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Un servizio di EWTN News

Concistoro, aggiornamento: saranno tutti presenti i nuovi cardinali

L'arcivescovo Zerbo salutato dal presidente del Mali Keita

Aggiornamento ore 11.30: Saranno cinque, come previsto, i cardinali presenti al Concistoro ordinario pubblico del 28 giugno. Nonostante le notizie filtrate della Conferenza Episcopale del Mali, la Sala Stampa conferma che l'arcivescovo Jean Zerbo sarà presente domani al concistoro che lo creerà cardinale. 

L’arcivescovo Jean Zerbo di Bamako non dovrebbe partecipare al Concistoro che lo creerà cardinale. L’arcidiocesi ha reso noto che il neo-porporato non potrà viaggiare a Roma, per “motivi di salute”. Non è la prima volta che un neo cardinale non può partecipare al concistoro che gli impone la berretta rossa.

L’arcivescovo Zerbo, 73 anni, sarà il primo cardinale proveniente dal Mali. È considerato il “cardinale della pace” per il suo straordinario impegno in favore della riconciliazione in una situazione difficilissima – basti considerare che l’ultimo attacco jihadista risale al 18 giugno.

Monsignor Zerbo era il primo nella lista dei cinque nuovi porporati che il Papa creerà nel Concistoro del 28 giugno. Gli altri cardinali sono:  Monsignor Juan Josè Omella, arcivescovo di Barcellona; Monsignor Anders Arborelius, Vescovo di Stoccolma; Monsignor Loius Marie Ling Mangkhanekhoun, Vicario apostolico di Paskè in Laos; Monsignor Gregorio Rosa Chavez, Ausiliare di San Salvador in El Salvador".

Lo scorso 2 giugno, la Conferenza Episcopale del Mali è stata ricevuta dal presidente del Mali Ibrahim Keita, che si è congratulato con il neo porporato.

L'arcivescovo Zerbo è stato recentemente indicato – sulla base dei documenti del cosiddetto Swissleaks – come titolare, insieme ad altri due vescovi, di nutriti conti bancari in Svizzera. L’accusa è stata respinta dalla Conferenza Episcopale Maliana, che ha rivendicato la propria“totale trasparenza”.

Non sarebbe comunque la prima volta che un cardinale non partecipa ad un concistoro. Il neo cardinale riceverà la berretta rossa successivamente da un legato pontificio.

Senza andare troppo indietro nella storia, nemmeno Loris Capovilla, lo storico segretario di Giovanni XXIII, poté partecipare al Concistoro del 22 febbraio 2014 che lo creava cardinale. Ricevette la berretta rossa qualche giorno dopo nella sua casa di Sotto il Monte, dalle mani del Cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio.

Nemmeno Giovanni XXIII poté partecipare al Concistoro che lo creò cardinale prima di diventare Patriarca di Venezia, sebbene per circostanze diverse.

Monsignor Roncalli era in Francia come nunzio apostolico, e all’epoca – secondo un antico privilegio – i capi di Stato francesi avevano il diritto di imporre la berretta al nunzio.

E così successe nel 1953, quando il nunzio in Francia Angelo Giuseppe Roncalli ricevette la berretta rossa all’Eliseo del presidente Vincent Auriol, socialista, che volle avvalersi di questo privilegio prima esercitato dai re francesi.

C’era lo stesso privilegio nei Paesi di tradizione cattolica, come Italia, Portogallo e Spagna. E così, nel 1958, monsignor Giuseppe Fietta, nunzio in Italia, ricevette la berretta rossa dal presidente Gronchi al Quirinale, e allo stesso modo Francisco Franco in Spagna e il presidente del Portogallo imposero la berretta al loro nunzio. Fu Papa Paolo VI, nei primi anni del Pontificato, ad abolire questo privilegio.

 

 

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