Città del Vaticano , 17 October, 2018 / 12:00 AM
Un dialogo lungo e intenso quello tra i Seminaristi lombardi e Papa Francesco, avvenuto in Vaticano, lo scorso sabato. Otto domande alle quali il Pontefice ha risposto con attenzione e spontaneità, indicando nella vicinanza il segreto per essere sacerdoti del popolo.
Francesco risponde in particolare alla domanda di Don Davide sugli scandali della Chiesa. Il giovane sacerdote di Milano chiede al Pontefice come aiutare i fedeli a non perdere la speranza malgrado la “povertà dei suoi ministri”.
“Lo scandalo ferisce – risponde il Papa - Noi dobbiamo essere chiari: su questo punto non cedere. Gli scandali, no. Soprattutto quando gli scandali feriscono i più piccoli. Il popolo è più semplice… Condannare lo scandalo, sempre. Non cedere. Ma come posso fare?Vai, parlagli. Parlagli come fratello: Senti, tu stai scandalizzando la gente con questo. O vai dal vescovo e dillo al vescovo: Gli parli lei come padre. Su questo punto, parlate chiaro: se voi vedete una cosa del genere, subito al vescovo. Per aiutare quel fratello abusatore. Subito al vescovo”.
Il Papa esorta tutti i seminaristi presenti a fare cose concrete: essere vicini al popolo di Dio e prima ancora essere vicini a Gesù nella preghiera, coltivare “la famigliarità con la Parola che è famigliarità del cuore”. “Il clericalismo – mostra il Pontefice – è una perversione della Chiesa e un prete che si affanna dietro a mille cose si allontana dall’ideale di Gesù”.
Rispondendo ad una domanda sui giovani che non riconoscono l’Eucaristia come un momento centrale della vita di ogni uomo e donna, Francesco risponde: “E’ bello anche addormentarsi davanti al Signore! Santa Teresa di Gesù Bambino lo faceva spesso, e anch’io, è vero! Ma ci vuole una catechesi su cos’è l’Eucaristia, una catechesi di vita. L’amore dell’Eucaristia si deve fare con una catechesi, ma in questo modo mediante la Messa: che vedano come si celebra la Messa. Che capiscano questo. L’adorazione è più facile per la catechesi ai giovani che la Santa Messa, perché tu puoi spiegare: saranno venti minuti di adorazione, e il sacerdote ogni sei/sette minuti dice una parola, e questo aiuta. Introdurre l’adorazione. Ma la celebrazione eucaristica è importante: è importante farla bene, che sia culto di adorazione, di gioia, di comunione fra noi, comunione con il Cristo”.
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