così Papa Francesco ha salutato Abuna Mathias I, Patriarca della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo ricevuto questa mattina in udienza.
“O i sadducei che cercavano la salvezza nei compromessi con i poteri del mondo, con l’Impero… gli uni con le cordate clericali, gli altri con le cordate politiche, cercavano la salvezza così. Ma il popolo aveva fiuto e non credeva. Sì, credeva a Gesù perché parlava con autorità. Ma perché, questo sdegno? Perché nel nostro immaginario, la salvezza deve venire da qualcosa di grande, da qualcosa di maestoso; solo ci salvano i potenti, quelli che hanno forza, che hanno soldi, che hanno potere: questi possono salvarci. E il piano di Dio è altro! Si sdegnano perché non possono capire che la salvezza soltanto viene dal piccolo, dalla semplicità delle cose di Dio”. Lo ha detto il Papa stamane nell’omelia pronunciata nel corso della messa mattutina a Santa Marta.
Una volta c’era il mecenatismo. Ora ci sono gli sponsors. Ma resta il fatto che l’arte ha bisogno di chi la sostenga. In Vaticano dal 1982 ci sono i Patrons che si occupano dei Musei Vaticani e di molti dei capolavori della Chiesa che hanno bisogno di cure.
È arrivato il 26 febbraio a Roma, e oggi, 29 febbraio, incontrerà Papa Francesco. Abuna Matthias I, Patriarca della Chiesa ortodosso Tewahedo Etiopica, ha trascorso così quattro giorni a Roma, a rinsaldare un dialogo ecumenico che il suo predecessor, Abuna Paulos, aveva portato Avanti con forza.
Sono sette le opere di misericordia corporali e sette le opere di misericordia spirituali. Ma ad entrambe il Cardinal Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ne aggiunge una: la cura del creato. Il tema lo ha sviluppato a Philadelphia, il 25 febbraio, invitato a parlare all’università Villanova. Una lezione pubblica che ha come fondamento i temi della Laudato Si di Papa Francesco.
"Siamo grati a Papa Francesco per avere voluto dare un segno concreto di misericordia in piazza San Pietro alle persone senza fissa dimora o in difficoltà. I nostri medici insieme a quelli del FAS e del Policlinico di Tor Vergata hanno accettato con grande passione questa nuova sfida che unisce idealmente il lavoro fatto in questi anni nelle periferie con il cuore della cristianità". Così in una nota Lucia Ercoli, Direttore dell'associazione Medicina Solidale. Medici e infermieri dell’associazione saranno presenti nella nuova struttura voluta dal Pontefice sotto il colonnato di San Pietro per garantire le cure mediche alle persone in difficoltà e senza fissa dimora.
Partendo dal commento del Vangelo di oggi Papa Francesco, nel corso della recita dell’Angelus, coglie l’occasione per ribadire che “Dio non permette le tragedie per punire le colpe. Anche oggi, di fronte a certe disgrazie e ad eventi luttuosi, può venirci la tentazione di scaricare la responsabilità sulle vittime, o addirittura su Dio stesso”. Tuttavia – ammonisce il Pontefice – “il Vangelo ci invita a riflettere: che idea di Dio ci siamo fatti? Gesù, al contrario, ci chiama a cambiare il cuore, a fare una radicale inversione nel cammino della nostra vita, abbandonando i compromessi con il male, le ipocrisie, per imboccare decisamente la strada del Vangelo”.
Non c’è tutto il pontificato momento per momento, ma c’è molto di più. C’è l’essenza del pontificato. C’è quello che i media hanno raccontato come gossip, liti, contrasti e veleni riportato alla profondità della verità.
Si è conclusa ieri la conferenza organizzata a Roma dai vescovi tedeschi dedicato al dialogo tra dei cristiani nei paesi arabi. Tra le relazioni anche quella del cardinale Sandri Prefetto della Congregazioni per le Chiese Orientali che ha ricordato la complessita dei territori del Medio Oriente con sfide “antiche e nuove”.
L’Arcivescovo Emerito di Los Angeles, il Cardinale Roger M. Mahony compie oggi 80 anni uscendo così dal novero dei Cardinali elettori in un futuro conclave.
Narcotraffico, situazione internazionale, lotta alla povertà. I temi in agenda erano noti. Ma il presidente argentino Mauricio Macrì sottolinea un dato che gli osservatori sudamericani ritengono fondamentale: “Abbiamo parlato della necessità di creare una cultura del lavoro”.
Papa Francesco si è recato questa mattina, prima di ricevere il presidente argentino Macrì, nella chiesa di Santo Stefano degli Abissini dove si sono svolte le esequie di Miriam Woldu, la dipendente di Santa Marta trovata morta nella sua abitazione alcuni giorni fa.
Siete qui per “riflettere insieme sull’etica del fare impresa; insieme avete deciso di rafforzare l’attenzione ai valori, che sono la spina dorsale dei progetti di formazione, di valorizzazione del territorio e di promozione delle relazioni sociali, e che permettono una concreta alternativa al modello consumistico del profitto a tutti i costi. Fare insieme è l’espressione che avete scelto come guida e orientamento. Essa ispira a collaborare, a condividere, a preparare la strada a rapporti regolati da un comune senso di responsabilità. Questa via apre il campo a nuove strategie, nuovi stili, nuovi atteggiamenti. Come sarebbe diversa la nostra vita se imparassimo davvero, giorno per giorno, a lavorare, a pensare, a costruire insieme!”. Lo ha detto Papa Francesco agli imprenditori di Confindustria ricevuti stamane in udienza.