Città del Vaticano , 09 November, 2018 / 11:10 AM
“Condividiamo la grande sofferenza che deriva dalla tragica situazione che vivono tanti nostri fratelli e sorelle in Medio Oriente, vittime della violenza e spesso costretti a lasciare le terre dove vivono da sempre”. È questo il filo che lega Papa Francesco al Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, Mar Gewargis III. Il Pontefice ha ricevuto il Patriarca questa mattina in Vaticano con la Delegazione. Dopo un incontro privato, il Papa ha pronunciato un discorso ufficiale.
“Un particolare motivo di rendimento di grazie a Dio che abbiamo in comune è la Commissione per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira dell’Oriente – dice ancora il Papa nel suo discorso riproponendo i temi comuni con il Catholicos - proprio un anno fa ho avuto la gioia di accoglierne i Membri in occasione della firma della Dichiarazione comune sulla vita sacramentale”.
“Tale Commissione, frutto del dialogo, mostra che le diversità pratiche e disciplinari non sempre sono di ostacolo all’unità – continua il Papa - e che alcune differenze nelle espressioni teologiche possono essere considerate complementari piuttosto che conflittuali. Prego affinché i lavori che essa porta avanti, e che in questi giorni entrano in una terza fase di studio sull’ecclesiologia, ci aiutino a percorrere ancora un altro tratto di strada, verso la meta tanto attesa in cui potremo celebrare il Sacrificio del Signore allo stesso altare”.
Quest’anno la Chiesa Assira dell’Oriente, come pure la Chiesa Caldea, festeggiano il settimo centenario della morte di Abdisho bar Berika, Metropolita di Nisibi, uno dei più famosi scrittori della tradizione siro-orientale. “Possa lo studio di questo grande teologo aiutare a far conoscere meglio le ricchezze della tradizione sira e ad accoglierle come un dono per la Chiesa intera”, conclude il Pontefice.
Infine, nella Cappella Redemptoris Mater, ha avuto luogo un momento di preghiera in comune. Mar Gewargis III e Papa Francesco hanno pregato in particolare per “la fine di tanto dolore” in Medio Oriente.
L'incontro privato è durato circa 12 minuti. Per il consueto scambio di doni il Patriarca ha regalato al Papa una croce-candelabro. Il Pontefice ha donato al Catholicos una piccola scultura in bronzo di un ramo di ulivo.
Dopo la preghiera è stata firmata una Dichiarazione Comune sull'impegno reciproco verso i fratelli e le sorelle cristiane in difficoltà nel Medio Oriente. "In essi vediamo il Corpo di Cristo che, anche oggi, è afflitto, picchiato e oltraggiato - scrivono nella Dichiarazione - Siamo profondamente uniti nella nostra preghiera di intercessione e nella nostra azione caritatevole verso questi membri sofferenti del corpo di Cristo. Insieme faremo tutto il possibile per alleviare la loro sofferenza e aiutarli a trovare i modi per iniziare una nuova vita".
articolo aggiornato con le dichiarazioni del pool dei giornalisti e il bollettino alle ore 12.00
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