Il Papa argentino che spera nell’Europa. In un incontro privato lo scorso 1 marzo con i membri del movimento francese “Poisson Roses”, Papa Francesco ha parlato di Europa, globalizzazione, politica. Un’ora e mezza, con l’aiuto di un interprete, in cui il Papa ha ribadito i temi sociali del suo pontificato. Ma anche sottolineato che “l’unico continente che può portare un po’ di unità nel mondo è l’Europa”. Perché “la Cina può anche avere una cultura più grande, più profonda”. Ma solo l’Europa ha “una vocazione per un servizio universale".
Anche la Diocesi di Pavia aderisce alle "24 ore per il Signore" volute da Papa Francesco.
“Non è possibile negoziare sull’insegnamento di Gesù”. Il Cardinal Gehrard Ludwig Mueller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, lo sottolinea in una lunga intervista al Koelner Stadt Anseiger, il giornale della diocesi di Colonia. Una linea dritta, quella del “guardiano della fede”. Già al convegno sulla Deus Caritas Est, in una inconsueta (per lui) interpolazione a braccio, sottolineò che “non ci può essere un matrimonio tra due uomini”, e che dirlo “non significava entrare in cose politiche”, ma chiedere ai politici di “rispettare la natura umana”. E, in una intervista esclusiva ad ACI Stampa nel dicembre 2015, aveva messo in guardia da un mal interpretato concetto di misericordia: “Misericordia non significa laissez faire”.
In vista della Pasqua a Gerusalemme si pare la prima parte del Terra Sancta Museum dedicata alla Via dolorosa. L’appuntamento è per il 17 marzo 2016, presso il convento della Flagellazione di Gerusalemme, per rivivere la Via Crucis di Gerusalemme. Il progetto che si prevede completato per il 2017 si apre con questa sezione multimediale.
Oggi il pellegrinaggio stazionale ci porta a San Sisto, detto vecchio perché è il più antico convento che abbiano a Roma i figli del Santo di Callaroca.
Da Norcia, Subiaco e Cassino fino in Olanda, a L’Aja e Amsterdam. La fiaccola Pro Pace et Europa Una quest’anno va verso il Paese dei tulipani. Ma prima passa da Papa Francesco, che – come ormai tradizione – la benedice nel mezzo del pellegrinaggio.
Povero, orfano e vedova: la Bibbia è chiara sulle categorie più deboli da proteggere, perché i peccati siano rimessi. E Papa Francesco riprende questo tema nell’udienza generale, riprendendo le parole di Isaia: “Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova…” Ma anche “Pensate ai tanti profughi che sbarcano in Europa e non sanno dove andare”. Perché così “dice il Signore, i peccati, anche se fossero scarlatti, diventeranno bianchi come la neve, candidi come la lana”.
È una “agenda silenziosa”, nel senso che “non fa molto rumore” quella che Caritas Internationalis ha messo in campo per la Siria, ormai dilaniata da cinque anni di guerra che non sembra avere fine. Spiega Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis: “Si tratta di sviluppare l’educazione, oltre che i primi aiuti, e di fare campagna per la pace, di invitare tutti alla preghiera comune. E di chiedere a tutti di sollecitare i governi a trovare una soluzione politica”. Perché “la pace è il bene più prezioso e più richiesto nella Regione”. E per questo, Caritas Internationalis si è fatta promotrice di un evento il prossimo 16 marzo, presso il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Per non chiudere gli occhi di fronte al dramma siriano.
Belgio, un buon punto per la Chiesa nei casi degli abusi: nella settimana in cui veniva presentato il Rapporto 2012/2015 sui casi di abuso sessuale nella Chiesa belga, la Santa Sede e la Chiesa in Belgio hanno affrontato a Gent una “class action” che chiedeva danni per casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti. E ha avuto ragione.
"Grazie per quello che fate". Con queste parole Papa Francesco ha accolto stamattina a Santa Marta il presidente, Alfredo Mantovano, il direttore, Alessandro Monteduro, e la portavoce, Marta Petrosillo, di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
“Quando Dio perdona, il suo perdono è cosi grande che è come se dimenticasse. Tutto il contrario di quello che facciamo noi, delle chiacchiere: ma questo ha fatto quello, ha fatto quello, ha fatto quello…e noi abbiamo di tante persone la storia antica, media, medievale e moderna, e non dimentichiamo. Perché? Perché non abbiamo il cuore misericordioso. Fa con noi secondo la Tua clemenza, dice questo giovane Azaria. Secondo la Tua grande misericordia. Salvaci. E’ un appello alla misericordia di Dio, perché ci dia il perdono e la salvezza e dimentichi i nostri peccati”. Lo ha detto il Papa, commentando nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta le Letture del giorno.
Anche l’Arcidiocesi di Torino aderisce all’iniziativa “24 ore per il Signore” voluta dal Papa per rendere ancora più centrali la misericordia e il sacramento della Riconciliazione durante il periodo di Quaresima. In contemporanea alla celebrazione penitenziale in San Pietro - che avrà luogo nel pomeriggio di venerdì 4 marzo - a Torino si svolgeranno numerose iniziative tutte concentrate, per volere dell’Arcivescovo Nosiglia, al Santuario della Consolata che rimarrà aperto ininterrottamente dalle 17 del 4 alla stessa ora del 5 marzo.
Non sono solo i cristiani, ad essere messi nel mirino. Perché in Pakistan è a rischio chiunque si opponga alla creazione di uno Stato Islamico. Lo spiega l’arcivescovo Joseph Coutts di Karachi, intervenendo in un convegno al Senato organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Papa Francesco ha incaricato il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, della stesura della tradizionale Via Crucis del prossimo Venerdì Santo al Colosseo. La celebrazione si svolgerà il prossimo 25 marzo.
Nella IX Giornata Mondiale delle Malattie Rare, che si celebra oggi 29 febbraio, sul tema: “Al centro la voce del paziente. Unitevi a noi per far sentire la voce delle malattie rare” arriva la voce della Santa Sede tramite il Messaggio del Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari l’arcivescovo Zygmunt Zimowski.
“ A chi vorrebbe normalizzare il peccato rispondiamo mettendo al centro il Sacramento della Confessione”. Con questo impegno il cardinale Mauro Piacenza, Penitenziare maggiore ha aperto il XXVII Corso sul Foro interno organizzato dalla Penitenzieria Apostolica che per una settimana avrà come tema “Poniamo al centro con convinzione il Sacramento della riconciliazione” una frase della Misericordiae vultus, la bolla di indizione del Giubileo della misericordia.Nel suo intervento il cardinale ha presentato la questione della necessità della confessione non come un freddo dovere, ma come il cuore stesso del rapporto tra l’uomo e Dio.
I Carabinieri rendono “alla comunità un servizio impegnativo e indispensabile, spendendo le vostre energie per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico, in collaborazione con le altre forze. Anche grazie a voi, la gente viene aiutata a rispettare le leggi che regolano la serena e armoniosa convivenza. La vostra presenza sul territorio diventa tramite della concreta solidarietà dell’intera comunità; in particolare, le persone svantaggiate possono trovare un prezioso aiuto nelle loro difficoltà, e tante volte questo non si vede: sono atti nascosti nel servizio agli altri. Dio non dimentica queste cose”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in Udienza i Carabinieri della Compagnia di Roma-San Pietro.
Quando si visitano i Musei Vaticani non sempre ci si ferma in una sezione che sembra meno monumentale: il Museo Pio Cristiano. Abbagliati dalla Cappella Sistina si passa magari distrattamente davanti ai sarcofagi del IV secolo e alle iscrizioni che raccontano la vita dei primi cristiani.
Questo incontro è “una gioia e un momento di grazia”. Così Papa Francesco ha salutato Abuna Mathias I, Patriarca della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo ricevuto questa mattina in udienza.
“O i sadducei che cercavano la salvezza nei compromessi con i poteri del mondo, con l’Impero… gli uni con le cordate clericali, gli altri con le cordate politiche, cercavano la salvezza così. Ma il popolo aveva fiuto e non credeva. Sì, credeva a Gesù perché parlava con autorità. Ma perché, questo sdegno? Perché nel nostro immaginario, la salvezza deve venire da qualcosa di grande, da qualcosa di maestoso; solo ci salvano i potenti, quelli che hanno forza, che hanno soldi, che hanno potere: questi possono salvarci. E il piano di Dio è altro! Si sdegnano perché non possono capire che la salvezza soltanto viene dal piccolo, dalla semplicità delle cose di Dio”. Lo ha detto il Papa stamane nell’omelia pronunciata nel corso della messa mattutina a Santa Marta.