Città del Vaticano , 24 March, 2018 / 11:00 AM
Il prossimo 5 aprile, una statua di San Gregorio di Narek sarà inaugurata nei giardini vaticani, con una solenne cerimonia che dovrebbe prevedere anche la presenza del presidente armeno Serzh Sargsyan, oltre che del Catholicos Karekin II di Etchmiadzin, del Catholicos Aram I di Antelias e dello stesso Papa Francesco.
È stato il Papa a volere i due Catholicos alla celebrazione, come fu per la celebrazione con cui si proclamò San Gregorio di Narek dottore della Chiesa universale.
La notizia, non ancora ufficializzata, è stata anticipata da Mikayel Minasyan, ambasciatore di Armenia presso la Santa Sede, in un post pubblicato sul suo profilo facebook. La presenza della statua in Vaticano sarà un segno tangibile degli ottimi rapporti tra Chiesa Cattolica e Chiesa Apostolica Armena, rapporti che si sono rinsaldati con il viaggio di Papa Francesco nella prima nazione cristiana a giugno 2016.
In realtà, tutto il pontificato di Papa Francesco è stato teso verso ottimi rapporti con la comunità armena, rapporti che si erano sviluppati quando il Cardinale Jorge Mario Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires.
Il Papa proclamò San Gregorio di Narek 36esimo dottore della Chiesa lo scorso 21 febbraio, facendo così del monaco una figura ponte tra Chiesa Apostolica e Chiesa Cattolica: San Gregorio era infatti un monaco armeno vissuto nel X secolo, considerato dottore della Chiesa anche dalla Chiesa Apostolica Armena.
Fu il 12 aprile 2015 che la proclamazione fu annunciata solennemente, durante la Messa per i fedeli di rito armeno celebrata nel centenario del genocidio. Da notare la stessa messa portò a un gelo diplomatico con la Turchia, successivamente poi sanato: la Turchia non ha mai ammesso il termine genocidio per il massacro degli armeni.
Tutto lasciava preludere ad un viaggio di Papa Francesco nel Paese, che è avvenuto – appunto – a luglio 2016. Al termine del viaggio, il presidente Sargsyan ha donato al Papa una statuetta di San Gregorio come ringraziamento della sua visita. Nell’occasione, il presidente ha chiesto anche di collocare la statua del Dottore della Chiesa Armeno nei Giardini Vaticani.
Il Papa ha accolto la proposta. “Poco dopo – scrive l’ambasciatore Minasyan – si è messo all’opera il team creativo guidato da David Yerevantsi, l'artista nazionale dell'Armenia, che è stato anche l’autore della statua.. Architetto incaricato della gestione del progetto è stato Vardan Karapetyan attivamente coinvolto nella creazione della statua, mentre il mio amico Arthur Janibekyan, che, per inciso, si è dedicato a diffondere la figura di San Gregorio di Narek, ha agito da benefettore.”
Così, una scultura di 2 metri in bronzo rappresentante San Gregorio di Narek è stata collocata nei Giardini Vaticani lo scorso 21 marzo, e la sua inaugurazione è prevista per il 5 aprile.
Ma c’è di più. Durante i preparativi per la collocazione della statuetta, rappresentanti della Chiesa Apostolica Armena hanno avuto degli incontri di alto livello in Vaticano – incluso in Segreteria di Stato – e hanno lanciato la proposta che una cerimonia analoga, con una statua gemella, abbia luogo anche in Armenia, alla presenza del Papa o di un suo inviato di alto profilo, che potrebbe essere il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il Cardinale Kurt Koch, ma anche il Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin.
Una iniziativa che servirebbe a rendere ancora più visibili i buoni rapporti tra Santa Sede e Armenia, che hanno da poco celebrato i 25 anni di relazioni diplomatiche. Se questo avvenisse, sarebbe uno dei primi eventi di cui si occuperà l’arcivescovo José Avelino Bettencourt, da poco nominato nunzio apostolico nel Paese.
articolo aggiornato il 26 marzo 2018 alle 7.51
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