venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Papa Francesco in preghiera alle Fosse Ardeatine

Papa Francesco in preghiera al Sacrario delle Fosse Ardeatine, 2 novembre 2017
Papa Francesco prega con il rabbino Di Segni nel Sacrario delle Fosse Ardeatine, 2 novembre 2017
Papa Francesco firma il libro d'onore nel Sacrario delle Fosse Ardeatine. Al suo fianco, il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, 2 novembre 2017

Un momento di preghiera lì dove ci fu un eccidio che oggi è chiamato a simbolo di tutte le rappresaglie di guerra: a coronamento di una giornata dedicata ai morti di tutte le guerre: dopo la Messa celebrata nel cimitero americano di Nettuno, e prima di recarsi nelle Grotte Vaticane per pregare sulle tombe dei predecessori, Papa Francesco arriva al Sacrario delle Fosse Ardeatine.

All’arrivo, il Papa è accolto dal Commissario di “Onorcaduti” e dal Direttore del Sacrario, e anche dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Sono presenti anche i membri dell’Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà della Patria (ANFIM), tra i quali Adriana Montezemolo, la sorella del Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo: il loro padre, Giuseppe, fu una delle vittime dell’eccidio.

Dopo aver ascoltato una spiegazione sul complesso monumentale – la statua che rappresenta le tre età coinvolte, il monolite che sottolinea la gravità dell’accaduto – il Papa entra nel Sacrario, e percorre da solo i corridoi che portano al monumento funebre, seguito ad alcuni passi di distanza da un piccolo seguito, che include il Rabbino Di Segni e il direttore del Sacrario. Quindi, il Papa sosta in preghiera silenziosa per alcuni minuti nel luogo dove i corpi vennero accatastati a cinque a cinque.

Al termine, il rabbino Di Segni parla brevemente con Papa Francesco. “Ci furono – gli dice - 75 ebrei tra le vittime delle Fosse Ardeatine (…) è un lutto condiviso. Ci troviamo insieme a ricordare cose terribili che non debbono più succedere.”

Quindi, il gruppo si sposta verso il sepolcretoSpiega il sito del ministero della Difesa che "le salme dei 335 trucidati sono state collocate in un vasto Sepolcreto interrato, coperto nella parte superiore da una grande pietra tombale che rievoca simbolicamente l'oppressione e l'occultamento delle vittime".

Si legge ancora - e viene spiegato al Papa - che "la collocazione delle salme è stata disposta secondo l'ordine di esumazione dalle grotte"."Le tombe, tutte in  granito, sono riunite in sette doppi filari paralleli; le generalità delle 326 salme identificate sono scolpite sulla lastra superiore di ogni sarcofago. Le tombe delle dieci salme rimaste sconosciute (otto noti non identificate e due ignote) portano solo l'indicazione 'Ignoto'"

Il Papa depone delle rose bianche. Al termine di un momento di silenzio, il rabbino Di Segni canta una preghiera ebraica. A fianco a lui, Papa Francesco. Che prega dopo: "Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, con questo nome ti sei presentato a Mosé, quando gli rivelasti il proposito di liberarlo dalla schiavitù d'Egitto". È questo il Dio che "si lega con un patto d'amore con l'uomo per sempre", misericordioso con "ogni popolo e ogni uomo" che viene opprresso.

Continua il Papa: "Dio dei volti e dei nomi, Dio di ognuno dei 335 uomini trucidati qui il 24 marzo 1944, i cui resti riposano in queste tombe. Tu Signore conosci i loro volti e i loro nomi. Tutti, anche i 12 a noi rimasti ignoti. Per te, nessuno è ignoto."

E ancora: "Dio di Gesù, Padre nostro che sei nei Cieli. Grazie a lui, il Crocifisso Risorto, noi sappiamo che il tuo nome vuol dire che non sei Dio dei morti, ma dei viventi. Che la tua alleanza di amore fedele è più forte della morte e di garanzia di resurrezione".

Al termine della preghiera, Papa Francesco lascia un messaggio sul libro d'onore: "Questi sono i frutti della guerra: odio, morte, vendetta... Perdonaci, Signore". 

Il Sacrario delle Fosse Ardeatine è un luogo dai molteplici significati. Lì furono occultati i cadaveri di 335 cadaveri di civili e militari italiani, uccisi dalle truppe di occupazione nazista come rappresaglia per un attacco partigiano contro le truppe tedesche avvenuto il 23 marzo in via Rasella.

La circostanza divenne l’evento simbolo della rappresaglia nazista, che fece delle cave di pozzolana nei pressi della via Ardeatina il luogo ideale per un monumento di commemorazione. E così, subito dopo la fine della guerra il comune di Roma bandì un concorso per la sistemazione delle cave ardeatine e la costruzione di un monumento in ricordo delle vittime dell'eccidio nel luogo stesso in cui avvenne: fu il primo concorso d'architettura nell'Italia liberata.

In un’Italia spaccata in due dalla lotta anglo-tedesca, la varietà delle vittime (cattolici ed ebrei, membri della resistenza e detenuti comuni) e la efferatezza del massacro risvegliarono in qualche modo il sentimento di unità nazionale. Con il Sacrario non si volevano commemorare solo le vittime, ma mettersi alle spalle la guerra. È anche questo che Papa Francesco ha chiesto, con questa giornata da lui dedicata alle vittime di tutte le guerre.

Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica

Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.

Clicca qui

La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!

La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.

Donazione a CNA