Città del Vaticano , 04 November, 2017 / 11:20 AM
“Mi congratulo con voi, e mi permetto di evidenziare la necessità del vostro contributo in tre ambiti che sono di vostra competenza: quello della ricerca, quello dell’insegnamento e quello della promozione sociale”. Sono parole di ringraziamento e di sollecitazione quelle di Papa Francesco ai Membri della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (FIUC), ricevuti oggi presso il Palazzo Apostolico, a conclusione del Convegno Internazionale dal titolo Rifugiati e Migranti in un mondo globalizzato: responsabilità e risposte delle università, in corso a Roma, dal 1° al 4 novembre, presso la Pontificia Università Gregoriana.
Riguardo all’ambito della ricerca, Francesco commenta: “Le università cattoliche hanno sempre cercato di armonizzare la ricerca scientifica con quella teologica, mettendo in dialogo ragione e fede. Ritengo sia opportuno avviare ulteriori studi sulle cause remote delle migrazioni forzate, con il proposito di individuare soluzioni praticabili, anche se a lungo termine, perché occorre dapprima assicurare alle persone il diritto a non essere costrette ad emigrare”.
“Al fine di dare ragioni alla cura pastorale dei migranti e dei rifugiati – continua il Pontefice - vi invito ad approfondire la riflessione teologica sulle migrazioni come segno dei tempi”.
Per quanto concerne l’ambito dell’insegnamento, Francesco invita i partecipanti: “Auspico che le università cattoliche adottino programmi volti a favorire l’istruzione dei rifugiati, a vari livelli, sia attraverso l’offerta di corsi anche a distanza per coloro che vivono nei campi e nei centri di raccolta, sia attraverso l’assegnazione di borse di studio che permettano la loro ricollocazione. Approfittando della fitta rete accademica internazionale, le università possono anche agevolare il riconoscimento dei titoli e delle professionalità dei migranti e dei rifugiati, a beneficio loro e delle società che li accolgono. Per rispondere adeguatamente alle nuove sfide migratorie, occorre formare in modo specifico e professionale gli operatori pastorali che si dedicano all’assistenza di migranti e rifugiati: ecco un altro compito impellente per le università cattoliche”.
Infine l’ultimo ambito, quello promozione sociale che “vede l’università come un’istituzione che si fa carico della società in cui si trova a operare, esercitando anzitutto un ruolo di coscienza critica rispetto alle diverse forme di potere politico, economico e culturale”. “Per quanto riguarda il complesso mondo delle migrazioni – osserva il Pontefice argentino - la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha suggerito “20 Punti di Azione” come contributo al processo che porterà all’adozione, da parte della comunità internazionale, di due Patti Globali, uno sui migranti e uno sui rifugiati, nella seconda metà del 2018. In questa ed altre dimensioni, le università possono svolgere il loro ruolo di attori privilegiati anche nel campo sociale, come ad esempio l’incentivo al volontariato degli studenti in programmi di assistenza verso i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti appena arrivati”.
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