Ogni uomo aspira ad “una pienezza di felicità nell’amore”, è questa fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù, nell’intuizione che le sue sono parole autentiche – “parole di vita eterna” – che svelano e portano a compimento il mistero dell’esistenza. Ora, in ogni rapporto di comunione, soprattutto sponsale, viene il momento in cui – da sole – le parole non bastano più. Si fa allora prepotente l’esigenza del dono totale di sé, che quelle parole invera. L’Eucaristia è proprio questo dono, dove la Parola si fa Carne e Sangue, Pane che nutre di grazia la vita, principio e forza di un nuovo modo di stare nel mondo. Entrare nel dinamismo eucaristico significa lasciarsi plasmare da Cristo, affidarsi al suo amore obbediente, farsi condurre dallo Spirito. Mangiare questo Pane non può, quindi, ridursi a un’abitudine, né a un gesto di amicizia fraterna; è aprirsi a Colui che è così grande da farsi tanto piccolo! È divenire come la goccia d’acqua versata nel calice del vino fino a ritrovare se stessi nel mistero di Dio, capaci di nuove relazioni con tutti”. Così il Cardinale Angelo Bagnasco spiega il senso dell’Eucaristia nell’omelia della messa conclusiva del Congresso Eucaristico Nazionale che si conclude oggi a Genova.
Tre profili umani, tre caratteristiche dell’ animo umano: lo sfruttatore, il truffatore e l’uomo fedele.
Una ricetta per arginare prima e sconfiggere poi “un ordine mondiale senza Dio”. E quanto il Cardinale Angelo Bagnasco - Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana - propone in questa intervista esclusiva rilasciata ieri sera ad Acistampa, al termine della processione eucaristica, uno dei momenti clou del Congresso Eucaristico Nazionale in corso nella città ligure.
C’è tutta la suggestione della città del mare nella processione Eucaristica momento centrale ed atteso del Congresso Eucaristico nazionale di Genova.
Sarà il cardinale Murphy-O’Connor, Arcivescovo emerito di Westminster, a nome del Papa a consacrare la nuova Cattedrale della Prelatura territoriale di Trondheim (Norvegia), il prossimo 19 novembre.
E’ stata una visita particolare quello dello scorso 29 agosto per l’arcivescovo de L’Aquila, Giuseppe Petrocchi nelle Marche.
Lungo e articolato il discorso di Papa Francesco ai nunzi che hanno partecipato a Roma al Giubileo della Misericordia, con un riferimento principale: il nunzio non è un uomo di carriera ma un pastore.
“Come alunni dei Padri gesuiti, vi farà bene, nel momento in cui trattate dei problemi sperimentati dai rifugiati, ricordare le vostre radici ignaziane. Mentre nei vostri Paesi vi applicate a comprendere le cause dell’immigrazione forzata e a servire i rifugiati, è necessario che offriate al Signore “tutta la vostra libertà, la vostra memoria, la vostra intelligenza e la vostra intera volontà”.
Non esiste più la diocesi di Mosul, spazzata via da quando l’autoproclamato Stato Islamico ha seminato il terrore nella piana di Ninive. Ma questa diocese tornerà, e così si spera anche le persone, sottolinea l’arcivescovo Amel Shamon Nona, che ora è vescovo dell’eparchia caldea di San Tommaso Apostolo in Australia, ma che a Mosul è arrivato nel 2008, succedendo al vescovo Paulos Rahho, ucciso in circostanze ancora non del tutto chiarite.
“La sua è una continua battaglia contro il principe del male: satana.” Così è scritto nella sua biografia sulla pagina Facebook ufficiale.
Con la mascherina e sottoponendosi a tutte le precauzioni igieniche per il rispetto degli ambienti asettici, Papa Francesco ha visitato il reparto del pronto soccorso di neonatologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma.
Una collaborazione speciale quella tra l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù della Santa Sede e l’Ospedale della Sacra Famiglia del Sovrano Ordine di Malta a Betlemme. Il 14 settembre a Roma le due strutture hanno firmato un accordo di cooperazione nell’ambito della formazione medica.
Nella preghiera a San Nicola da Tolentino, i fedeli recitano: “Glorioso taumaturgo San Nicola, che nato per intercessione del grande Santo di Bari, non solo ne hai portato il nome, ma ne hai imitato le sue virtù, eccoci davanti a te per invocare la tua intercessione di essere fedeli a Gesù Cristo, alla Santa Chiesa e al Santo Padre; fa che nei momenti difficili la Chiesa sia luce per gli uomini e li conduca alla via del vero e del bene. Continua ad intercedere per le anime del Purgatorio e fa che noi le dimentichiamo, non solo per rendere vivo il nostro suffragio, ma per avere ben presente che anche noi dobbiamo desiderare questa comunione piena con il Signore. Guidaci sulla via del bene e rendici capaci di fare spazio a Gesù nella nostra vita, affinché ciò che ti chiediamo sia in comunione con la volontà del Padre e assieme a Te e alle anime dei fratelli che ci hanno preceduto, possiamo godere della gloria del Paradiso”. Partendo da questa invocazione secolare dei fedeli al santo tolentinate per la festa del Perdono, che in questo anno giubilare dura una settimana intera, abbiamo chiesto al priore della Provincia agostiniana d’Italia, padre Luciano De Michieli, di spiegarci quale significato aveva la misericordia per san Nicola: “Per san Nicola la misericordia è l’amore di Dio, attraverso la rivelazione di suo Figlio, che è venuto per farci diventare Dio. La misericordia di Dio per essere efficacemente e correttamente veicolata ai fedeli non può essere staccata dalla santità e dalla giustizia di Dio”.
Di Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica emerito scomparso oggi all’età di 96 anni, Papa Francesco ricorda soprattutto l’amicizia con San Giovanni Paolo II. Lo fa in un telegramma inviato alla moglie di Ciampi, Franca, che fu sempre al fianco di Ciampi nel settennato al Quirinale dal 1999 al 2006.
"Grazie di cuore. La ricostruzione di questa cattedrale è fondamentale affinché i cristiani restino ad Homs e le famiglie che negli ultimi anni hanno abbandonato la città vi facciano ritorno": così monsignor Jean Abdou Arbach, arcivescovo melchita di Homs, Hama e Yabrud, ringrazia Aiuto alla Chiesa che Soffre attualmente impegnata nel sostenere la ricostruzione della cattedrale melchita di Homs.
Un “nuovo umanesimo europeo”, cui servono “memoria, coraggio, sana e umana utopia”: lo auspica Papa Francesco in un messaggio inviato al Cardinale Peter Erdo in occasione dell’Incontro delle Opere di Misericordia di oggi in Europa, organizzato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali in Europa (di cui il Cardinal Erdo è presidente), che si tiene dal 15 al 18 settembre a Sarajevo.
Papa Francesco, sabato 24 settembre alle ore 12, riceverà in Aula Paolo VI i familiari delle vittime dell'attacco di Nizza. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede.
“Vedo davanti a me coloro che sono stati “pescati” dal cuore di Dio per guidare il suo Popolo Santo”. Così Papa Francesco descrive i partecipanti all’annuale corso di formazione promosso congiuntamente dalla Congregazione per i Vescovi e dalla Congregazione per le Chiese Orientali. Il Papa li ha incontrati nella Sala Clementina nella mattinata a e a loro ha rivolto un lungo discorso.
Nella Messa mattutina a Casa Santa Marta Papa Francesco parla di una “logica” che dovrebbe appartenere al cristiano: “la logica del dopodomani”, cioè la fiducia alla resurrezione della carne.