“L’amore è la carta d’identità del cristiano, è l’unico documento valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù. Se questo documento scade e non si rinnova continuamente, non siamo più testimoni del Maestro”. Lo ha detto Papa Francesco ai ragazzi che in piazza San Pietro hanno celebrato - con la Messa presieduta dal Pontefice - il loro Giubileo.
Ucraina, la grave crisi che sta attraversando il Paese è al centro delle preghiere di Papa Francesco, che più volte nei suoi discorsi e messaggi ha ricordato il dramma di questa popolazione.
Dopo le confessioni la festa nonostante la pioggia battente.Allo Stadio Olimpico decine di migliaia di ragazzi hanno partecipato ad un vento all’insegna della musica e delle testimonianze.
Sessanta giovani, da tutta Italia, saranno a Roma per imparare l’evangelizzazione di strada con la Sveglia Francescana. #svegliaalcorso è l’hashtag lanciato per la giornata e l’appuntamento è il 24 Aprile a Via del Corso.
Quattro martiri della Guerra Civile in Spagna. A Burgos è stata celebrata la Messa di beatificazione di Valentín Palencia Marquina, sacerdote diocesano, e quattro compagni dal cardinale Angelo Amato prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Doveva essere una giornata tranquilla dedicata alla confessione e all’attraversamento della Porta Santa quella di oggi per il Giubileo dei ragazzi, e poi ecco arrivare tra i confessori il Papa.
Quella parola: genocidio. Quella parola che la storia sembrava non voler pronunciare e che invece hanno scritto e pronunciato i Papi e che forse Francesco userà di nuovo proprio là, in Armenia. Domani si ricorda quello che c’è dietro “il grande male” la grande persecuzione.
La colletta straordinaria per l’Ucraina proclamata da Papa Francesco per il prossimo 24 aprile riporta i riflettori sulla drammatica situazione che si vive nello Stato ex sovietico. Come ha ricordato l’eparca di Parigi Borys Gudziak ad ACI Stampa, in Ucraina si vive “un dramma umanitario”. Alcuni osservatori addirittura hanno pensato ad una vera e propria dissoluzione del territorio in piccoli quasi Stati. Senza contare che il conflitto continua, anche se questo è poco percepito dall’opinione pubblica occidentale.
Per la liturgia quella di San Giorgio è una “memoria facoltativa” a causa della scarsezza delle fonti storiche sulla sua vita. Ma il cavaliere che batte il drago è uno dei santi più amati. Megalomartire per le Chiese d’Oriente, san Giorgio è anche considerato profeta dai musulmani, il che lo rende figura di unione e dialogo.
Nella Chiesa di Sant'Agata, su via della Lungaretta a Trastevere, è tornata la Madonna dei Noantri, dopo urgenti lavoro di restauro.
“Il dato prevalente è che il lavoro in Italia manca. Una scarsità che porta sempre più persone, impaurite dalla prospettiva di perderlo o di non trovarlo, a condividere l’idea che nulla sia più come è stato finora: dignità, diritti, salute finiscono così in secondo piano. Si tratta di una deriva preoccupante messa in moto dal perdurare di una crisi economica stabilmente severa, da una disoccupazione che tocca diversi segmenti anagrafici e demografici e da un cambiamento tecnologico che da più parti viene definito in termini di quarta rivoluzione industriale”. E’ il vero e proprio grido di allarme lanciato dalla Conferenza Episcopale Italiana in occasione del messaggio in occasione del Primo Maggio.
Quello che ti colpisce di più quando parli con don Ernest è che ti dice sempre: bisogna pregare, pregare tanto, per tutti. E lui ha visto che davvero pregare per tutti ti cambia la vita. Lui, sacerdote albanese, ottantotto anni, quasi trenta passati in una prigione del regime di Enver Oxa. Lui che a Tirana nella cattedrale ha fatto piangere Papa Francesco che mercoledì all’udienza generale gli ha baciato le mani dicendo: questo è un martire.
Proteggere la famiglia dal punto di vista diplomatico e internazionale. Come è possibile? ACI Stampa lo ha chiesto a Mons. Ivan Jurkovic, Osservatore Permanente della Santa Sede presso la sede delle Nazioni Unite di Ginevra, durante la presentazione ai membri del corpo diplomatico presso la Santa Sede e ai leader delle Ong internazionali dell’esortazione post-sinodale di Papa Francesco, Amoris laetitia.
Si svolgerà martedì 26 aprile, dalle ore 18.15 presso l’Aula Benedetto XVI del Campo Santo Teutonico in Vaticano, il secondo incontro promosso dalla Biblioteca Ratzinger, con la presentazione del volume Deus caritas est. Porta di misericordia – Atti del Simposio internazionale nel decimo anniversario dell’Enciclica (LEV 2016), che riunisce gli Atti del Simposio dedicato alla prima enciclica di Benedetto XVI, che ha avuto luogo a Roma il 19 e 20 novembre 2015.
"Dalla Nigeria ci uniremo a voi in preghiera per ricordare e sostenere i cristiani perseguitati nel nostro paese e in tante altre parti del mondo".
“Possiamo domandarci, ognuno di noi: com’è l’annuncio nella mia vita? Com’è il mio rapporto con Gesù che intercede per me? E com’è la mia speranza? Ci credo davvero che il Signore è risorto? Credo che prega per me il Padre? Ogni volta che io lo chiamo, Lui sta pregando per me, intercede. Credo davvero che il Signore tornerà, verrà? Ci farà bene domandarci questo sulla nostra fede: credo nell’annuncio? Credo nell’intercessione? Sono un uomo o una donna di speranza?”.
Papa Francesco festeggia oggi il 43/mo anniversario della sua professione religiosa solenne, emessa nella Compagnia di Gesù il 22 aprile 1973.
La firma dell’Accordo di Parigi sul clima è prevista per venerdì 22 aprile, presso la Sede delle Nazioni Unite a New York. E per l’occasione 270 leader religiosi hanno firmato un appello congiunto, perché “le sfide che ci attendono richiedono onestà e coraggio” e “tutti devono intraprendere azioni per ridurre le emissioni inquietanti”.
E’ con un momento pubblico presso l’Istituto di Teologia della diocesi di Szeged (Ungheria) che si aprirà l’incontro annuale dei vescovi e delegati nazionali di pastorale universitaria, che s’incontreranno, quest’anno, insieme ai vescovi e delegati nazionali di pastorale giovanile, per preparare insieme il Simposio 2017.
Elisabetta II Regina di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord e Governatore Supremo della Chiesa d'Inghilterra compie oggi 90 anni, un traguardo mai raggiunto da nessun sovrano britannico.