Tutto si è detto del Cardinale Jozef Tomko, che anche “Papa rosso” (prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione dei popoli) e che è morto a 98 anni l’8 agosto 2022. Ma forse un aspetto poco conosciuto del cardinale slovacco è il suo sguardo sempre proteso al futuro, anche quando, ormai anziano e in pensione, conduceva la sua vita al di fuori dagli incarichi di governo. Lo ha raccontato monsignor Marian Gavenda, già portavoce della Conferenza Episcopale Slovacca, in un evento organizzato presso l’Istituto Storico Slovacco di Roma dall’Ambasciata Slovacca presso la Santa Sede, in occasione delle celebrazioni in onore del cardinale, che avrebbe compiuto 100 anni lo scorso 11 marzo.
È “In Preghiera con Gesù sulla Via della Croce” il tema delle meditazioni delle stazioni della Via Crucis al Colosseo, scritte quest’anno di suo pugno da Papa Francesco in persona. Non è la prima volta che un Papa scrive personalmente le meditazioni – lo fece già Giovanni Paolo II in occasione della Via Crucis del Grande Giubileo del 2000 –, che nel corso degli anni sono state affidate a cardinali, teologi, famiglie, o hanno anche rappresentato una raccolta di testimonianze come quella dello scorso anno.
Più di 160 giorni di guerra in Terra Santa
Nel primo anno dopo l’incendio del 15 aprile 2019, la corona di spine posta sul capo di Gesù alla crocifissione si trovava ancora nella Sainte Chapelle della cattedrale di Notre Dame, ed era rimasta intatta. Come era rimasto intatto il frammento della corona di spinte posta nel gallo sulla cima della guglia di Notre Dame insieme ad una reliquia di Saint Denis e una di Santa Genoveffa, reliquie tutte rimaste intatte dall’incendio. Dopo, finito il tempo del COVID, la corona di spine è stata portata nella chiesa di Sainte Germaine l’Auxerrois. Ed è lì che i fedeli francesi la hanno potuta venerare fino a quest’anno, l’ultimo prima della riapertura prevista della cattedrale di Parigi, dove la corona di spine tornerà a dicembre.
Poche detenute nella struttura coperta e molte nello spazio allestito nel cortile del carcere.
“Il Giovedì Santo a S. Giovanni Laterano”,
"Andiamo a fare un giro per i sepolcri". È questo il “mood” e la frase che molti ( adulti, ragazzi e bambini) pronunciano la sera del Giovedì Santo. Un momento atteso da parrocchie, famiglie ma anche da semplici passanti o turisti. Ma cosa è davvero questa tradizione? E come mai in molte parti d'Italia molti girano la propria città o il proprio paese per un famoso "giro delle sette Chiese"?
Giovedì santo, il ricordo dell’Ultima cena di Cristo:
Papa Francesco stamane ha presieduto nella Basilica Vaticana la Messa Crismale del Giovedì Santo in cui si procede alla benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma e si rinnovano le promesse sacerdotali.
“E’ significativo come il Signore usi il nostro povero linguaggio per portarci il messaggio divino. Anche oggi aspettiamo, come i nostri avi più di 400 anni fa, di vedere apparire l'immagine di Gesù di Nazareth. Ma cosa vogliamo vedere, una bella statua, un'opera d'arte di valore? Un'opera d'arte di valore? Nulla di tutto questo, perché ogni anno, se usciamo dalle nostre case, è per vedere arrivare Gesù, evocando, in qualche modo, l'atteggiamento del popolo d'Israele, quando seguivano con lo sguardo Mosè che andava incontro alla Gloria di Dio”. Lo scrive il Papa nel messaggio Francesco inviato nel 420/mo anniversario della Confraternita di Gesù Nazareno di Sonsonate a El Salvador.
il Centro Oratori Romani ha recentemente lanciato un nuovo Bando in favore degli oratori di Roma per finanziare progetti di formazione per catechisti, educatori e animatori.
Santa Maria Maggiore, dove la stazione ritorna il mercoledì della Settimana Santa.
“La morte ci fa paura. La morte è un orrore. Sembra divorare tutto, sembra togliere senso ad ognicosa".
"Desidero che ciascuno di voi senta il mio affetto di padre, che conosce le vostre sofferenze e le vostre fatiche, in particolare quelle di questi ultimi mesi. Insieme al mio affetto, possiate percepire quello di tutti i cattolici del mondo! Il Signore Gesù, nostra Vita, come Buon Samaritano versi sulle ferite del vostro corpo e della vostra anima l’olio della consolazione e il vino della speranza". Il Pontefice scrive una Lettera ai cattolici di Terra Santa. L'occasione è la Pasqua che sta per arrivare, "cuore della nostra fede, ancora più significativa per voi che la celebrate nei Luoghi in cui il Signore è vissuto, morto e risorto".
Nella notte tra il 23 e 24 marzo 1944, a Markowa, Jozef, Wiktoria e i loro figli Stanisława di 8 anni, Barbara di 7 anni, Władysław di 6, Franciszek di 4, Antoni di 3, Maria di 2, e il bimbo senza nome che vedeva la luce forse nel momento del martirio della madre, furono trucidati dai tedeschi insieme alle due famiglie ebree che nascondevano dal 1942. Per una circostanza eccezionale, il primo anniversario del loro martirio in cui sono ufficialmente beati è anche l’ottantesimo anniversario del loro martirio. Ma è stata, soprattutto, la Domenica delle Palme. Ed è stata giornata di grandi festeggiamenti in Polonia, dove persino un aeroporto è stato intitolato al loro nome.
Padre Francisco Torres Ruiz, esorcista ed esperto di liturgia nella diocesi di Plasencia, in Spagna, spiega perché San Giuseppe è invocato come il "terrore dei demoni" in un'intervista al telegiornale EWTN Noticias, del gruppo EWTN, di cui fa parte ACI Stampa.
Nuovo canale WhatsApp
Dall' Inno alla Carità la riflessione di Papa Francesco arriva a parlare di pazienza.
Dieci anni di regali, di "strenne" salesiane.
Il martedì della Settimana Santa si celebra la stazione quaresimale a Santa Prisca sull’Aventino