"Questa norma è una delle più discriminatorie, perché totalmente irrispettosa della civilizzazione dell’Iraq. La legge rappresenta una minaccia all’unità della nostra nazione, al pluralismo religioso e al principio di accettazione della diversità dell’altro". Così il patriarca caldeo Louis Raphael I Sako in un comunicato inviato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre. La norma cui fa riferimento il prelato iracheno è la legge sulla Carta di identità nazionale approvata dal parlamento iracheno il 27 ottobre scorso. Nelle prossime ore il presidente iracheno, Fouad Masoum, dovrà decidere se approvare il testo, rigettarlo oppure richiedere alcuni emendamenti. Ed una modifica è stata richiesta a gran voce dai leader delle minoranze religiose del paese, Chiese cristiane in primis.
“Mondanità, apostasia, persecuzione” sono le tre parole che il Papa usa per commentare le letture del giorno nella omelia della messa di Santa Marta. La mondanità- riporta la Radio vaticana- è fare ciò che fa il mondo, spiega il Papa.
A Roma quando si pensa a Gian Lorenzo Bernini si pensa al colonnato di San Pietro. Ma il grande scultore, architetto del 600 italiano e soprattutto romano ha nel suo curriculum una lista infinita di opere. E le opere in marmo, o ancora di più le opere architettoniche, vedono la luce prima su carta. Per questo tra i molti capolavori berniniani ci sono i disegni. E molti di quei disegni sono conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
Costruzione di comunità interreligiose, dialogo, educazione. La posizione della Santa Sede era già chiara due settimane fa. Quando, in un incontro organizzato dal Consiglio d’Europa, propose la sua analisi della situazione delle religioni sul suolo europeo. Spiegando con forza che è possibile essere “cittadini e credenti,” e non si deve scegliere tra “cittadini o credenti.”
Non osa spingersi oltre, di fronte alla domanda di una donna luterana che gli chiede quanto ci vorrà perché lei e il suo marito italiano (e cattolico) possano partecipare insieme alla Comunione. Lascia la domanda sospesa, Papa Francesco. Ma ricorda che cattolici e luterani hanno “un solo Battesimo.” E poi, nell’omelia della funzione, auspica una diversità riconciliata, e un ecumenismo basato sul servizio.
“È morto il medico santo”, queste le prime parole pronunciate da chi lo aveva conosciuto da vicino il 12 aprile 1927 quando, all’età di 46 anni, Giuseppe Moscati - medico e ricercatore, dedicato nella sua missione soprattutto ai più bisognosi e ai più fragili -, muore improvvisamente.
È una barbarie che “lascia sgomenti” e fa chiedere “come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili.” Dopo la recita dell’Angelus, Papa Francesco si sofferma sugli attacchi di Parigi, ribadisce il suo stupore per quanto avvenuto e riafferma “con vigore che la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità" e che "utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia"
C’è un mondo musulmano che si è espresso con chiarezza, a cominciare dall’importante moschea di al-Azhar, nel condannare gli attacchi di Parigi, che hanno un bilancio di vittime che per ora sfiora le 130 persone. Ma sono tutte le confessioni religiose a stringersi intorno alla Francia, a condannare gli attacchi, a sottolineare che non c’è niente di religioso negli attentati che hanno sconvolto Parigi.
Per la terza volta un Pontefice visita la Comunità evangelica luterana di Roma. Papa Francesco, dopo Benedetto XVI che lo fece nel 2010, e Giovanni Paolo II nel 1983, domenica pomeriggio sarà alla Christuskirche di Via Sicilia. E sarà Jens-Martin Kruse il pastore della Comunità evangelica luterana di Roma, ad accogliere anche Francesco. Per il Pastore la visita è una festa tra fratelli, una visita del “vescovo ad una parrocchia”.
Si sta svolgendo presso la curia generale dell'Opera Don Orione la riunione del Segretariato Generale per la Pastorale Giovanile-Vocazionale per l'area Europa e Missioni. Un'analoga riunione del Segretariato per l'area latino-americana si sta svolgendo in questi giorni a Buenos Aires.
"Ci stringiamo attorno a Parigi e alla Francia. Leviamo forte un grido di esecrazione per gli attentati terroristici. La priorità assoluta è riaffermare la pace, sconfiggendo le forze che stanno dietro ai criminali esecutori, il cui lucido disegno è portare il caos e la guerra in Europa". Questo il commento a caldo, del presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico di fronte alle prime tragiche notizie che giungevano ieri sera dalla capitale francese.
Di fronte ai drammatici avvenimenti accaduti a Parigi ieri sera, che si aggiungono a quelli recenti in tante altre aree del mondo, siamo in lutto, insieme a quanti sono stati colpiti negli affetti e a quanti credono possibile l’unità della famiglia umana.
“L'orrore degli attacchi terroristici a Parigi e allo Stade de France, la sera del 13 novembre, che hanno causato molte vittime e feriti molti altri, hanno gettato nel lutto l'intera umanità.”
Sono passati 71 anni da quel 1944, anno in cui il Servo di Dio padre Placido Cortese, francescano del Santo, fu rapito e assassinato dalla Gestapo per aver aiutato decine e decine di prigionieri civili, politici ed ebrei del campo di internamento di via Chiesanuova e di perseguitati dai nazifascisti.
É stato pubblicato oggi l’e lenco completo dei Membri del XIV Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi
La Chiesa italiana, profondamente colpita dagli attacchi terroristici che hanno insanguinato Parigi, si stringe solidale alla Chiesa che è in Francia e a tutto il suo popolo.
Il Grande Imam della moschea Al-Azhar del Cairo Ahmed Al-Tayeb, prestigiosa istituzione dell’Islam sunnita, si unisce alla ferma condanna degli attentati.
Gli attacchi a Parigi sono “un attacco alla pace di tutta l’umanità.” Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, parla in un briefing con i giornalisti in tarda mattinata. E’ già arrivato il cordoglio del Papa tramite un telegramma a firma del Segretario di Stato, Cardinal Pietro Parolin, e il Papa ha espresso la sua commozione in una intervista tv. Ora, padre Lombardi legge una ulteriore dichiarazione.
Arriva in un giorno drammatico, il plauso di Papa Francesco al Jesuit Refugee Service che compie i 35 anni di vita. Lo volle padre Pedro Arrupe, allora superiore generale dei gesuiti, di fronte – racconta il Papa – “all’impressione e l’angoscia da lui sofferti di fronte alle condizioni dei boat people sud-vietnamiti, esposti agli attacchi dei pirati e alle tempeste nel Mar Cinese Meridionale.” E Padre Arrupe, “che aveva sperimentato l’esplosione della bomba atomica a Hiroshima, si rese conto delle dimensioni di quel tragico esodo di profughi.”
E' un Papa Francesco con la voce affranta, che risponde alla telefonata di TV2000. Ripete più volte di essere commosso, afferma che non c'è giusticazione "nemmeno umana per tutto questo," prega per le vittime.