In occasione della solennità di Tutti i Santi la diocesi di Roma fa sapere che mercoledì primo novembre, e della commemorazione dei fedeli defunti, giovedì 2 novembre, i vescovi ausiliari della diocesi di Roma celebreranno le Messe nei diversi cimiteri capitolini.
Questa mattina si è svolta una conversazione telefonica tra Monsignor Paul R. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, Hossein Amir-Abdollahian, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran, richiesta da quest’ultimo”
Nella parrocchia San Pietro ad Mensulas a Sinalunga ( Siena ) nasce lo sportello “Papa Francesco”.
Alla fine della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, diverse parole o espressioni sono state al centro di queste quattro settimane di lavori assembleari. Vediamo nel dettaglio – anche alla luce della relazione di sintesi – quali sono state le parole o le espressioni che hanno caratterizzato i lavori.
Siamo chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo, facendo il primo passo come lui fa con noi “senza aspettare che si muovano gli altri, senza attendere che il mondo, la società e la Chiesa cambino, senza attendere o pretendere riconoscimenti”. Papa Francesco dà l’immagine di un Dio che sempre ci precede, a lui molto cara, nel commento al Vangelo che precede la preghiera dell’Angelus, e che in qualche modo ricalca anche l’omelia che ha tenuto nella Messa a conclusione del Sinodo 2023.
Non le strategie, non i calcoli umani, non le mode del mondo. Il centro di tutto, punto di partenza è “amare Dio e il prossimo”. E per farlo si deve “adorare e servire”, perché “adorando Lui ci riscopriamo liberi noi”, e perché “non c’è amore di Dio senza coinvolgimento nella cura del prossimo”. Papa Francesco indica questa strada nella messa che conclude questa prima tappa del Sinodo su Comunione, Missione e Partecipazione. E chiede che l’adorazione sia centrale, per i pastori e per le comunità, per ripartire davvero da Gesù Cristo.
Qual è il più grande comandamento? La domanda viene posta dai farisei per tentare di mettere ancora una volta, ma inutilmente, in difficoltà Gesù. Egli, infatti, risponde alla questione con grande lucidità e semplicità: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente.
La riforma del C9 in un Consiglio Sinodale. La richiesta di istituire un Consiglio di Patriarchi e arcivescovi maggiori delle Chiese Orientali Cattoliche presso il Santo Padre. Le proposte di approfondire vari cammini, da quelli del diaconato femminile a quelli riguardanti l’identità di genere, e persino la poligamia in Africa (ma è un punto su cui c’è stata vasta contrarietà). E la consapevolezza che “la Parola di Dio viene prima della parola della Chiesa”. Si presenta in 42 pagine, 3 parti (Il volto della Chiesa sinodale”, “Tutti discepoli, tutti missionari”, “Tessere legami, costruire comunità”) e ogni paragrafo diviso in convergenze, questioni da affrontare e proposte il testo di sintesi del Sinodo sulla sinodalità, o per meglio dire su comunione, missione e partecipazione.
Venticinque anni di servizio per la Santa Sede dal 1985. Poi dal 2009 il ritorno a "fare la suora" nella sua comunità.
E così questa sera sapremo che cosa hanno fatto i partecipanti al Sinodo in un mese.
La Santa Sede continua a guardare con attenzione quanto succede in Terrasanta. Papa Francesco ha indetto una giornata di preghiera e digiuno per la pace il 27 ottobre, al termine della quale, dopo un Rosario nella Basilica Vaticana insieme a tutti i padri sinodali, ha affidato il mondo alla Vergine Maria. Nel frattempo, tornava a parlare il Cardinale Parolin, ribadendo la preoccupazione per la situazione in Terrasanta e mettendo in luce come la Santa Sede sia disposta a mettere in campo ogni tipo di sforzo per evitare una escalation militare nella regione.
Con un telegramma a firma del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, Papa Francesco fa arrivare il suo cordoglio per le vittime della strage di Lewinston, cittadina del Maine dove due giorni fa un uomo ha sparato ai passanti uccidendone 22.
“Il suicidio assistito, come ogni forma di eutanasia, si rivela una scorciatoia: il malato è indotto a percepirsi come un peso a causa della sua malattia e la collettività finisce per giustificare il disinvestimento e il disimpegno nell’accompagnare il malato terminale. Primo compito della comunità civile e del sistema sanitario è assistere e curare, non anticipare la morte”. Lo scrivono i Vescovi del Triveneto in una nota dal titolo “Suicidio assistito o malati assistiti?”.
Originario di Donetsk, padre Serhii Palamarchuk, prima di diventare sacerdote, ha studiato presso la Facoltà di Filosofia e Studi Religiosi dell'Istituto statale di Intelligenza Artificiale di Donetsk, dove ha conseguito la laurea in Filosofia e Studi Religiosi. E più tardi, sentendosi chiamato al ministero sacerdotale, tudiò nella città di Drohobych presso il seminario teologico greco-cattolico della regione di Lviv, e in seguito ricevette il diaconato e l'ordinazione sacerdotale. Nel 2013 è stato mandato a studiare a Roma, nel programma di missiologia della Pontificia Università Urbaniana.
Si conclude oggi in Vaticano il Sinodo sulla sinodalità
È una preghiera a Maria, cui consacra ancora una volta il mondo, quella che Papa Francesco eleva nella Basilica di San Pietro, insieme a tutti i padri sinodali, al culmine di una giornata di digiuno e preghiera lanciata a seguito del conflitto scoppiato in Terrasanta a causa degli attacchi terroristici di Hamas.
L’ultimo briefing di questa prima sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi è stata l’occasione per fare il punto in vista della pubblicazione della relazione di sintesi che sarà votata domani pomeriggio dall’assemblea sinodale.
Un comunicato vaticano ha reso noto che Papa Francesco ha deciso di esaminare il caso di padre Marko Rupnik, affidando l'indagine al Dicastero della Dottrina della Fede e derogando alla prescrizione per consentire lo svolgimento del processo.
Letture, "Vi auguro di diventare santi" le parole di Papa Benedetto XVI sulla santità
Con un telegramma a frima del Segretario di Stato Pietro Parolin, Papa Francesco invia preghiere di suffragio e di sostegno per le vittime dell’uragano Otis ad Acapulco, in Messico, che ha devastato la città messicana ed è costato 27 vittime.