“Tredici giorni prima della morte di san Giovanni Paolo II, durante la Via Crucis, l'allora cardinale Ratzinger ha parlato della sporcizia della Chiesa. Lui ha denunciato per primo. Poi muore Giovanni Paolo II, e Ratzinger, che era decano, nella messa pro eligendo Pontifice, ha parlato della stessa cosa. Noi lo abbiamo eletto per questa sua libertà di dire le cose. È da quel tempo che è nell'aria che in Vaticano c'è corruzione. Dobbiamo continuare l'opera di pulizia”. Papa Francesco, volo Bangui-Roma, 30 novembre 2015.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire un messaggio al Papa al suo ritorno dal viaggio apostolico in Kenia, Uganda e Repubblica Centraficana.
La lotta alla corruzione, cominciata con Benedetto XVI. L’ammonimento ai giornalisti, perché agiscano con professionalità. E poi, i prossimi viaggi, un bilancio di quest’ultimo, l’attacco all’idolatria del denaro, le possibilità del dialogo interreligioso. Nella consueta intervista a tutto campo sul volo papale, Papa Francesco non si sottrae a nessuna domanda. Nemmeno quelle, scomodissime, sul secondo Vatileaks.
Nel giugno 2014 si è svolta a Minsk, in Bielorussia, la quarta edizione del Forum Europeo Cattolico-Ortodosso. I lavori sono stati guidati dal metropolita Gennadios di Sassima del Patriarcato Ecumenico e dal cardinale Péter Erdő presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae, accolti dal metropolita Pavel di Minsk e Sluzk e dall’arcivescovo di Minsk-Molihev, Tadeusz Kondrusiewicz. In quell’occasione i delegati delle Conferenze episcopali cattoliche e delle Chiese ortodosse in Europa hanno affrontato il tema: Religione e diversità culturale: sfide per le Chiese cristiane in Europa.
Il nuovo Vicario Apostolico di Anatolia, in Turchia, ha il volto di un padre gesuita che già nel 1984 aveva chiesto di poter andare missionario in Turchia. Così, quando il vescovo Paolo Bizzetti, gesuita, è entrato il 29 novembre nella cattedrale di Iskenderun, a buona ragione ha potuto dire che è andato “con l’idea di fare un contro-esodo”, perché “mentre molti sognano di andare in Europa” lui propone a tutti di rimanere, e magari creare un modello peculiare turco.
“Il nostro Paese deve dimostrare di vincere la sfida del futuro”. Si presenta così Gianluigi De Palo, 39 anni, eletto nuovo presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Già consigliere comunale di Roma Capitale, carica da cui si è dimesso ad agosto per concorrere alla presidenza del Forum, Gianluigi De Palo è noto per il suo attivismo pro-family. Raccoglie il testimone di Francesco Belletti, che ha terminato il suo secondo mandato.
Un “momento di grazia che mi ha permesso di rinnovare e di approfondire, in preghiera condivisa e di incontro personale, i legami di amicizia con voi e con la Chiesa che si presiedono”. Così Papa Francesco ha salutato nel suo messaggio il Patriarca di Costantinopoli per la festa di Sant’ Andrea apostolo patrono della Chiesa di Costantinopoli.
E’ terminato il viaggio apostolico di Papa Francesco in Africa. Il Pontefice si è congedato dalla Repubblica Centraficana ed è ripartito alla volta di Roma. Il volo papale è atteso all’aeroporto romano di Ciampino alle 18.45.
Pochi minuti e un rinvio al 7 dicembre. La seconda udienza del processo che si celebra nello Stato delle Città del Vaticano che ormai tutti conoscono come “vatileaks due”, va avanti a passi lenti.
L’ultimo appuntamento pubblico di Papa Francesco in Africa coincide con la celebrazione della Messa nello stadio Barthélémy Boganda di Bangui davanti a circa 30mila fedeli. Al termine del rito il Pontefice si recherà in aeroporto per rientrare a Roma.
“La mia visita pastorale nella Repubblica Centrafricana non sarebbe completa se non comprendesse anche questo incontro con la comunità musulmana. Tra cristiani e musulmani siamo fratelli. Dobbiamo dunque considerarci come tali, comportarci come tali”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, visitando la Moschea centrale di Bangui.
Dopo aver aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui e celebrato la Messa, Papa Francesco ha incontrato sul Sagrato i giovani della Repubblica Centrafricana.
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dando così inizio in anticipo all’Anno Santo della Misericordia. La Porta Santa della Basilica di San Pietro sarà aperta dal Pontefice come previsto il prossimo 8 dicembre.
I leader evangelici, insieme con le autorità cattoliche e musulmane, hanno costituito la "Piattaforma interreligiosa" che ha portato avanti il processo di pacificazione nazionale. Come una “locomotiva per la coesione sociale, perché se il presidente della Alliance des Evangeliques en Centrafrique l’arcivescovo e l’imam non si fossero messi insieme ci sarebbe stata un conflitto tra le comunità. Ma la loro coesione, la loro unità è stata veramente un elemento importante, un elemento unificatore”
Il Papa che dice di essere in Centrafrica come “apostolo di speranza” è accolto in maniera semplice al campo profughi “Giovanni XXIII” di Bangui, una delle dozzine di campi che accolgono i rifugiati nel territorio della capitale.Visita breve di Papa Francesco al campo profughi Giovanni XXIII, dove viene accolto con canti e balli. Il Papa ha preso il microfono, e in italiano (tradotto in lingua locale) ha chiesto a tutti di impegnarsi per la pace, perché “la pace senza amore, senza amicizia, senza tolleranza, senza perdono non è possibile”
Non arrivano immagini dall’aeroporto di Bangui per l’arrivo del Papa. In Centrafrica non c’è nemmeno l’elettricità, e le telecamere arrivano dal Sud Africa grazie all’ Eurovisione. Ma alle 10.15 Francesco è atterrato. Ai piedi della scalinata del velivolo il Papa è accolto dal Capo di Stato della transizione, Catherine Samba-Panza, insieme con una bambina che offre al Papa dei fiori.
Parlare di Dio, oggi, nel contesto contemporaneo, accettando il contrappunto scientifico, filosofico e storico: questo l’oggetto della tavola rotonda a cui parteciperanno Marcello Pera, già presidente del Senato della Repubblica, filosofo della scienza, Lluìs Oviedo, ordinario di antropologia teologica e teologia fondamentale, Pontificia Università Antonianum e Robert Cheib, docente di teologia fondamentale, Università del Sacro Cuore, Roma.
Pioggia battente per il congedo del Papa dall' Uganda. Si conclude la tappa ugandese del XI Pellegrinaggio apostolico internazionale di Papa Francesco. La partenza verso Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, è avventa alle
“Memoria, fedeltà e preghiera.” In un breve discorso tutto a braccio, Papa Francesco dà il suo mandato a sacerdoti e seminaristi dell’Uganda, accorsi per incontrarlo nella Cattedrale di Kampala. E la preghiera include il “riconoscersi peccatori”, aggiunge Papa Francesco, ammonendo i sacerdoti “non vivere una doppia vita”. Tre pilastri sui quali basare la Chiesa ugandese, in modo che “la perla d’Africa continui ad essere la perla d’Africa”.
Dopo aver incontrato i giovani a Kololo, Papa Francesco ha raggiunto la Casa della Carità, fondata dal Cardinale Nsubuga, a Nalukolongo.