All'interno della più famose agiografie San Luigi Gonzaga viene ritratto con la corona sotto il piede. Questo perchè il santo, nato nella nobile ed illustre casata dei Gonzaga, scelse di divenire religioso della compagnia di Gesù e rifiutò il trono in favore del fratello Rodolfo.
A Creta entrano nel vivo i lavori del Grande Concilio Panortodosso. Nel corso della Divina Liturgia di Pentecoste nella Cattedrale di Heraklion il Patriarca Ecumenico Bartolomeo ha voluto ringraziare Papa Francesco per gli auguri rivolti nel corso dell'Angelus ai "fratelli ortodossi" in occasione dell'apertura del Concilio.
Un oratorio per i giovani siriani. Per donare un po’ di spensieratezza durante i conflitti e le difficoltà. E’ l’iniziativa “L’Estate ragazzi”, un oratorio salesiano ad Aleppo, in Siria. Vi partecipano circa 800 tra ragazzi e ragazze, assistiti dalla comunità dei Figli di Don Bosco, con l’aiuto di quasi 85 animatori di varie età, e in maniera diversa l’intera Famiglia Salesiana della città martire siriana.
Sono 60 milioni le persone in movimento. Nella giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno, il mondo è testimone del più alto numero di sfollati registrato in decenni.
“La vocazione delle donne ha una vocazione specifica nella società umana”, e per questo le donne “devono essere incoraggiate ad abbracciare l’opportunità di sostenere la dignità della vita venendo coinvolte nell’educazione e nella loro partecipazione alla vita politica e civile”. Lo ha detto l’arcivescovo Ivan Jurkovic ad un dibattito sui diritti delle donne al 32esimo Consiglio dei Diritti Umani, lo scorso 16 giugno.
Il Papa ha presieduto stamane il concistoro ordinario pubblico per alcune cause di canonizzazione. Prima però Francesco ha elevato i Cardinali diaconi William Josepeh Levada, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede; Franc Rodè, Prefetto emerito della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata; Andrea Cordero Lanza di Montenzemolo, Arciprete emerito della Papale Basilica di San Paolo e l'ultranovantenne gesuita Albert Vanhoye all'ordine dei presbiteri.
Lo scorso 10 giugno si sono ricordati i 90 anni della morte del grande architetto e forse presto beato Antoni Gaudì. Catalano, modernista, innovatore, Guadì è il simbolo della città di Barcellona. Una città no facile da comprendere, con una storia fatta anche di violenza e che oggi raccoglie giovani di tutto il mondo non esattamente in cerca di misticismo.
“Guardati allo specchio, ma non per truccarti, perché non si vedano le rughe. Guardati allo specchio per guardare te, come tu sei. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai a tuo fratello lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nel tuo occhio c’è la trave? E come ci qualifica il Signore, quando facciamo questo? Una sola parola: ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello". E' il monito del Papa, stamane, rivolto nel corso dell'omelia pronunciata in occasione della messa quotidiana a Santa Marta.
La parola chiave è “genocidio”. Così dovrebbe essere definito il massacro degli armeni, che furono deportati dalla parte orientale della Turchia e uccisi in massa durante la I Guerra Mondiale. Gli armeni lo chiamano “il Grande Male”, la Turchia rifiuta la definizione tanto che ogni volta che uno stato la usa, c’è crisi diplomatica. Ma Papa Francesco non ha avuto paura a dirlo. E lo potrebbe dire ancora, secondo padre Georges-Henry Ruyssen, gesuita, canonista, che si è avvicinato alla questione armena grazie ad un incontro, e che ha curato sette volumi fitti di documenti, dispacci diplomatici, lettere che dimostrano come la Santa Sede non solo fosse al corrente, ma fosse anche l’unica potenza ad essersi davvero attivata per fermare quel massacro dimenticato. Papa Francesco sarà in Armenia dal 24 al 26 giugno, e per padre Ruyssen è possibile che il Papa userà di nuovo il termine genocidio. Come è anche possibile che il Papa parlerà di ecumenismo del sangue, un tema che a lui sta molto a cuore. Perché in fondo la storia si ripete sempre. E sono molti i punti in comune con i fatti di cento anni fa.
Il grido del Papa contro la “coscienza anestetizzata” che impedisce di affrontare il problema della fame risuona ancora per i corridoi del Programma Alimentare Mondiale. Ma per monsignor Fernando Chico Arellana, osservatore permanente alla FAO nonché ad altri organismi ONU sulla lotta alla fame tra cui il PAM, questa era una sveglia necessaria. “Non possiamo considerare la pace come qualcosa di naturale,” dice.
Chi è Gesù per ciascuno di noi? Lo ha chiesto il Papa, commentando il Vangelo odierno, nel corso della meditazione offerta ai fedeli nel corso della preghiera dell’Angelus.
È stato con un messaggio di incoraggiamento che Papa Francesco ha accolto i primi diplomati del programma di studi avanzi intitolato “Tutela dei Minori”. “State facendo – ha detto Papa Francesco in una lettera - un grande sforzo per prevenire e curare la piaga degli abusi sui minori, abbiate coraggio e pazienza: sono certo che incontrerete molti sorrisi di gratitudine”.
Un Papa Francesco che ha vissuto (e vive) dubbi di fede; che invita alla testimonianza, che non è solo il martirio del sangue; che chiede di fare figli, educarli; che invita i giovani a rischiare. Così si presenta il Papa nella visita a Villa Nazareth, di fronte a circa 1300 tra studenti ed ex studenti che sono accorsi per salutare il Papa, il quarto che è venuto a trovare il collegio voluto dal Cardinal Domenico Tardini, portato avanti dalla tenacia del Cardinal Achille Silvestrini e oggi curato dalla vicepresidenza attenta di monsignor Claudio Maria Celli.
Un pomeriggio estivo di sole, il Papa arriva e sono i più piccoli ad accoglierlo per primi. Francesco gioca con loro, sono loro la speranza di Villa Nazareth, una famiglia più che un istituto e infatti sono le famiglie che subito dopo i bambini ricevono Francesco. Famiglie di studenti, di ex studenti, di studenti di seconda e terza generazione che sono arrivati da tutta Italia e da tante parti del mondo nonostante lo slittamento della data della visita.
“Li benedico di cuore, però che non tornino sconfitti”. E’ la benedizione che Papa Francesco ha inviato alla Nazionale Italiana di calcio impegnata al campionato europeo che si sta svolgendo in Francia.
L’Amoris Laetitia verrà presentata alla diplomazia internazionale il prossimo 23 giugno, con un evento organizzato presso la sede ONU di Ginevra durante la 32esima sessione del Consiglio ONU per i diritti umani. Dopo l’incontro organizzato con gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede dal Pontificio Consiglio per la Famiglia a Roma, ora si tratta di presentare l’esortazione post-sinodale al più ampio mondo internazionale.
L'Arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia, ha dato il duplice annuncio alla diocesi: una colletta in tutte le parrocchie domenica 19 giugno per gli urgenti lavori di restauro del Santuario della Consolata a Torino e l’apertura della Porta Santa.
La conversione è il tema centrale della catechesi che Papa Francesco ha proposto ai pellegrini presenti in Piazza San Pietro stamane in occasione dell’Udienza Giubilare del mese di giugno.
Dal 19 al 26 giugno si riunirà il Santo e grande concilio della Chiesa ortodossa, chiamato anche concilio panortodosso.
In occasione della “Giornata mondiale del Rifugiato”, la Comunità di Sant’Egidio, insieme a Associazione Centro Astalli, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Acli, Centro Fernandes, Chiese Valdesi e Metodiste di Napoli e Comboniani di Castel Volturno, promuovono "Morire di Speranza", una veglia di preghiera, per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita in mare o via terra, comunque compiendo uno dei viaggi della speranza.