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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco: il centro della fede è l'amore per Dio e il prossimo

“Parole chiare e forti” quelle di Gesù che apostrofa con “ipocriti” gli scribi e i farisei. Vuole scuoterli “dall’errore in cui sono caduti, cioè quello di stravolgere la volontà di Dio trascurando i suoi comandamenti per osservare le tradizioni umane. La reazione di Gesù è severa perché grande è la posta in gioco: si tratta della verità del rapporto tra l’uomo e Dio, dell’autenticità della vita religiosa. L'ipocrita è un bugiardo, non è autentico".

Così Papa Francesco ha commentato prima dell’ Angelus di mezzogiorno, le scritture della liturgia domenicale.

Il centro della fede dice il Papa è “l’amore di Dio e l’amore del prossimo”  e la feda va purificata dal legalismo e dal ritualismo.

Come ricorda Giacomo Apostolo c’è da ricordare la pratica della carità verso il prossimo “a partire dalle persone più bisognose, più fragili, più ai margini. Sono le persone delle quali Dio si prende cura in modo speciale, e chiede a noi di fare altrettanto”.

E, aggiunge il Papa ““Non lasciarsi contaminare da questo mondo” non vuol dire isolarsi e chiudersi alla realtà. Anche qui, non dev’essere un atteggiamento esteriore ma interiore, di sostanza: significa vigilare perché il nostro modo di pensare e di agire non sia inquinato dalla mentalità mondana, ossia dalla vanità, dall’avarizia, dalla superbia”.

L’invito di Papa Francesco è a fare “un esame di coscienza per vedere come accogliamo la Parola di Dio” se “in modo distratto o superficiale” o  con “mente e cuore aperti, come un terreno buono, in modo che sia assimilata e porti frutto nella vita concreta”, la parola di Dio è un seme che deve crescere nelle opere concrete.

Solo allora saremo come Maria “testimoniando il nostro amore per Lui nelle scelte concrete per il bene dei fratelli”.

Il Papa ha ricordato la beatificazione ieri di Anna Kolesárová, è come la italiana Maria Goretti, “vergine e martire, uccisa per aver resistito a chi voleva violare la sua dignità e la sua castità. Questa ragazza coraggiosa aiuti i giovani cristiani a restare saldi nella fedeltà al Vangelo, anche quando richiede di andare controcorrente e pagare di persona”.

Ed ha rivolto il suo pensiero ancora una volta alla drammatica situazione della Siria dove “spirano ancora venti di guerra e giungono notizie inquietanti sui rischi di una possibile catastrofe umanitaria” nella Provincia di Idlib. “ Rinnovo- ha detto il Papa-  il mio accorato appello alla Comunità internazionale e a tutti gli attori coinvolti ad avvalersi degli strumenti della diplomazia, del dialogo e dei negoziati, nel rispetto del Diritto umanitario internazionale e per salvaguardare le vite dei civili”.

Questa mattina, prima della recita dell’Angelus, il Santo Padre Francesco ha incontrato una piccola delegazione dei partecipanti al “2° Raduno Internazionale Roma Caput Vespa”, in corso a Roma dal 31 agosto al 2 settembre 2018.

vespisti hanno fatto dono a Papa Francesco di una Vespa 50R originale, dell'anno '71, personalizzata e con una targa ad hoc: BF362918 (Bergoglio - Francesco - anno di nascita - data di oggi).

La Vespa è stata donata dal Club Vespa nel Tempo, organizzatore e promotore - sotto l’egida del Vespa Club d’Italia - dell’iniziativa e verrà donata in beneficenza attraverso l'Elemosineria Apostolica. 

Successivamente i motociclisti in Vespa - circa 600 - hanno partecipato all’Angelus, dopo aver parcheggiato tutte le loro Vespe all'interno in Vaticano. 

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