Città del Vaticano , 23 March, 2018 / 5:00 PM
In un incontro con Consiglio Ecumenico delle Chiese del Sud Sudan, Papa Francesco ha espresso nuovamente il suo desiderio di andare in Sud Sudan.
Pader James Oyet Latansio, segretario del Consiglio, ha sottolineato che “non è stato un incontro protocollare: abbiamo parlato del nostro Paese, pregato insieme e auspicato il raggiungimento della pace. Il Papa ha a cuore la nostra situazione e ha nuovamente espresso il suo desiderio di scendere fino al Sud Sudan per stare vicino al popolo che soffre. Noi aspettiamo di sapere quando verrà”.
Padre Oyet Latansio ha parlato ad una conferenza stampa organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, che ha ospitato il Consiglio e condiviso la loro consultazione.
“Abbiamo discusso – ha detto padre Oyet Latansio - su come raggiungere la pace per il nostro popolo, su come arrivare alla fine di una guerra di fratelli contro fratelli che è costata troppo dolore e povertà e che ha causato, oltre alle vittime, milioni di profughi”. Mauro Garofalo ha assicurato il sostegno di Sant’Egidio al processo di pace “attraverso una stretta collaborazione tra il Consiglio delle Chiese e la Comunità, che permetterà di elaborare nuove iniziative comuni”.
Il Consiglio, una espressione del Consiglio Ecumenico delle Chiese che Papa Francesco visiterà a Ginevra il prossimo 21 giugno, è stato fondato nel 1965 come “Consiglio delle Chiese del Sudan” come mezzo per aiutare le aree marginalizzate del Sudan. Nle 1989 si è formato il Consiglio delle Chiese del Nuovo Sudan, in modo da operare con due differenti facciate nel Nord e nel Sud del Sudan, tenendo però un approccio combinato con i partner internazionali e attraverso il Forum Ecumenico del Sudan per la Pace e la Giustizia.
Nel 2007, i due organismi divennero una cosa sola. Quando il Sud Sudan divenne uno Stato indipendente nel 2011, si decise di stabilire un Consiglio Ecumenico per il Sud Sudan al termine di un lungo processo che si è concluso durante la 20esima Assemblea Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese che si è tenuto a Nairobi dal 3 al 7 luglio 2013.
L’attuale missione del Consiglio riguarda campi come l’advocacy, l’educazione civica, la pace, l’educazione e i servizi per lo sviluppo, portate avanti sia dall’associazione che dai membri delle Chiese.
Papa Francesco guarda con molto interesse alla situazione del Sud Sudan. Il Papa aveva anche preannunciato un viaggio nel Paese - un viaggio ecumenico da fare insieme al primate anglicano Justin Welby - che però non si è concretizzato per la difficile situazione che viveva il Paese.
La situazione del Sud Sudan è stata definita a febbraio dalla Caritas come "una catastrofe umanitaria" pari a quella della Siria, unitamente alla situazione del Congo. Il 23 febbraio Papa Francesco aveva proclamato una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Congo e Sud Sudan. Sempre alla fine di febbraio, tre agenzie ONU hanno sottolineato che i 2 terzi della popolazione del Sud Sudan erano a rischio di morire di fame.
Lo Stato più giovane del mondo è vittima di una serie di tensioni sfociate nel 2013 in una guerra civile tra le truppe del presidente Salva Kiir e quelle dell'ex presidente Riek Machar, fomentato strumentalizzando tensioni etniche. Un accordo di pace è stato raggiunto nel 2015, ma non è mai stato rispettato, e l'ultimo tentativo per arrivare alla pace è stato fatto in un incontro delle parti ad Addis Abeba, in Etiopia, il 22 dicembre 2017.
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