Domenica 29 gennaio nella diocesi di Novara si sono concluse le celebrazioni per la festa patronale di san Gaudenzio, in cui il vescovo, mons. Franco Giulio Brambilla, nel discorso alla città ha esortato la Chiesa a non dimenticare la testimonianza, partendo dalla lettura di un suo recente scritto, ‘Liber pastoralis’, come omaggio alla chiesa ‘gaudenziana’: “Essa ha al suo centro questa idea semplice e forte: la Chiesa di domani avrà un futuro se custodirà la testimonianza dei cristiani.
Nell’intervista ad Esne Radio e Tv Papa Francesco spiega principalmente qual è l’eredità che intende lasciare al popolo cristiano e alla Chiesa. Tocca molti temi, sono molteplici le sue riflessioni nel dialogo con Noel Diaz avvenuto lo scorso 22 novembre e pubblicato questo 29 gennaio.
Prende il posto che fu di Karol Wojtyla, il “Papa grande” di cui fu amico, ed ha le idee chiare: comincerà a mettersi in ascolto di una diocesi così diversa da quella da cui proviene – la secolarizzata Lodz – e allo stesso tempo con delle sfide simili. A partire – dice in esclusiva ad ACI Stampa l’arcivescovo Marek Jedrasewski, che si è “installato” a Cracovia lo scorso 28 gennaio – dal tema del gender, una “minaccia ancora più pericolosa del marxismo”, dice. Una minaccia tale che su questo si basò la sua domanda a Papa Francesco, quando questi, lo scorso agosto, fu in Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù.
Le Beatitudini sono la “magna charta” del Nuovo Testamento. Papa Francesco lo ha detto nel commento alle letture domenicali nella sua riflessione prima della preghiera dell’ Angelus.
Gesù ha appena iniziato la sua missione e già la sua fama si diffonde. La gente attirata dalle sue parole e colpita dai suoi miracoli gli porta i malati perché hanno capito che Egli guarda con amore tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito.
Alle tre del pomeriggio il Palazzo Magistrale del Sovrano militare ordine di Malta ha ospitato il Sovrano Consiglio, il governo del Sovrano Ordine di Malta.
Tra il 18 e il 19 gennaio l’Italia centrale è stata colpita nuovamente da un intenso sciame sismico che ha visto molte scosse sopra la magnitudo 5. Il terremoto si è abbattuto, oltre che su zone già colpite nei mesi scorsi anche su zone finora preservate dai movimenti tellurici. Un evento che è arrivato mentre il carico di neve, che è caduta copiosa sugli Appennini, era ai massimi ‘storici’, provocando anche slavine, valanghe oltre che complicare ulteriormente le comunicazioni e la viabilità. La sequenza sismica che ha colpito l’Appennino Centrale su una lunghezza complessiva di oltre 70 km, ha avuto sino ad ora quattro momenti principali di rilascio sismico: il 24 agosto, con l’evento di M6 di Amatrice; il 26 ottobre, con due eventi principali di M5.4 e M5.9 che hanno esteso la sismicità verso nord; il 30 ottobre, con l’evento di M6.5 che ha ribattuto la zona a cavallo degli eventi precedenti; il 18 gennaio, con 4 eventi di magnitudo M5.0-5.5, su una lunghezza di circa 10 km nella parte meridionale della sequenza, nell’area di Montereale, che si ricongiungono alla sismicità aquilana del 2009.
I laboratori dei Musei Vaticani restaureranno gratuitamente alcune opere d’arte dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia ferite dai terremoti che dal 24 agosto scorso hanno sconvolto la vita di moltissime persone in Valnerina e nella Valle spoletina.
“Da oggi cominci a scrivere una pagina nuova”. Con questa frase, il Cardinale Stanislaw Dziwisz marca il passaggio di consegne: lui va in pensione, mentre il nuovo arcivescovo, Marek Jedraszewski, prende possesso della sua nuova sede.
“È così grande il valore di una vita umana ed è così inalienabile il diritto alla vita del bambino innocente che cresce nel seno di sua madre, che in nessun modo è possibile presentare come un diritto sul proprio corpo la possibilità di prendere decisioni nei confronti di tale vita, che è un fine in sé stessa e che non può mai essere oggetto di dominio da parte di un altro essere umano”.
E’ il tema degli abbandoni della vita consacrata quello che preoccupa il Papa. E lo ha ripetuto oggi con decisione nella udienza ai partecipanti alla Sessione Plenaria della Congregazione della vita consacrata.
Il primo messaggio del nuovo dicastero voluto da Papa Francesco per lo sviluppo umano integrale è dedicato ai malati di lebbra.
Nel contesto in cui viviamo abbiamo già visto tutto, raggiunti come siamo da una mole di informazioni che “non sappiamo come gestire e che spesso non aiuta a vedere, conoscere, capire.
‘E Dio vide che era bello’: componendo una sinfonia creata dalle note della voce e da immagini che rendono possibile l’incontro tra terra, mare e cielo, finito e infinito, fiabe e realtà, silenzi ed esplosioni di luce, Luigi Tosti dà vita a un’esposizione cromatica coniugando le delicatissime tinte della vita alla Parola di Dio, quella stessa che resta custodita da secoli nel testo sacro della cristianità, la Bibbia.
Che l’ Anno Santo della Misericordia sia stato poco “romanocentrico” è ovvio ed è stata la volontà del Papa. E questo certo non ha reso Roma città di intensi pellegrinaggi nel 2016. Del resto però senza l’ Anno Santo, tra paura del terrorismo e crisi economica, sarebbe andata molto peggio.
Una collaborazione tra la Pontificia Università Lateranense e l’Università dell’Avana: l’accordo arriverà, ha annunciato il vescovo Enrico dal Covolo, rettore della Lateranense, lo scorso 24 gennaio, durante la presentazione di un libro sulle relazioni Cuba – Vaticano.
Ricordi personali, impegni comuni e tanta cordialità tra Papa Francesco e la delegazione della "European Jewish Congress” ricevuta questa mattina in Vaticano proprio nella Giornata della memoria.
“Nutro la speranza che la vostra opera possa indicare vie preziose al nostro percorso, facilitando il cammino verso quel giorno tanto atteso in cui avremo la grazia di celebrare il Sacrificio del Signore allo stesso altare, come segno della comunione ecclesiale pienamente ristabilita”.
Nel giorno della Memoria, anche quest’anno il ricordo di tutte le vittime del genocidio delle leggi razziali non può dimenticare lo sterminio delle persone e famiglie rom. Le prime deportazioni di rom avvennero nel 1936 a Dachau.
Passato, presente e futuro, la lettura del passo della lettera agli Ebrei proposta oggi da Francesco nella messa del mattino a Casa Santa Marta si basa sulla memoria.