Città del Vaticano , 21 April, 2018 / 11:46 AM
Vi parlo “direttamente, come un padre, col cuore!”. Così il Papa stamane ha salutato stamane i superiori e agli alunni del Venerabile Collegio Inglese in Roma.
A loro Francesco ha ribadito i due elementi cardine della vita: “amore di Dio e amore del prossimo”.
I giovani che oggi si preparano al sacerdozio - ha spiegato il Pontefice - devono fare i conti con la “cultura del provvisorio. Per vincere questa sfida, e per aiutarvi a fare un’autentica promessa a Dio, è vitale durante questi anni di seminario nutrire la vostra vita interiore, imparando a chiudere la porta della vostra cella interiore da dentro. In questo modo il vostro servizio a Dio e alla Chiesa risulterà rafforzato e troverete quella pace e felicità che solo Gesù può dare”.
Nello stesso tempo - ha aggiunto - è necessario amare il prossimo poiché il “discepolato missionario può essere vissuto nell’isolamento, ma sempre nella collaborazione con altri sacerdoti, religiosi e laici, uomini e donne. A volte è difficile amare il nostro prossimo, ed è per questo che, affinché il nostro ministero sia efficace, abbiamo costantemente bisogno di rimanere centrati, saldi, in Dio che ama e sostiene. A partire da questa fermezza interiore è possibile sopportare gli altri con pazienza e costanza nel bene”.
Per amare Dio ed il prossimo una via è quella della “vita comunitaria” sviluppando una “fraternità mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme”.
Non bisogna aver paura, una sensazione che si può sconfiggere - ha suggerito concludendo il Papa - “con l’amore, la preghiera e il buon umore. Vi incoraggio inoltre a non avere paura di voi stessi”.
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